PROCESSO EX PRO INFANTIA: CHIESTO LO STRALCIO DELLA POSIZIONE DI MARCUZZI

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Pierpaolo Marcuzzi
Pierpaolo Marcuzzi

Processo per lottizzazione abusiva all’Ex Pro-Infantia di Terracina: la richiesta per l’ex vice sindaco di Terracina Pierpaolo Marcuzzi

Prima udienza per il processo in cui sono contestati dal sostituto procuratore di Latina Giuseppe Miliano, a vario titolo, la lottizzazione abusiva in concorso, la falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblicil’esercizio abusivo della professione e la rivelazione di segreto d’ufficio nei confronti di sei imputati per i quali ha chiesto il giudizio immediato. Il processo che si sarebbe dovuto aprire a gennaio scorso saltò per un difetto verso due imputati per i quali non vi era stata prova dell’avvenuta notifica.

Cinque gli imputati per la lottizzazione abusiva: la Dirigente del Comune di Terracina “Riassetto e Governance del Territorio e delle Attività Produttive”, architetto Claudia Romagna, il Capo Settore “Urbanistica, S.U.E. e Area Tecnica SUAP”, ingegnere Roberto Biasini, il progettista nonché direttore dei lavori del cantiere, il geometra Giuseppe Zappone, l’ex amministratore unico della società Residenze Circe Srl Andrea Ruggeri e l’amministratore e committente di fatto della Srl Daniele D’Orazio. Al geometra Zappone, inoltre, è contestato anche l’esercizio abusivo della professione per aver presentato il progetto architettonico per l’immobile della Pro Infantia e assunto la direzione dei lavori, mansioni per le quali è richiesta una speciale abilitazione dello Stato.

Estraneo alle ipotesi di lottizzazione abusivo ma imputato nel processo, l’ex vice Sindaco di Terracina Pierpaolo Marcuzzi che, fresco della revoca dagli arresti domiciliari per l’altro procedimento in cui gli è stata contestata tra le altre cose la turbativa d’asta, deve rispondere di rivelazione di segreto d’ufficio. Secondo l’accusa, infatti, l’esponente di Fratelli d’Italia, quale persona informata sui fatti in ordine al quali si svolgevano le indagini sulla ex Pro Infantia, dopo essere stato escusso dalla polizia giudiziaria che gli aveva dato formale avviso dell’obbligo del segreto nel verbale da esso sottoscritto, ha riferito all’indagata Claudia Romagna l’esito del suo interrogatorio.

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Stamani 21 aprile, l’udienza ha visto presentare davanti al Collegio presieduto dal Giudice Aldo Morgigni (il processo ha cambiato Collegio per ragioni di organizzazione) alcune questioni preliminari. In particolare, l’avvocato Giulio Mastrobbattista, che difende Marcuzzi, ha sollevato per il suo assistito una circostanza di natura formale e chiesto lo stralcio della sua posizione. Secondo la difesa di Marcuzzi, infatti, l’ex vice sindaco, eventualmente, andrebbe giudicato da un giudice monocratico in quanto per lui la Procura non avrebbe potuto chiedere il giudizio immediato. L’eventuale condotta di rilevanza penale di Marcuzzi non sarebbe ascrivibile a lui ma solo a un pubblico ufficiale e, quindi, secondo l’avvocato difensore, al massimo di può contestare il reato 379 bis del codice penale (rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale) e non il 329 del codice penale (rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio). Il Pubblico Ministero Giuseppe Miliano, intervenuto successivamente, ha chiesto alla Corte di rigettare le questioni avanzate per Marcuzzi.

Il processo è stato aggiornato al prossimo 19 maggio. In quella data il Collegio dei giudici scioglierà le riserve.

Parti civili nel processo l’Associazione CaponnettoLegambiente nazionale, il Circolo Legambiente “Pisco Montano” di Terracina e un privato confinante con il terreno del complesso della ex Pro Infantia.

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