SEZZE IL COMUNE IN CUI TUTTO È POSSIBILE ECCETTO FARE SATIRA

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La gran parte dei sezzesi non ha avuto modo di conoscere la pagina di Facebook l'”Orologio della Piazza”, nome ispirato al celebre orologio di Piazza IV Novembre, che subito è stato oscurata. Le solite segnalazioni anonime di chi in nome di un “perbenismo” di facciata si erge a Sezze al ruolo di censore di satira politica sui social. Poco importa se dai nostri rubinetti manca l’acqua un giorno sì e l’altro pure, se l’Antignana va a fuoco oggi e tra qualche settimana le fiamme divamperanno in un’altra area. Il collettore della acque reflue passa attraverso un’area archeologica ad alto rischio di frana? Pazienza, più importante preoccuparsi di quello che passa su FB. 

IL GUSTO DEL BRUTTO NELL’OBIETTIVO DEL NULLA

Chissà se quel maestro del pensiero contemporaneo tutto intento dal suo pc a segnalare post a lui poco graditi ha mostrato altrettanto spirito di osservazione quando veniva buttato giù l’anfiteatro di Piacentini in nome di un “ecomostro” mai inaugurato? E quando veniva chiuso l’Ospedale civile San Carlo tra il 2010 e il 2014? Il paladino della moralità si sarà senza dubbio prodigato ad innalzare le barricate. Meglio tacere poi se i lavori della SS 156 hanno attraversato aree dal delicato equilibrio idrico e geologico e se gli alberi del parchetto a Piazza delle Regioni sono stati rasi al suolo senza neppure averne acquisito la proprietà. Una statua di proprietà privata viene collocata davanti al Belvedere in Piazza Duomo? Poco interessante, meglio occuparsi delle modalità espressive degli altri. 

L’OROLOGIO DELLA PIAZZA

Nell’Orologio della Piazza, gruppo nato non più di due mesi fa, si osservavano video che trasmettevano porzioni dei cartoni animati dei Simpson o di film come “Il buono, il brutto e il cattivo” sui cui personaggi venivano applicate faccine di fotografie in primo piano degli amministratori setini. Ovvio che il più preso di mira fosse il sindaco Sergio Di Raimo, ma non mancavano il vicesindaco Antonio Di Prospero, con i suoi soliti occhiali da sole e il cerotto sulla tempia destra (a seguito del morso di un pitbull) che lo hanno reso celebre. Un ruolo di primo piano era riservato anche a Enzo Polidoro, l’abile tessitore dei rapporti interni alla maggioranza, che, immortalato nella sua peggiore fotografia, ricordava più Nosferatu che l’affabile medico dell’Asl pronto ad attivare l’assistenza sanitaria pubblica anche nei confronti del più povero dei “senza tetto”. Personaggio di fantasia, esilarante per certi versi, la Statua di San Lidano talvolta a fianco del consigliere cattolico Ernesto Carlo Di Pastina.

PIÙ REALISTI DEL RE

Alcuni video erano di un’ingenuità al limite dell’infantile, altri decisamente più “boccacceschi”, ma sicuramente meno volgari di tante trasmissioni televisive che da anni ci vengono propinate sui canali Rai e Mediaset. Non si sa se ad attivarsi per l’oscuramento della pagina sia stato un amministratore o qualcuno che si atteggi ad essere più realista del Re. È certo però che in una cittadina dove esiste l’ ipotesi che sia stato ripetutamente calpestato l’art. 9 della Costituzione (tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico) e il dubbio che sia stata violata la Legge 269 del ’98 sulla tutela dei minori dalla prostituzione, da oggi viene minacciato anche l’art. 21 costituzionale sulla libertà di pensiero e di espressione

UNA PAGINA IN RAPIDA CRESCITA

Era una pagina FB che in due mesi aveva raccolto più di 700 adesioni spontanee, senza dubbio destinata a crescere nel numero dei follower. Tra questi vi era sicuramente il consigliere (PD o ex PD?) Giovanni Bernasconi, che avrà dal punto di vista politico molti difetti, ma non è certo privo del dono dell’ironia. Pare vi fosse anche il profilo del neo-assessore affari generali e servizi alla persona, nonché sindaco dal 2007 al 2017, Andrea Campoli (rigorosamente PD). Campoli sembrerebbe però più un distaccato osservatore di eventuali forme di dissenso che persona appassionata di caricature. 

CHI È STATO L’AUTORE?

Non si sa chi abbia creato l’Orologio della Piazza, se Damiano Risi (*) (l’ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle alle scorse amministrative), come dicono alcuni, o chiunque altro. Più importante che un Comune funzioni come alcune realtà dell’Italia centrale, e non come il peggiore villaggio del Sud del Mondo. Dovrebbe essere infatti preoccupazione dei setini che nel quadro di una cittadina efficiente, in cui i residenti parlino della Pubblica Amministrazione locale con un certo senso di soddisfazione e non con espressioni di rassegnazione, il dibattito politico, e non solo, sia stimolante e produttivo di proposte.

La celebre statua di Pasquino a pochi passi da Piazza Navona

DA ATENE A PASQUINO

Storicamente il confronto tra autorità e cittadini è passato anche attraverso la satira. Nella democrazia dell’Atene di Pericle, imperfetta e non totale, la satira era già conosciuta. Petronio ebbe sotto la Roma Imperiale neroniana, che pluralista e democratica non era, la possibilità di scrivere il Satyricon: un ritratto grottesco e al tempo stesso amaro sulla decadenza dei costumi dei civitates del I secolo d.c. Nella Roma pontificia nel 1522 Papa Adriano VI fu sul punto di far gettare nelle acque del Tevere la statua di Pasquino, ai cui piedi i sudditi collocavano sistematicamente ogni notte fogli in cui si derideva il potere papalino. Furono i cardinali della Curia a distogliere il Papa dal suo disegno: negare ai romani il diritto all’invettiva sarebbe stato deleterio per la tutela dell’ordine pubblico! 

LA LIBERTÀ NON È IL VOLO DI UN MOSCONE

Se è vero, come dice la canzone di Gaber, che la libertà è partecipazione, ancora una volta i sezzesi sono chiamati ad esprimere il proprio dissenso e il proprio sdegno verso questo piccolo episodio di libertà di parola violato. Osservare inerti e passivi gli eventi, o girare lo sguardo da un’altra parte, non è consentito. A meno che non abbiano deliberato spontaneamente di svilire il loro ruolo a quello dei più meschini sudditi del più retrogrado dei feudi medioevali, frutto esclusivo della loro mente.

(*) Damiano Risi ci ha fatto sapere di non stato modo in alcun modo legato alla creazione e all’amministrazione del gruppo Facebook l’ “Orologio della Piazza”. 

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