SMOKING FIELDS: UDIENZA PRELIMINARE PER UGOLINI, SEP E ALTRI 20 IMPUTATI

Vittorio Ugolini
Vittorio Ugolini

Operazione Smoking Fields: fissata l’udienza preliminare per Vittorio Ugolini e altri 21 indagati dell’inchiesta che vide il sequestro degli impianti di compostaggio di Pontinia, Sep e Sogerit

Soddisfatto il Comitato Mazzocchio, parte offesa nel processo e difeso dall’avvocato del Foro di Latina Renato Archidiacono. “È finalmente arrivato il momento della verità nell’inchiesta Smoking Fields che ha portato al rinvio al giudizio di ben 22 imputati tra ex dirigenti, amministratori di fatto e lavoratori della Sep (impianto di compostaggio di Mazzocchio, frazione di Pontinia) accanto ai quali sederanno ex funzionari della Regione Lazio (accusati di aver agevolato il malaffare della gestione Ugolini) e anche i tanti proprietari dei terreni in cui è stato sversato compost non conforme, ossia rifiuti“. Così in una nota gli attivisti del Comitato civico che, insieme agli tre Comitati della zona, da anni denuncia la situazione di inquinamento dell’area industriale di Mazzocchio presso il Comune di Pontinia.

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A sedere sul banco degli imputati saranno, tra gli altri, Vittorio Ugolini (ritenuto amministratore di fatto della società Sep); suo figlio Alessio (amministratore di diritto dell’azienda di compostaggio); Franco D’Innocenti, amministratore della Sogerit  (impianto gemello della Sep che sorge a pochi metri di distanza da questa) e ritenuto dagli inquirenti prestanome degli Ugolini; Sergio Mastroianni, titolare del laboratorio Osi di Isola del Liri (provincia di Frosinone) che ha effettuato i rapporti di prova (ritenuti falsi) sul compost prodotto dalla Sep; Luca Fegatelli, ex dirigente della Regione Lazio nel settore rifiuti e nello stesso tempo consulente delle varie società amministrate dalla famiglia Ugolini. 

Impianto Sep di Pontinia
Impianto Sep di Pontinia, ubicato nell’area industriale di Mazzocchio

Oltre a loro saranno imputati, su richiesta dei Sostituti Procuratori di Roma Alberto Galanti e Rosaria Affinito, Alessandro D’Innocenti, Stefano Pappa, Nazzareno Toppi, Ugo Pazienti detto Mauro, Mario Reale, Marco Sanna, Stefano Volpi, Iulian Rosca, Ion Cosmin Toader, Giovanni Bonaiuto, Fabrizio Carletti, Gianfilippo Coronella, Alfonso Gaito nonché le persone giuridiche di Sep srl, Sogerit srl, Demetra srl ((azienda specializzata nelle attività di trasporto, trattamento e smaltimento di rifiuti) e Adrastea srl, la società che gestiva la discarica in Via Canestrini a Roma.

L’indagine fu coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e portata avanti dal Compartimento della Polizia Stradale Lazio e Umbria – Sezione Polizia Stradale di Aprilia e dai Carabinieri Forestale di Latina – NIPAAF.

Pesanti le accuse a loro carico: secondo gli investigatori – continua la nota del Comitato – gli imputati non hanno smaltito i rifiuti prodotti dall’impianto ma hanno fatto in modo che questi venissero etichettati come compost di qualità, sparso su terreni (ora inquinati) di proprietari compiacenti.

Spandimento compost a Pontinia
Uno degli sversamenti operati qualche mese fa. Il compost della Sep, che per la DDA compost non è, finiva sui terreni delle zone limitrofe a Pontinia e persino in una discarica di Roma

Dal 1 gennaio 2014 al 5 ottobre 2018, secondo gli inquirenti, 57.577.500 tonnellate di rifiuto sarebbero state sparse in diversi terreni, trasformati in discariche abusive. Un’attività disastrosa per l’ambiente che avrebbe però fruttato agli imputati un risparmio di spesa di poco superiore al milione di euro. A supporto degli investigatori ci sarebbero foto, video, intercettazioni telefoniche ma anche analisi condotte da Arpa Lazio che, dal 2014 al 2017, avrebbero evidenziato la produzione di ingenti quantitativi di rifiuto da parte di quell’impianto che i rifiuti avrebbe dovuto invece trattarli. 

Gli inquirenti hanno registrato sversamenti anomali su 11 terreni privati e ben 55 sversamenti di rifiuti non conformi all’interno della discarica Adrastea gestita dagli stessi Ugolini e non autorizzata a ricevere quel tipo di rifiuto. 

Siamo finalmente a una svolta – concludono dal comitato di Mazzocchio – gli imputati ora dovranno sedersi di fronte a un giudice. Abbiamo letto le carte in nostro possesso e possiamo tranquillamente dire che le prove a carico degli imputati sono tante e circostanziate per cui siamo moderatamente ottimisti sull’avvio del processo vero e proprio. Speriamo che chi ha commesso questi atti vigliacchi paghi e soprattutto che in Regione Lazio si aprano gli occhi su eventuali altre mele marce presenti negli uffici. Dopo anni di denunce, vere e proprie inchieste e battaglie, potremmo essere finalmente pronti a voltare pagina. La nostra battaglia non si ferma però. L’impianto Sep è passato di mano ed è di nuovo attivo. Ora vogliamo capire se lo stabilimento, che ha speso quasi 2 milioni di euro di soldi pubblici, abbia le carte in regola per operare. Lanciamo nuovamente un appello ai sindaci di Pontinia, Maenza, Priverno, Roccasecca dei Volsci, Sonnino perché alle parole facciano seguire i fatti. Si sono detti esplicitamente favorevoli alla gestione pubblica dell’impianto ma nulla è stato fatto per addivenire a tale opzione. Ci facciano capire che non ci hanno preso in giro”.

Tra le parti offese il Ministero dell’Ambiente e la Regione Lazio, più vari Comuni interessati dall’inquinamento: Pontinia, Maenza, Sabaudia, Cori, Ardea e Roma. Considerati parte offesa, oltre al Comitato Mazzocchio, anche il Comitato “Pontinia Città di tutti” e altri nove cittadini.

L’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Roma Angela Gerardi è stata fissata il 12 febbraio alle ore 9,30. La richiesta di rinvio a giudizio per gli imputati era stata presentata dal pm Galanti lo scorso 26 ottobre.

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