PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO: AL VIA MESSA IN SICUREZZA DEGLI ALBERI PERICOLANTI

Nell’ambito del Parco Nazionale del Circeo, lungo la fascia perimetrale della Foresta Demaniale, a seguito di un’asta pubblica e di aggiudicazione dei lavori, hanno inizio, nell’attuale stagione silvana, gli interventi di messa in sicurezza con abbattimento di alberi pericolanti, incombenti su strade statali, regionali e provinciali nonché su aree ad alta frequentazione comportanti pericolo per la pubblica e privata incolumità.

Considerati gli eventi metereologici perturbativi che, negli ultimi anni, si verificano sempre più con forte intensità e con un lasso di tempo ravvicinato, vista la pericolosità delle piante, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Fogliano, avente l’uso governativo e competenza gestionale sulla Foresta Demaniale del Parco Nazionale del Circeo e sul comprensorio di Fogliano, a seguito di apposito progetto di taglio boschivo ed ottenimento delle previste autorizzazioni di tutti gli enti coinvolti e, successivamente, con espletamento delle relative procedure di gara, ha affidato i lavori per i dovuti interventi di taglio, che verranno attuati in due annualità al fine di scongiurare il rischio di schianti derivanti dall’instabilità di esemplari arborei lungo i margini della foresta e nelle aree di maggiore frequentazione della foresta stessa e del Comprensorio di Fogliano.

L’asportazione di materiale legnoso di alberi ad alto fusto riguarderà sia conifere che latifoglie pericolanti. Per quanto riguarda le piante di latifoglie che saranno oggetto di abbattimento, in quanto costituenti un rischio per la pubblica incolumità, le stesse verranno governate con taglio ceduo, vale a dire con un taglio in prossimità del terreno. Successivamente al taglio, le piante stesse potranno rinnovarsi con nuovi polloni emessi dalle ceppaie rimaste nel terreno (operazione selvicolturale che favorisce la rinnovazione vegetativa).

Le conifere verranno governate solo a fustaia in quanto non hanno la capacità di emettere nuovi polloni dalle ceppaie rimaste nel terreno. L’intervento restituirà un ambiente parzialmente alterato ma, grazie alla straordinaria capacità della vegetazione autoctona della macchia mediterranea, in pochi anni si ricostituirà la fascia perimetrale con nuovi fusti vigorosi contornati da arbusti della macchia, cosi com’è accaduto nei precedenti interventi o laddove si sono abbattute tempeste di vento. Durante l’intervento si avrà cura di evitare l’inserimento e l’espansione delle specie alloctone invasive (es. robinia, spino di giuda, ailanto e fitolacca) e si procederà alla coltivazione compensativa presso il vivaio forestale del numero prescritto di piante di specie quercina autoctone (da semente locale prelevata in foresta) nonché al mantenimento a totem di esemplari quercini per favorire la presenza di specie di avifauna (es.picchi) e chirotteri.

Articolo precedente

FALLIMENTO LATINA AMBIENTE: LA CURATELA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

Articolo successivo

IN AUTO CON MAZZA DA BASEBALL E SFOLLAGENTE: DENUNCIATO GIOVANE PONTINO

Ultime da Attualità