NUOVO SEQUESTRO DI CANTIERE A TERRACINA, LEGAMBIENTE: “ANNUS HORRIBILIS DELL’URBANISTICA”

Anna Giannetti
Anna Giannetti

Legambiente Terracina: “Di fronte all’ennesima triste notizia di un nuovo sequestro di un cantiere edilizio, ricorda il 31 dicembre, data del sequestro del cantiere Pro Infantia, e prepara la costituzione di parte civile nel medesimo processo che vedrà la prima udienza tra pochi giorni, l’11 gennaio 2022. Un anno davvero nero per l’urbanistica cittadina con un cantiere sequestrato ormai a processo, lo scempio della lottizzazione della ex Corafa ed i prossimi interventi con impatto sulla storia e il verde cittadino: il cantiere previsto nel lotto edificabile nell’area della villa Adrover oggi prezioso polmone verde sul litorale e l’abbattimento delle casette di via Leopardi

“È notizia di oggi – come riportato dal quotidiano Latina Oggi – di un nuovo sequestro operato dalla sezione navale della Guardia di Finanza per delega del GIP Molfese e richiesta del Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, di un grande manufatto potenzialmente abusivo in zona residenziale a Terracina con iter anomalo e controlli carenti da parte del Comune di Terracina e con aumenti di cubatura per oltre il 35% della norma regionale Piano Casa. Solo un anno fa, il 31 dicembre 2020 – spiega in una nota Legambiente Terracina – grazie al tempestivo intervento della Guardia Costiera di Terracina al comando della indimenticabile Tenente Emilia Denaro su delega del Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, venivano posti i sigilli ad un impattante intervento di rigenerazione urbana privata in una zona di assoluto pregio davanti al mare, con demolizione e ricostruzione di un immobile storico legato ai ricordi terracinesi come la Colonia Pro-Infantia e alienazione di verde pubblico e parcheggi, di enorme valore immobiliare, forse uno degli interventi edilizi potenzialmente più devastanti degli ultimi 30 anni”.

Ad un anno di distanza non solo i sigilli del sequestro sono ancora ben visibili sul perimetro del lotto ma, a seguito della sonora bocciatura del Tribunale del Riesame (sentenza dell’8 febbraio e motivazioni del 4 aprile) che ha confermato la natura abusiva e la violazione della norma di salvaguardia nonché rilevato altri elementi relativi alla alienazione di verde pubblico e parcheggi, la prima udienza del processo ci sarà l’11 gennaio presso il Tribunale di Latina e Legambiente Terracina sta predisponendo l’atto di costituzione di parte civile insieme a Legambiente nazionale”.

