SALUTI FASCISTI A CAMPOVERDE: TUTTO PRESCRITTO

Un giovane Maurizio Boccacci (foto dal suo profilo Facebook)
Un giovane Maurizio Boccacci (foto dal suo profilo Facebook)

Saluti fascisti a Campoverde (Aprilia): il giudice emette sentenza di proscioglimento per intervenuta prescrizione

Il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Clara Trapuzzano, ha dichiarato i tre imputati – Maurizio Boccacci, Angelo Spaziano e Stefano Schiavulli – prosciolti per intervenuta prescrizione.

Ma chi è Maurizio Boccacci? Già gravato da precedenti, bancario ed ex sindacalista della Cisnal (la progenitrice dell’Ugl), dalle parti della provincia pontina, che di militanza di destra storicamente se ne intende, era sotto processo per questa manifestazione svolta ad Aprilia che, qualche anno fa, fece cronaca. Da qui scaturì il processo a carico suo e degli altri due uomini per apologia di fascismo.

L’anno è il 2015, nell’ambito della commemorazione del Battaglione Barbarigo, appartenente alla X Mas della Repubblica di Salò, davanti al cippo di Campoverde (Aprilia). La manifestazione ideologica si svolge ogni anno, il 25 aprile, nel giorno della Liberazione.

Ma quel 25 aprile, oltre ai gruppi fascisti, la sezione di Aprilia dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) intitolata a Vittorio Arrigoni, insieme ad altre associazioni, organizzò un corteo antifascista proprio nello stesso luogo, evidentemente in antitesi con i dirimpettai di destra.

Durante le fasi del raduno volarono slogan e insulti e, tra i gruppi di estrema destra giunti a Campoverde, c’era Militia il cui leader all’epoca era proprio Boccacci, una vecchia conoscenza dei camerati ai Castelli romani e ed ex capo del Movimento Politico, un’organizzazione di estrema destra nata a Grottaferrata nel 1984, e smantellata nel 1993, in seguito all’entrata in vigore della legge Mancino, la quale sanziona e condanna gesti e slogan legati all’ideologia nazifascista, miranti all’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. 

Dopo la prima udienza celebratasi l’11 giugno 2019 al Tribunale di Latina, subito il primo rinvio al 20 maggio 2020. Boccacci era processato insieme agli altri due esponenti di Militia per la violazione della Legge Scelba che, all’articolo 5 (denominato Manifestazioni fasciste), recita: “Chiunque con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a lire cinquantamila“. Cioè proprio quello che veniva contestato loro dal sostituto procuratore di Latina Simona Gentile.

Ora, a distanza di otto anni dai fatti, è tutto prescritto.

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