RIFIUTI, SEQUESTRO BENI PER 10 MILIONI. CIOFFREDI: “COLPO ALLA GOMORRA DEI RIFIUTI DEL LAZIO”

Gianpiero Cioffredi

Il sequestro da 10 milioni di beni alla famiglia di imprenditori nel ramo dei rifiuti accolto con entusiasmo dal Presidente dell’Osservatorio Legalità della Regione Lazio

Il provvedimento ablatorio disposto dalla terza sezione penale del Tribunale di Roma riguarda beni e assetti societari, per un valore complessivo di 10 milioni di euro, riferibili a una famiglia di imprenditori – i 78enni Maria Pia Faraoni e Giuseppe De Rosa e il 44enne Nicola De Rosa, collegati ai Piattella di Aprilia (con cui hanno avuto rapporti di lavoro nella gestione della discarica abusiva sin dal 2012) -, operante nei settori della gestione dei rifiuti ed immobiliare, coinvolta, nel 2017, nell’operazione denominata “Dark side”, condotta dalla Polizia di Stato con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che disvelò l’esistenza di un sodalizio criminale dedito all’illecito smaltimento di rifiuti, accertando numerosi sversamenti abusivi, aventi ad oggetto anche rifiuti di natura tossica e generanti elevatissimi profitti illeciti (leggi di seguito tutti i dettagli del sequestro eseguito oggi 27 ottobre).

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Un’operazione che ha ricevuto il positivo accoglimento da parte di Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Lazio.

“Grazie alla Procura e alla Questura di Roma che hanno congiuntamente proposto il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca per un valore di 10 milioni di euro emesso dalla Sezione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma nei confronti di un imprenditore dei rifiuti già coinvolto nell’inchiesta “Dark Side”, una delle più importanti operazioni di criminalità ambientale nel Lazio”.

“Il provvedimento – continua Cioffredi – è il frutto di indagini complesse del Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e della Divisione Anticrimine della Questura di Roma diretta dalla dott.ssa Angela Altamura, ai quali va la nostra più sincera gratitudine”.

“Il sequestro di questa mattina – conclude il Presidente dell’Osservatorio – rappresenta un duro colpo alla Gomorra dei Rifiuti del Lazio composta da imprenditori senza scrupoli che, in nome del profitto, non hanno esitato al trasporto e allo sversamento nei nostri territori di rifiuti tossici altamente pericolosi per l’ambiente e per la salute dei cittadini”.

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