“Legambiente Terracina ha avuto un ruolo rilevante nel caso Pro-Infantia e sono state molteplici le sue azioni: dall’istanza di accesso agli atti (un procedimento tortuoso che ha messo a dura prova la pazienza dei nostri avvocati e che mirava chiaramente a dilatare i tempi), al supporto investigativo con la produzione di diversi comunicati stampa e contributi analitici, al supporto ad esposti agli enti elaborati da forze di opposizione, alla predisposizione di una approfondita audizione in Commissione Urbanistica della Regione Lazio, al supporto tecnico per la predisposizione di interrogazioni a risposta scritta al Consiglio Regionale e al Parlamento, alla proposta di partecipazione con un contributo tecnico al primo incontro degli “Stati Generali dell’Urbanistica del Comune di Terracina”, incontro poi negato a Legambiente dalla stessa Amministrazione, alla partecipazione a convegni on-line sul tema della Rigenerazione Urbana e le sue cattive interpretazioni a Terracina, alla predisposizione della richiesta di revoca in autotutela delle delibere comunali più controverse in termini di impatto edilizio al centro di una mozione presentata in Consiglio Comunale poi bocciata, al supporto dato al comitato di residenti e di cittadini “Salviamo la Proinfantia” e alla predisposizione di petizioni popolari contro la demolizione e la sottrazione di verde e parcheggi, al supporto tecnico nella fase delle audizioni in Regione per la predisposizione del nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), alla preparazione di un contributo pubblicato nel prestigioso rapporto annuale di Legambiente Mare Monstrum 2021 (a pag.19) dal titolo “Cemento di troppo: il caso Terracina”, alla predisposizione di un articolato contributo tecnico dedicato al caso Proinfantia, dal titolo “IL CASO PRO INFANTIA A TERRACINA (LT): RIGENERAZIONE O DEGENERAZIONE URBANA? Un esempio di abusivismo litoraneo e degrado del patrimonio marittimo costiero” selezionato tra decine e decine di articoli e presentato in una conferenza nazionale e ulteriormente selezionato tra i migliori 9 contributi nazionali che verranno stampati nel prestigioso volume di prossima pubblicazione “COSTE IN MOVIMENTO. Temi e strategie per il governo dei territori costieri”, a cura di Matteo di Venosa e Michele Manigrasso, Edizioni Donzelli, 2022, e alla proposta di selezione della Guardia Costiera di Terracina, che è stata poi insignita dell’ambito premio “Ambiente e Legalità di Legambiente 2021” per lo straordinario lavoro fatto per combattere le illegalità sul nostro territorio”. 

Lotto edificabile Villa Adrover

“Queste numerose azioni hanno provocato anche reazioni molto dure, purtroppo e inspiegabilmente proprio da parte delle massime Istituzioni terracinesi che per loro natura dovrebbero prendere le distanze da situazioni che riguardano gli Uffici comunali, e che possono presentare profili di illegalità almeno presunta. Un rappresentante della Giunta terracinese invece ha – da subito – prima attaccato la Presidente di Legambiente Terracina in diretta durante la seduta del Consiglio Comunale straordinario dedicato proprio alla Proinfantia, svoltosi il 25 gennaio 2021, ovvero solo pochi giorni prima della conferma del sequestro da parte del Tribunale del Riesame e poi ha addirittura successivamente sporto querela nei confronti della stessa Presidente colpevole di essersi ribellata, con toni a suo dire esagerati, all’attacco ricevuto, querela poi archiviata dal PM per manifesta infondatezza, oltre che successivamente negato la partecipazione ad eventi centrati sulle questioni urbanistiche e infine facendo opposizione all’archiviazione e portando in giudizio la Presidente di una Associazione di volontari attiva e conosciuta sul territorio, colpevole solo di aver contribuito a rendere pubblica la presunta violazione commessa e di impegnarsi anche in Regione Lazio per evidenziare le falle dei regolamenti attuativi della legge sulla rigenerazione urbana e per aumentare i vincoli nel PTPR per la preziosa zona costiera terracinese. Ecco, ancora ci chiediamo ad un anno di distanza, per quali motivi Legambiente Terracina fosse finita e da subito direttamente nel mirino delle Istituzioni terracinesi se non per metterla a tacere con metodi a dir poco quantomeno dubbi. E ci chiediamo inoltre, visto che il Comune di Terracina è parte offesa nel procedimento penale della Proinfantia, con quale coerenza di comportamento si costituirà eventualmente come parte civile nel processo Proinfantia dopo aver aggredito una associazione colpevole solo di voler vedere chiaro su quanto accadeva sul proprio territorio!

