Damiano Coletta: “Contro di me la macchina del fango. Il cambiamento fa paura”. La replica ad Antonio Bottoni
“Dall’inizio della campagna elettorale si è rimessa in azione la macchina del fango per mettere in dubbio il mio operato con metodi scorretti e subdoli. Rappresentiamo il cambiamento in questa città, sia nei modi che nei metodi amministrativi, e questo fa paura. Talmente paura che non si ha paura di ricorrere a metodi censurabili per osteggiare i valori che rappresentiamo. Hanno prima attaccato la mia famiglia, facendo insinuazioni false e gravi contro mio figlio. Hanno poi attaccato il movimento, andando a rispolverare una storia abbondantemente chiusa”. Così, in una nota, il candidato Sindaco di Latina Damiano Coletta.
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La maschera ufficiale rassicurante serve per nascondere metodi non ortodossi, passaggi di veline, video fasulli e messaggi diffamanti con l’unico intento di screditarci, perché il tema è sempre lo stesso: rappresentiamo valori che li mettono in difficoltà, rappresentiamo la società civile e quel sistema dei partiti e dei movimenti che non ha mai voluto chinare la testa. L’obiettivo non è vincere le elezioni – prosegue Coletta – ma cancellare la nostra esperienza, anche solo macchiandola con le insinuazioni. Sono andati dal Prefetto per rappresentare alla massima autorità dello Stato in Provincia che c’era un clima teso, una campagna elettorale dai toni alti. Peccato che non abbiano aggiunto che i toni li hanno alzati loro, che ogni giorno la critica sui mezzi non ufficiali è ad alzo zero”.
“Nei giorni scorsi solo alcuni giornali hanno riportato la storia secondo cui regalerei scarpe per ogni voto che mi viene promesso. Una bugia palese, quasi ridicola, che però serve a insinuare il dubbio” – incalza Coletta, ricordando una vicenda per cui una donna sui social millantava una storia per cui il candidato sindaco regalerebbe scarpi in cambio di voti. La donna, per inciso, è stata denunciata ed è indagata dalla Polizia Postale.
“Credo sia doveroso da parte mia tutelarmi legalmente, anche nei confronti di Antonio Bottoni. Mai mi sarei augurato che il dibattito politico fosse sceso così in basso, mai avrei voluto ricorrere a querele e a spostare le questioni nelle aule di Tribunale. Però si è passato il segno. Ho incontrato Bottoni in un luogo pubblico, non in una casa privata o in stanze dove si possono sottoscrivere accordi privati. L’ho incontrato perché l’avevo conosciuto come fiero oppositore a Zaccheo, alle sue politiche e ho parlato con lui perché ero convinto che, insieme, avremmo potuto impedire il riaffermarsi a Latina di quelle posizioni che non tolleravamo più. Sono trasparente al 100% e so riconoscere il valore di una esperienza anche se lontana dai miei valori di fondo. Per questo, per la sua battaglia, ho pensato che Bottoni potesse essere utile per programmare al meglio, nel rispetto di ogni persona, il Centenario della città. Mi sono permesso di dire che mi sarebbe piaciuto averlo dentro il Comitato promotore per Latina 2032. Visto il suo ruolo di rappresentante dei consumatori, ho anche aggiunto che un profilo come il suo sarebbe stato idoneo per qualche altro posto di responsabilità”.
“Adesso, dopo il suo nuovo schieramento, quella che è un’offerta nel rispetto della storia di una persona e dei movimenti che è riuscita a mettere in piedi viene fatta passare per un’offerta moralmente inaccettabile – incalza Coletta – Voglio dirvi ancora un segreto: ai competitor del primo turno che ho chiamato, ho detto la stessa cosa: stiamo insieme per il bene di Latina, per evitare che un passato imbarazzante torni a fare del male alla nostra comunità. Sarò politicamente ingenuo, forse, ma io sono fatto così, non stringo accordi di nascosto con il calare delle tenebre, tutto quello che ho fatto anche sbagliando, l’ho fatto sempre e solo per amore di Latina”.
Secondo quanto ricostruito da Latina Tu, sabato 9 ottobre, il giorno in cui Bottoni ha annunciato l’endorsement ufficiale a Zaccheo, egli stesso sosteneva di aver rifiutato la proposta di Coletta perché si sarebbe trattato di un avance elettorale di tipo personale. Bottoni, sentito al telefono, spiegava che il sindaco gli avrebbe offerto un posto in un consiglio d’amministrazione. Tutto lasciava ricondurre ad ABC, l’azienda speciale di cui il Comune ha il pieno controllo. Ipotesi che, però, è stata smentita dallo stesso Bottoni a domanda diretta.
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Ad ogni modo, la versione di un posto in un cda veniva smentita a sua volta, nella stessa giornata di sabato 9 ottobre, dal Sindaco di Latina che spiegava che avrebbe presentato a Bottoni una prospettiva nell’ambito di un futuribile progetto culturale che avrebbe in mente qualora fosse stato eletto per la seconda volta come primo cittadino.
Oggi 13 ottobre, Bottoni, dopo la pubblicazione di un’intervista su un quotidiano locale, conferma a Latina Tu quella versione smentita a sabato 9 ottobre: secondo lui, Coletta gli avrebbe proposto una poltrona nel cda di Abc, l’Azienda dei beni Comuni di Latina che gestisce l’igiene urbana nel capoluogo.
Smentite e contro-smentite che in effetti non aggiungono molto alla chiarezza, anche perché a Bottoni era stato chiesto da Latina Tu, sempre nella giornata di sabato 9 ottobre, cosa, invece, gli aveva offerto Zaccheo. A domanda, Bottoni ha risposto che non riteneva opportuno rendere pubblica la proposta ricevuta da Zaccheo.
Oggi 13 ottobre, una nuova versione: Bottoni ci dice che Zaccheo non gli ha proposto niente e che appoggia con convinzione il candidato di centrodestra considerato come il male minore.