NANGA PARBAT: ANCHE C2 SEPOLTO DA UNA VALANGA. CONTINUANO LE RICERCHE DI NARDI

Daniele e Tom
Daniele e Tom

Negli ultimi giorni abbiamo raccontato la storia di Daniele Nardi e Tom Ballard, due alpinisti professionisti che, tentando l’ascesa del Nanga Parbat attraverso il famigerato Sperone Mummery, sono scomparsi e di cui non si hanno notizie da circa una settimana. In un primo momento i soccorsi sono stati frenati dalla mancanza dei fondi necessari al pagamento anticipato che richiedeva l’agenzia che li coordinava, ma grazie all’intervento delle famiglie e degli amici dei due alpinisti che hanno fatto partire una campagna fondi su internet (per donare cliccate qui) si è potuto ovviare al problema.
Successivamente il maltempo e le forti nevicate oltre che una tremenda crisi diplomatica e militare tra India e Pakistan hanno fatto rimandare più volte i tentativi di perlustrazione e soccorso, tuttavia la situazione è migliorata ed è stato possibile far partire il PIANO B che consiste nell’uso di potenti droni arrivati dal campo base del K2 insieme ad Alex Txikon ed il suo team di esperti.

Di seguito riportiamo gli ultimi aggiornamenti pubblicati sulla pagina Facebook ufficiale di Daniele Nardi:

PARTONO LE RICERCHE

Il volo di trasferimento di Alex Txikon, Ignacio De Zuloaga, Felix Criado e il Josep Sanchis e Rahmat Ullah Baig a un campo operativo tra C1 e C2, 4850m, ha consentito oggi di effettuare una perlustrazione dell’area sulla parete Diamir interessata dalle ricerche di Daniele Nardi e Tom Ballard.

Con l’elicottero è stata esplorata la via Kinshofer nell’ipotesi che i due alpinisti, raggiunto il plateau sommitale, siano scesi da questo itinerario attrezzato sempre da corde fisse che rimangono da spedizione in spedizione.

Si è quindi passati al bastione dello Sperone Mummery, dove Tom e Daniele avevano collocato campo 4, a circa 6000m, per poi scendere verso campo 3, 5700m, e a seguire verso campo 2, 5200m, fino ad atterrare al campo operativo dove è stato sbarcato il team spagnolo di Txikon e Rahmat.

Dopo aver iniziato ad organizzare il campo, Alex Txikon e Felix Criado hanno avviato una ricognizione via terra lungo il ghiacciaio, in direzione di campo 2, che hanno raggiunto trovandolo sepolto da una valanga. Lì hanno recuperato alcuni effetti personali che i due alpinisti avevano lasciato. Txikon e Criado hanno poi proseguito verso campo 3 per qualche centinaio di metri, ma l’ora avanzata, la situazione della neve e il pericolo valanghe – incrementato dalla mancanza di vento e dall’esposizione del sole dei pendii – li ha fatti prendere la decisione di tornare indietro. Dopo un paio d’ore hanno raggiunto il loro campo.

Durante questa ricognizione hanno iniziato ad utilizzare i droni per esplorare la zona circostante, ma non sono state individuate tracce di Daniele e Tom. Sono state fatte anche osservazioni visive con il potente telescopio di Alex Txikon, soprattutto nella parte alta dello Sperone, per individuare un segno della tenda di campo 4, senza alcun esito.

Al rientro, si è proceduto ad un briefing telefonico tra Alex Txikon e il coordinamento delle attività di ricerca e soccorso per esaminare le attività svolte e condividere le impressioni maturate sul terreno durante la giornata, anche al fine di stabilire il programma di domani, che è stato condiviso anche con i famigliari di Nardi e Ballard e con l’ambasciatore italiano a Islamabad.

L’obiettivo di domani è una ricognizione alpinistica fino a campo 3 da parte di Alex Txikon, Felix Criado, Ali Sadpara e Rahmat Ullah Baig. Con loro si porteranno un drone per le ricognizioni fuori dalla traccia”.

Articolo precedente

FORMIA, GLI UFFICI DEL COMUNE COME IL FAR WEST: “NESSUNA CULTURA DELLA LEGALITÀ E SCARSO RISPETTO DELLE ISTITUZIONI” (CAP. 3)

Articolo successivo

LA CAMORRA A MINTURNO. DUE AFFILIATI DEI NUOVI CASALESI ARRESTATI A SCAURI

Ultime da Attualità