“Durante questo anno però abbiamo assistito anche ad altri scempi urbanistici, tutti resi possibili sia dal fatto che l’attuazione di tali tipologie di interventi di rigenerazione non è stata preceduta da una vera e propria attività pianificatoria del Consiglio Comunale volta, mediante la procedura di cui all’art. 1, comma 3 della l.r. 36/1987, all’individuazione di specifici ambiti territoriali in cui attuare quanto previsto dalla norma, sia dal fatto che la ormai famigerata Delibera di Consiglio Comunale n. 152 del 28 dicembre 2017 consente in via eccezionale e previa Deliberazione di Giunta Comunale su proposta del Dirigente competente, di monetizzare qualunque superficie di standard al di là dei 1000 mq consentiti dalla legge 7/2017, e tutto questo in chiaro e netto contrasto, a nostro avviso, con il punto 7.1 della Deliberazione Regionale del 19 dicembre 2017, n. 867 Approvazione circolare esplicativa: “Indirizzi e direttive per l’applicazione delle “Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio” di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7″ pubblicata in Gazzetta Regionale il 4 gennaio 2018″.

Ex casematte della Seconda Guerra Mondiale di via Leopardi

“È poi sotto gli occhi di tutti la distruzione definitiva del paesaggio e della veduta delle città alta operata dalla lottizzazione “monstre” sulla Via Appia sull’area della Ex fabbrica CORAFA, un enorme intervento di rigenerazione urbana con demolizione di un complesso produttivo dismesso sito in Via Appia km 100+800 / angolo Via Napoli, e successiva ricostruzione, con ampliamento e cambio di destinazione d’uso, di due edifici residenziali di 5 piani, con la monetizzazione di ben 2.969,49 di verde pubblico e servizi (quasi tre volte il limite imposto dalla legge regionale), e questo rende molto evidente cosa sarebbe potuto accadere sulle nostre coste, e cosa potrebbe ancora accadere sul lotto della Villa Adrover, pregiatissimo lotto costiero a poca distanza dalla Ex Proinfantia”. 

“Anche sulla vicenda della Villa Adrover Legambiente Terracina si è da subito impegnata prima analizzando tutti gli atti di compravendita dell’immobile e dei lotti associati per comprendere le reali motivazioni dell’acquisto, e presentando il 26 luglio scorso una richiesta di accesso completo agli atti, richiesta che dopo essere stata riscontrata dalla Avvocatura Comunale, la quale ci accusava addirittura di fare perdere tempo agli Uffici (!), non è mai andata a buon fine, tanto da farci ricorrere dopo due mesi, il 29 settembre scorso, al Difensore Civico Regionale il quale, accogliendo la nostra istanza senza eccezione alcuna, a differenza di quello che l’Assessore Marcuzzi aveva dichiarato pubblicamente, ovvero che gli avvocati di Legambiente avevano addirittura sbagliato nel porre l’istanza di accesso (!), disponeva l’8 ottobre scorso l’immediato accesso. Ad oggi, e nonostante il perfezionamento della pratica dell’11 novembre scorso con una lettera del Difensore Civico che ribadiva al Comune la necessità anzi l’obbligatorietà di consegnare gli atti a Legambiente, nessun atto è stato consegnato, anzi il primo progetto con tutti i documenti associati è stato velocemente archiviato poco dopo la nostra istanza di richiesta degli atti di luglio per passare subito ad una nuova società e ad un nuovo progetto che ha ottenuto subito l’autorizzazione paesaggistica, ma solo sul lotto edificabile retrostante (che comunque è attualmente uno spazio verde molto importante per il nostro litorale) ma senza demolizione e ricostruzione della Villa, progetto su quale riemetteremo una nuova richiesta di accesso agli atti. Un iter procedurale che presenta strane somiglianze con quello della Proinfantia, ma stavolta sembrerebbe senza attuare per ora lo sfregio della demolizione della Villa, e questo anche grazie al nostro strenuo impegno e alla visibilità nazionale che abbiamo dato alla vicenda simile della Proinfantia”.  

2Concludiamo con un altro potenziale scempio al centro della città, ovvero il nuovo progetto di rigenerazione urbana, questa volta a cura dell’Ater regionale, per la demolizione delle originali casette (ex casematte della Seconda Guerra Mondiale) di via Leopardi per costruire due palazzine con oltre 30 alloggi. Uno strano progetto di rigenerazione urbana pubblica che però manca del presupposto fondamentale che caratterizza questa tipologia di progetti cioè la riqualificazione di aree degradate visto che le casette sono state con cura e nel tempo sistemate dagli attuali affidatari che ci hanno speso anche i soldi negli anni e che non hanno proprio nessuna voglia di abbandonarle”.

