STATUS QUO, CLAN TRAVALI: CHIESTE LE CONDANNE PER “PALLETTA” E GLI ALTRI

Angelo Travali in una immagine da Facebook
Angelo Travali in una immagine da Facebook

Operazione “Status Quo”: il Pm della Direzione Distrettuale Antimafia chiede le condanne per gli imputati giudicati col rito abbreviato

È durata poco più di un’ora la requisitoria del Pm della Direzione Distrettale Antimafia, Luigi Spinelli, davanti al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma chiamato a giudicare, col rito abbreviato, cinque degli imputati di un processo che vede processati separatamente a Latina, Maria Grazia Di Silvio (rito abbreviato condizionato) e Maurizio De Bellis (rito ordinario).

Lo scorso 17 novembre, il Comune di Latina, tramite una delibera di Giunta approvata dal Commissario Carmine Valente, ha formalizzato la sua volontà di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare che si era tenuta il giorno successivo, innanzi al GUP del Tribunale di Roma, Angela Gerardi, che aveva accolto la richiesta dell’ente di Piazza del Popolo così come quella dell’Associazione antimafia “Antonino Caponnetto”. Entrambi erano presenti tramite gli avvocati Benedetta Manasseri (per l’associazione antimafia) e Alessandra Capozzi (Comune di Latina) che hanno chiesto il risarcimento del danno non patrimoniale.

Come noto, si tratta del procedimento denominato “Status Quo” derivante dall’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma eseguita il 20 aprile 2022 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina guidati dal Maggiore Antonio De Lise. Ad essere arrestati dai Carabinieri di Latina, con la collaborazione della Squadra Mobile di Latina, la madre dei fratelli Travali, Maria Grazia Di Silvio, 58 anni; la figlia di quest’ultima e sorella dei Travali, Valentina Travali, 35 anniMaurizio De Bellis55 anniGianluca Campoli40 anniGuerrino Di Silvio, 51 anniMohamed Jandoubi e Angelo Travali, 36 anni, a cui viene contestata la gambizzazione con metodo mafioso del tabaccaio di Latina Marco Urbani. Travali, già detenuto nel carcere di Benevento, è stato già condannato nel processo Don’t Touch ed è attualmente sotto processo per l’omicidio Giuroiu e per il procedimento dell’Antimafia “Reset”.

reati contestati, a vario titolo, sono in materia di stupefacenti, di lesioni personali e di estorsione tentata aggravata dal metodo mafioso. L’inchiesta aveva dimostrato di come il gruppo dei Travali, nonostante arresti, indagini e processi, avesse continuato a fare affari con la droga. Base di spaccio principale: i cosiddetti Palazzoni in Viale Nervi.

E la requisitoria del Pm Spinelli ha ripercorso le tappe dell’inchiesta, soffermandosi sulla suddetta gambizzazione mafiosa messa in atto da Angelo Travali detto “Palletta” come mandante (l’esecutore sarebbe stato Jandoubi) per vendicare la madre Maria Grazia Di Silvio, denunciata dal tabaccaio vittima di una tentata estorsione da parte della donna, e sugli episodi di spaccio che hanno coinvolti gli altri indagati.

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La Procura/DDA, infatti, contesta ad Angelo Travali e alla madre Maria Grazia Di Silvio, capi d’imputazione aggravati dal metodo mafioso: il primo per la gambizzazione del tabaccaio Urbani (secondo la testimonianza del collaboratore Agostino Riccardo, riscontrata dagli accertamenti degli investigatori, Travali fu il mandante e Jandoubi l’esecutore degli spari in Via dei Mille), la seconda per il tentativo di estorsione del benzinaio di Latina, già vittima delle angherie dei Travali rientranti nel processo “Reset”.

Al termine della requisitoria, il Pm Spinelli ha formulato le sue richieste di condanna: 6 anni e 8 mesi per Angeli Travali; 6 anni per Mohammed Jandoubi; 8 anni e 6 mesi per Valentina Travali; 6 anni e 8 mesi per Gianluca Campoli; 5 anni per Guerrino Di Silvio.

Il 2 febbraio e il 27 febbraio, sarà la volta delle arringhe difensive da parte del collegio difensivo – composto dagli avvocati Marino, Nardecchia, Vitelli, Frisetti, Vita e Irace – dopo le quali sarà emessa la sentenza.

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