‘NDRANGHETA TRA ANZIO E NETTUNO: AMMESSI I COMUNI DI ANZIO E NETTUNO COME PARTI CIVILI, ESCLUSA LA CGIL

Comune di Anzio

Ndrangheta, nel processo Tritone che vede sul banco degli imputati i membri della ‘ndrina tra Anzio e Nettuno escluso il sindacato che voleva costituirsi parte civile

Il collegio del Tribunale di Velletri, presieduto dal giudice Silvia Artuso, ha deciso sulla costituzione di parte civile nel processo “Tritone” proposta dai Comune di Anzio e Nettuno e dal sindacato Cgil Roma Sud. Sul banco degli imputati, come noto, gli appartenenti alla locale di ‘ndrangheta che nel 2022 è stata colpita dall’operazione di DDA e Carabinieri di Roma.

Già parti civili Assocrimine, l’associazione “Antonino Caponnetto” e la Regione Lazio, il Tribunale era chiamato a esprimersi sulla richiesta di Anzio, Nettuno e sindacato. Richiesta che, secondo la Legge Cartabia, è comunque stata tardiva in quanto il nuovo dettato normativo prevede che sia fatta in sede di udienza preliminare. Ad ogni modo a nessuno dei tre organismi è arrivata la notifica dell’inizio del processo, con una distinzione. Secondo il Tribunale di Velletri, infatti, mentre i Comuni di Anzio e Nettuno sono parte offesa e dunque avevano diritto a ricevere la notifica, la Cgil Roma Sud Pomezia Castelli non è considerata tale e dunque non aveva nemmeno diritto ad essere messa a conoscenza. Una valutazione di forma e merito che esclude, in quanto inammissibile la richiesta di costituzione di parte civile, il sindacato dal processo.

Per quanto riguarda i Comuni di Anzio e Nettuno la costituzione è ammessa perché le contestate associazioni mafiose hanno contribuito al mutamento della pace sociale delle due comunità e uno dei cosiddetti capi nonché imputato, Davide Perronace, aveva contatti diretti con esponenti della pubblica amministrazione di Anzio e Nettuno, con le conseguenti infiltrazioni nei due Enti.

A conclusione, il Tribunale di Velletri ha dichiarato aperto il dibattimento. Il Pm Giovanni Musarò ha chiesto l’esame dei testimoni, compresi i cinque collaboratori di giustizia Antonino Belnome, Fabio Moriero, Massimiliano Fazzari, Sante Fragalà e Paolo Iannò; l’esame degli imputati; la perizia per la trascrizione delle intercettazioni; una corposa produzione documentale, tra cui varie sentenze passate in giudicato.

La prossima udienza è stata fissata all’8 giugno e a seguire un fitto calendario per un processo le cui udienze inizieranno tra le 10 e le 10,30. Le altre date già fissate sono 22 giugno, 29 giugno, 6 luglio, 13 luglio, 18 luglio e 25 luglio.

“Abbiamo chiesto di costituirci parte civile nel rito ordinario che si è avviato oggi presso il Tribunale penale di Velletri contro decine di imputati per associazione di stampo mafioso – affermava in una nota il sindacato -. È un atto tangibile dell’impegno della Cgil per la legalità, contro la criminalità e contro tutte le mafie, in coerenza con il proprio statuto che all’articolo 1 afferma il sostegno ai “valori e i principi di legalità e contrasta con ogni mezzo le associazioni mafiose, terroristiche e criminali”. Sul territorio di Anzio e Nettuno – prosegue la nota – siamo da tempo impegnati, in rete con altre associazioni, in attività di denuncia, sensibilizzazione, e mobilitazione rispetto alla presenza di forti infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso che condizionano e avvelenano la vita economica, sociale e politica delle due città e hanno portato, in base alle risultanze delle commissioni di accesso presso le amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno, al commissariamento dei Comuni”.

“La legalità è il presupposto fondamentale per un’economia ed una società sana, per lo sviluppo e per il lavoro: il contrasto al lavoro nero e irregolare in tutte le sue forme, la trasparenza negli appalti e nella pubblica amministrazione, la lotta alla corruzione ed alla criminalità organizzata sono obiettivi irrinunciabili. Ancor più oggi in una fase complicata in cui da un lato la spirale inflattiva e la crisi economica penalizzano lavoratori, famiglie ed imprese e dall’altro il Pnrr e i fondi europei mettono a disposizione dei territori risorse importanti è necessaria trasparenza ed efficacia nella gestione della pubblica amministrazione e un fermo contrasto alle attività mafiose ed alle infiltrazioni nell’economia e nel sistema degli appalti – proseguiva nella nota la Cgil -. Le risorse rinvenienti dal Pnrr e dalla nuova programmazione europea 2021/2027 rappresentano un’occasione di rilancio produttivo e occupazionale, un’opportunità per migliorare il welfare, la sanità territoriale, le condizioni di vita e di lavoro delle persone e vanno utilizzate nella maniera più efficace e trasparente, attraverso una progettazione adeguata, confrontandosi con le parti sociali, così come previsto dal protocollo nazionale, e finalizzate a creare lavoro e servizi”.

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