Spazio verde ex Pro-Infantia

“Ripercorrendo questo “annus horribilis” della Urbanistica terracinese, con scempi paesaggistici che hanno ormai deturpato per sempre l’ingresso della Via Appia nella nostra città e tentati abusi edilizi costieri pomposamente rinominati Interventi di Rigenerazione Urbana come quello della Proinfantia, per fortuna per ora sventato, e ricordando le numerose lottizzazioni ad oggi ancora prive di servizi e verde pubblico come Parco Arene e Calcatore, per non parlare dell’ultimo sequestro effettuato dalla Magistratura inquirente, notizia di oggi appresa dalla stampa, per un enorme intervento in zona residenziale e molto pregiata, che sembrerebbe privo di titoli autorizzativi e con una serie di difformità procedurali e di ipotizzate violazioni di legge,  non possiamo che fare altro che evidenziare la gravità del quadro normativo e regolamentare, la assoluta mancanza di pianificazione urbanistica e la gestione degli iter autorizzativi e dei controlli da parte degli Uffici Comunali, criticando in modo netto la Amministrazione Comunale e i suoi rappresentanti, in primis l’Assessore all’Urbanistica, oggi addirittura rinviato a giudizio per il procedimento Proinfantia. Consideriamo ai limiti del ridicolo i tentativi di recuperare l’immagine con i pomposi Stati Generali dell’Urbanistica Terracinese (che, ricordiamo, prevedeva il seguente calendario 6 marzo 2021 “Articoli 2 e 3 della rigenerazione urbana, nuclei abusivi perimetrali, aree parcheggio con i ricavi della monetizzazione e la riqualificazione degli immobili pubblici”, 20 marzo 2021 “Viabilità varianti C2 e QNO, aree verdi, piste ciclabili, PUMS e energie rinnovabili”, 3 aprile 2021 “PPE di BH e di La Fiora, ampliamento servizi cimiteriali”, 17 aprile 2021 “PPE fascia costiera, servizi per la costa e piano campeggi”, 24 aprile 2021 “Sviluppo centro storico, piano colore e servizi e fruibilità per i siti archeologici”, 8 maggio 2021 “Sviluppo e tutela aree collinari e aree protette”, 22 maggio 2021 “Conclusioni,  i quali dopo i primi due incontri (ai quali pur chiedendo di partecipare non siamo stati ammessi!)  è rimasto solo un libro dei sogni di cui non abbiamo più avuto notizia ormai da marzo, così come è rimasta lettera morta l’azione di contrasto agli abusi fatta partire stranamente proprio nei giorni caldi della vicenda giudiziaria della proinfantia come a ribadire la volonta’ di controllo del territorio e allontanare ogni sospetto di collusione, mentre invece non abbiamo ancora contezza dei lavori di aggiornamento di tutta la pianificazione urbanistica per ottemperare in due anni all’adeguamento al nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) approvato, come da disposizione regionale. Noi come Legambiente stiamo continuando nella nostra azione di vigilanza e contrasto agli abusi e a coinvolgere la Regione Lazio nella revisione dell’impianto delle norme e regolamenti sulla rigenerazione urbana a Terracina e vogliamo che sia perfezionato tutto l’iter necessario per avviare la vera rigenerazione urbana, nel pieno spirito attuativo della Legge, che è quello di riqualificare le aree e i quartieri degradati come ribadito anche nel PNRR, ma stavolta con tutti gli strumenti urbanistici completi e senza favoritismi ai privati speculatori”, dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina e Consigliere nazionale dell’Associazione. 

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