Problemi alla Scuola Caio Valerio Flaccio di Sezze: secondo un parere tecnico i lavori non possono iniziare. L’opera, considerato il progetto attuale, non è appaltabile
La doccia fredda è arrivata qualche giorno fa quando l’aggiudicatario dell’incarico di direzione dei lavori, dopo un sopralluogo alla struttura di Via Bari a Sezze Scalo, ha rilasciato al protocollo del Comune setino una relazione piuttosto chiara sullo stato dell’arte. Forti se non ultimative le criticità riscontrate sul lato degli interventi posti in essere dal progetto esecutivo, redatto dall’architetto Antonio Stamegna, che ha l’obiettivo di garantire idonee condizioni di sicurezza statica della struttura scolastica (che comunque non raggiungerebbero i requisiti di sicurezza minimi stabiliti dalle norme).
Leggi anche:
SCUOLA FLACCO DI SEZZE SCALO: A FINE LUGLIO I LAVORI PER L’IDONEITÀ STATICA
Sarebbero state rappresentate, inoltre, dal direttore dei lavori in pectore al Rup (responsabile unico del procedimento) nonché Dirigente Lavori Pubblici del Comune di Sezze, Vincenzo Borrelli, questioni, allo stato delle cose, insormontabili sulla corretta applicazione delle normative, con particolare riferimento alle Norme tecniche di costruzione (datate 2018) utilizzate per il progetto esecutivo strutturale.
Leggi anche:
SEZZE: INTERVENIRE CON ESTREMA URGENZA PER EVITARE LA CHIUSURA DELLA VALERIO FLACCO
E sì che è stato proprio il Rup Borrelli ad aver avuto l’incarico di affidare i lavori e di scegliere la Direzione dei Lavori tramite Mepa (mercato elettronico della pubblica amministrazione) con un decreto firmato dal Sindaco Sergio Di Raimo datato 6 luglio 2020.
Il punto preminente è che l’Istituto Comprensivo di elementare e media Caio Valerio Flacco, costruito agli inizi degli anni ’80, non ha mai ricevuto interventi di manutenzione straordinaria e strutturale e oggi richiede di essere messo in sicurezza.
Leggi anche:
LOTTA CONTRO IL TEMPO PER SALVARE LA SCUOLA VALERIO FLACCO DI SEZZE SCALO
Ecco perché l’amministrazione setina guidata da Di Raimo ha necessità urgente di portare a compimento i lavori di una scuola che ospita quasi 600 tra bambini e ragazzi, dai più piccoli di 3 anni a quelli in periodo puberale di 13. Quasi una prova del nove per un progetto di riqualificazione che vede una comunità intera pronta ad aspettarlo, anche in ragione del fatto che nell’assise comunale tutti, o quasi, sono d’accordo affinché si vada a dama per il prossimo 14 settembre quando, nella stagione più difficile delle scuole italiane dal Dopoguerra, un’intera generazione di setini dovrà avere il diritto costituzionale all’istruzione garantito.
Solo che, a quanto pare, il progetto che prevede un esborso totale di 519mila euro, suddiviso tra i 385.592,39 trovati nel Bilancio dell’Ente e 133.406,49 di contributo ministeriale, non sarebbe proprio possibile iniziarlo considerato che è assente la valutazione di vulnerabilità sismica, vale a dire un obbligo che impone agli Enti proprietari delle strutture scolastiche di procedere a una stima quantitativa del grado di sicurezza. Tale valutazione, inoltre, non va confusa con l’autorizzazione sismica rilasciata al Comune di Sezze da Regione Lazio lo scorso 3 luglio in ragione, però, stando alle criticità tecniche mosse al progetto, di interventi che possono essere eseguiti solo quando un immobile è sicuro. E la struttura di Via Bari non lo è.
In sostanza, il Comune, inquadrando i lavori del progetto “Flacco” con interventi di minore importanza, avrebbe beneficiato di semplificazioni e deroghe così da ottenere l’autorizzazione sismica. Un cane che si morde la coda, senza contare che, a catena, anche i fondi ministeriali potrebbero essere a rischio. Infatti, secondo un decreto interministeriale datato 2017, concernente l’attuazione dell’art.1 comma 160 della legge n.107/2015, “gli enti pubblici sono obbligati a conoscere l’indice di sicurezza sismica degli edifici scolastici, al fine di richiedere ed ottenere finanziamenti statali per l’esecuzione di qualsiasi intervento sugli edifici: dal miglioramento energetico al miglioramento sismico“.
Insomma, la situazione sembrerebbe grave: vedremo a breve, come vergato da un celeberrimo aforisma di Ennio Flaiano, se sarà anche seria e come il Comune e le forze politiche affronteranno un parere tecnico di cui è difficile non tenere conto.