PALAZZINA SGOMBERATA A FORMIA: DOPO UN MESE, MEZZO CONDOMINIO È ANCORA INAGIBILE. COMMERCIANTI DISPERATI

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Condominio sgomberato a Formia
Condominio sgomberato a Formia

Palazzina sgomberata a Formia: a distanza di circa un mese non è ancora del tutto agibile, commercianti disperati

Lo scorso 22 ottobre il neo-Sindaco di Formia Gianluca Taddeo firmò un’ordinanza di sgombero per il Condominio Terme Romane sito in Via Emanuele Filiberto 83. Pochi giorni prima, il 18 ottobre, una relazione tecnica prodotta dall’amministrazione condominiale e firmata dall’ingegner Daniele Di Russo aveva riportato che alle condizione attuali “lo scrivente ritiene di non poter più garantire la stabilità dell’immobile”.

Due giorni dopo, il 20 ottobre, a seguito di un sopralluogo dei tecnici comunali, si è arrivati alla conclusione che il condominio dell’Ater fosse sgomberato. “È stato eseguito accesso presso due unità immobiliari all’ultimo piano con ingresso da Via Terme Romane – si leggeva nella relazione dei tecnici comunali – dove si è constatato lo stato fatiscente del solaio di copertura e del controsoffitto, dal quale sono visibili distacco di intonaci e instabilità dei solai e dei controsoffitti lignei. I solai risultavano già puntellati. Tali fenomeni sono dovuti ad infiltrazioni d’acqua dal suddetto solaio di copertura”.

Accedendo a un’altra unità immobiliare del condominio i tecnici avevano rilevato, inoltre, macchie d’umidità sui solai: sia la terza unità immobiliare con ingresso da Via Terme Romane, che le tre con ingresso da Via Emanuele Filiberto erano inutilizzati e disabitati da tempo.

“L’amministratrice – continuava la relazione comunale – riferisce che in alcune unità disabitate le infiltrazioni, causate dalla mancanza di tenuta all’acqua del solaio di copertura, si ripercuotono ai piani sottostanti. Secondo gli scriventi, visto anche quanto dichiarato dal tecnico del condominio Ing. Daniele Di Russo nella nota datata 08.10.2021, nella quale lo stesso ritiene di non essere più garantita la stabilità dell’immobile, si dovrebbe provvedere allo sgombero immediato del terzo e secondo piano in quanto, considerati i pesi gravanti sui solai di copertura e interpiano, non è da escludere un cedimento del solaio di copertura con il coinvolgimento anche del piano sottostante. Inoltre, preso atto di quanto relazionato da parte dell’ing. Daniele Di Russo circa la non garanzia di stabilità dell’immobile, dovrebbe essere sgomberato tutto l’intero immobile in via cautelativa per la pubblica e privata incolumità e salvaguardia dei beni e delle persone. Infine – concludeva la relazione – dovrebbe essere intimato al Condominio di effettuare in tempi brevi le verifiche di stabilità dell’intero immobile, tramite tecnico all’uopo incaricato, ed i lavori che il caso richiede al fine di poter rendere il suddetto immobile funzionale ed usufruibile”.

Dopo un mese, la situazione del Condominio non è ancora risolta. A dirlo, sono gli stessi commercianti che operano nella palazzina. Un vero e proprio grido di dolore. “Sono una commerciante storica della palazzina sgomberata a Formia in via E. Filiberto Il 22 ottobre. A seguito di un’ordinanza comunale i vigili ci hanno imposto lo sgombero. 4 attività commercialI (pluritrentennali tutte) e 21 famiglie in mezzo alla strada. Il 3 novembre come promesso da amministratore e ingegneri sono iniziati i lavori. Ad oggi mezza palazzina è stata messa in sicurezza, mentre nell’altra metà hanno lasciato in sospeso i lavori, dicono per modifiche iniziali al progetto di messa in sicurezza. Dopo ripetuti solleciti, gli ingegneri ci hanno assicurato che oggi giovedì 18 novembre gli operai sarebbero stati di nuovo qui, ma purtroppo non c’è nessuno. Siamo tutti disperati, ormai manca un mese a Natale e non abbiamo nessuna data certa o presunta per la riapertura”.

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