SOLIDARIETÀ AL GIUDICE CARIO DA REGIONE LAZIO E ASSOCIAZIONE CAPONNETTO CHE DICE: “NOI INASCOLTATI, ORA SI AGISCA”

Giuseppe Cario
Giuseppe Cario

La notizia del servizio di sorveglianza assegnato al Giudice di Latina Giuseppe Cario ha generato molti attestati di solidarietà. Da parte dell’Associazione antimafia Caponnetto il sentimento di vicinanza: “Da anni siamo inascoltati”, e rilanciano la proposta da anni su piazza: “Sezione della Dia a Latina e Squadra Mobile a Formia”

Non si sono fatti attendere gli attestati di solidarietà alla notizia che il responsabile dell’ufficio Gip-Gup del Tribunale di Latina, il magistrato Giuseppe Cario, ha avuto da venerdì scorso l’assegnazione di un servizio di vigilanza propedeutico alla sua sicurezza.

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La prima a far sentire la sua solidarietà è stata l’Associazione Caponnetto, da anni organismo antimafia attivo sul territorio che, per l’occasione, oltreché a rilanciare la proposta mai attuata di irrobustire gli strumenti investigativi in provincia di Latina, ricorda le numerose denunce, sotto forma anche di atti parlamentari, rimasti inascoltati.

Elvio Di Cesare
Elvio Di Cesare

A Latina e provincia – scrive Elvio Di Cesare, segretario dell’Associazione – il clima si va facendo sempre più rovente sul versante della sicurezza e dell’ordine pubblico. Decenni di negazionismo e di disattenzione, per non dire di peggio, hanno portato ad una situazione agghiacciante I numerosi allarmi dell’Associazione Caponnetto lanciati sotto varie forme anche a mezzo di interrogazioni di parlamentari amici, accompagnati da adeguate richieste di miglioramento dell’apparato investigativo e di vigilanza, sono sempre rimasti inascoltati dai Governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni. Le minacce ora ricevute dal Giudice Cario, precedute da quelle alla dottoressa Aielli e prima ancora ad altro magistrato ora in pensione la cui macchina della consorte fu attinta da colpi di arma da fuoco, hanno creato un clima di terrore nelle popolazioni.
L’associazione Caponnetto, nel reiterare con forza l’appello al Ministro dell’Interno ad istituire una sezione della Dia e a dislocare un reparto della Squadra Mobile a Formia il cui Commissariato va elevato di rango, esprime al Giudice Cario i suoi più sentiti sentimenti di solidarietà e di vicinanza
“.

Solidarietà a Giuseppe Cario arrivata anche dal consigliere regionale Enrico Forte, dal senatore Nicola Calandrini, dall’europarlamentare Nicola Procaccini, dal deputato Raffaele Trano, dal Commissario dell’Ordine degli Avvocati di Latina Giacomo Mignano e dalla Presidenza della Regione Lazio: “Le minacce dirette al giudice Giuseppe Cario, che hanno fatto adottare la misura di protezione personale per il magistrato del Tribunale di Latina, sono la spia di un clima allarmante e pericoloso – scrive in una nota il vice presidente della Regione Lazio, Daniele LeodoriLa Regione Lazio esprime la massima vicinanza al magistrato, e si stringe a tutta la comunità di Latina, nella consapevolezza – conclude Leodori – che il dottor Giuseppe Cario non si farà intimidire e proseguirà a testa alta e con coraggio il suo lavoro“.

AGGIORNAMENTO – “Esprimo la mia più sincera solidarietà al Giudice del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, per le gravi minacce che hanno portato ad adottare misure di tutela nei suoi confronti”. Così in una nota il Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi. “I magistrati del Tribunale e della Procura di Latina – prosegue Cioffredi – già in passato sono stati oggetto di gravissime intimidazioni come nel caso di Lucia Aielli e di Nicola Iansiti. Minacce che rappresentano la forza di intimidazione delle organizzazioni criminali presenti a Latina e nella sua provincia. Stiamo con il Giudice Cario per affermare legalità e giustizia in un territorio di frontiera attraversato da mafie e sistemi criminali tanto complessi quanto radicati. In questi anni  – conclude il presidente Cioffredi – la Magistratura e le Forze di Polizia della provincia di Latina hanno raggiunto risultati investigativi importanti e oggi più che mai è necessario il più ampio sostegno da parte dei cittadini e delle istituzioni alla loro azione di contrasto ai sodalizi criminali”.

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