OPERAZIONE PICCADILLY, RICICLAGGIO: I DUE PROFESSIONISTI DEL SUD PONTINO RESPINGONO LE ACCUSE

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Operazione Piccadilly: l’indagine della Guardia di Finanza e della Procura di Napoli Nord che ha scoperchiato un sistema di riciclaggio internazionale vede come menti due professionisti pontini

Si presentano come consulenti fiscali oramai di casa in Inghilterra, amministratori della Prime Investment Corporation ltd basata a Londra. Si tratta di due professionisti di Gaeta e Formia: Gianpaolo Cretella e Fabrizio Purificato arrestati ieri 4 novembre dalla Guardia di Finanza. Gravi le accuse formulate su di loro dalla Procura di Napoli Nord diretta da Maria Antonietta Troncone: associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale. In tutto tre arresti, firmati dal Gip Maria Gabriella Iagulli, tra cui Cretella e Purificato, più un uomo del napoletano, e 16 indagati. Attorno a loro imprenditori sotto processo per evasione fiscale che, secondo le ipotesi investigative, si servivano dei due professionisti del sud pontino per riciclate importanti somme di denaro. Basti pensare che il sequestro preventivo eseguito, ieri 4 novembre, dalla Guardia di Finanza di Formia ammonta a circa 22 milioni di euro. L’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Barbara Bonanno. Tra gli indagati ci sono imprenditori e commercianti, anche del sud pontino: Antonio Gatta, Antonietta Salzano, Salvatore Uzzo, Francesco Foglia, Caterina Colonna, Fiorentina Albu, Rosario Ambrosino, Giuseppe Supino, Ennio Cessari, Anna Nasti, Raffaella Stasino e Barbara Cazzini.

Una somma riguardante beni immobili, mobili registrati, disponibilità finanziarie, quote societarie, direttamente e indirettamente riconducibili a sei degli indagati, quale oggetto di riciclaggio aggravato dalla transnazionalità.

Tale somma, peraltro, rappresenta solo una piccola parte delle somme riciclate dal sodalizio criminale cui gli arrestati fanno parte e costituisce il profitto dei reati di frode fiscali commessi in Italia dagli amministratori di diritto e di fatto di società operanti nel settore del commercio all’ingrosso di calzature e abbigliamento (sopratutto nell’area del casertano).

Tutte le operazioni compiute dagli indagati – spiegava ieri 4 novembre una nota della Guardia di Finanza – sono caratterizzate dalla previsione di una finalità unica: quella di ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa delle provviste illecite di denaro.

Le modalità utilizzate hanno messo in evidenza la coscienza e volontà degli agenti di trasferire e sostituire il denaro proveniente dalle frodi fiscali. Si pensi all’uso di società “veicolo”, alla frammentazione delle somme, all’utilizzo di plurimi canali bancari esteri (Gran Bretagna, Lituania, Bulgaria), al denaro fatto transitare sui diversi conti corrente italiani ed esteri in un ristrettissimo arco temporale e, ancora, alla dinamicità con cui sono state eseguite tutte le operazioni, nonché alla riconducibilità ai membri del sodalizio criminale di una serie di società estere “precostituite”, “chiavi in mano”, funzionali esclusivamente a giustificare le prestazioni offerte alla clientela della società londinese gestita dai capi promotori dell’associazione a delinquere.

due “riciclatori seriali” o “colletti bianchi” – così come vengono definiti dalla Finanza – disponevano di una società londinese di consulenza finanziaria e, tramite questa, fornivano non solo imprese di diritto britannico “pronte all’uso” che assicuravano l’apertura di conti correnti in Europa, ma anche un servizio che garantiva l’assoluto anonimato, individuando, all’occorrenza, soggetti prestanome cui intestare le varie entità giuridiche e/o i conti bancari.

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Nel pomeriggio si è concluso l’interrogatorio di garanzia a cui sia Cretella (62 anni) che Purificato (46 anni), difesi dagli avvocati Pasquale Di Gabriele e Enrico Lisetti, non si sono avvalsi della facoltà di rispondere. I due professionisti del Golfo hanno respinto tutti gli addebiti e le accuse formulate dalla Procura nei loro confronti. Gli avvocati difensori hanno chiesto una misura più lieve rispetto al carcere.

Il Gip del Tribunale di Napoli Nord Maria Gabriella Iagulli si è riservata. Ad ogni modo, i due accusati, all’esito della decisione del Giudice per le indagini preliminari, sono decisi a ricorrere al Tribunale del Riesame di Napoli tramite i loro avvocati.

AGGIORNAMENTO – Il Gip Iagulli ha deciso di lasciare in carcere sia Cretella che Purificato. Il Pm Bonanno aveva presentato parere contrario alla scarcerazione.

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