Tentato omicidio del 29 luglio 2020, fu speronato in Via Campovivo vicino Borgo Montello: chiesta la condanna di Cirolla e Miozzi
Per entrambi, il pubblico ministero Claudio De Lazzaro ha chiesto dieci anni. Sono accusati di aver inseguito il 57enne di Anzio ma residente a Latina Fabrizio Bruno, speronandolo con l’auto per poi riempirlo di botte lasciandolo in fin di vita sul ciglio della strada. Il tutto successo il 29 luglio scorso a Borgo Montello in un’atmosfera irreale.
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Si tratta di due persone originarie di Nettuno: il commerciante d’auto Emidio Cirolla, 40 anni, e il suo socio Stefano Miozzi, 50 anni, che rispondono di tentato omicidio dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giorgia Castriota. Hanno scelto di essere giudicati col rito abbreviato.
Cirolla fu arrestato grazie alla segnalazione da parte di una signora che riferì agli Agenti di Polizia di aver notato che uno dei conducenti coinvolti nel sinistro tra due autovetture in Via Campovivo stava colpendo ripetutamente con calci, sul corpo e sul capo, un uomo che era steso sull’asfalto.
Miozzi, invece, fu arrestato lo scorso gennaio, dalla Squadra di polizia giudiziaria del distaccamento della Polizia Stradale di Aprilia, insieme alla Squadra di polizia giudiziaria compartimentale di Roma, in seguito ad accertamenti e testimonianze acquisite. L’uomo si trovava con Cirolla al momento dell’incidente e del pestaggio.
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La parte offesa che si è costituita come parte civile ha chiesto 150mila euro, mentre i legali di Cirolla e Miozzi hanno chiesto che sia acquisito agli atti il processo che vede alla sbarra la vittima Bruno per associazione per delinquere e truffa nel procedimento penale denominato Cars Lifting. Anche lì una storia di truffe con le auto.