IL SEMPREVISA A UN ANNO DAL MUMMERY, IL RAPPORTO ANCESTRALE CON DANIELE NARDI

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Domani gli amici di Daniele Nardi, spontaneamente e senza alcuna forma organizzativa, hanno deciso di incontrarsi in vetta al Monte Semprevisa per salutare “Dan” e stringersi in un abbraccio collettivo alla sua famiglia. Non è prevista alcuna manifestazione, né alcun intervento. Sarà un’occasione per stare insieme ricordando Dan nel primo anniversario della sua morte. La partenza è prevista alle ore 8 dalla località “le cornette”, l’arrivo in vetta, invece, attorno alle 12.00. Chiunque avesse voglia di unirsi al gruppo dovrà organizzarsi autonomamente, tenendo presente che il trekking fino alla cima è considerato di medio livello.

Daniele Nardi in Semprevisa

Il Semprevisa è da sempre la montagna della famiglia Nardi. Il nonno e nonna di Daniele, Luigi e Primula, vi facevano i pastori dal versante carpinetano con pecore, mucche, cavalli e maiali. In questo complesso roccioso trascorse l’infanzia il padre Agostino, il quale fu il primo a compiere il cosiddetto “salto sociale” laureandosi in ingegneria. Il trasferimento a Sezze e la conduzione di una piccola azienda di elettronica non significarono in alcun modo una separazione per la famiglia da quegli ousi (bocche carsiche) che portano all’Erdigheta, al Monte Croce, al Pizzone e alla vetta massima dei Lepini.

Semprevisa
Il percorso ad anello fatto da due sentieri: 712 (per Acqua della Chiesa) e 711(per fonte Capocciglio) aperto da poco. Da Sezze si prende via Montagna, prima si incontra imbocco del sentiero 711, per quello 712 bisogna andare fino alla fine della via Montagna.

Il paesaggio di Daniele dall’infanzia fino ai giorni precedenti all’ ultima partenza per il Kashmir continuò ad essere la catena montuosa che taglia in due la porzione di territorio a una ottantina di chilometri a sud della Capitale. Una passione per quelle vette che si incontrò presto con quella dell’alpinista latinense Stefano Milani, suo primo istruttore. Un’amicizia tra i due che fu coronata nel gennaio 2006 con la spedizione nelle Ande argentine e la scalata a quasi 7mila metri dell’Aconcagua. 

La via più difficile per percorrere la Montagna degli Dei è il punto terminale di una vita che ebbe origine e fu costantemente caratterizzata da curve a gomito, creste sassose, ripetute salite e discese interrotte talvolta da pianori che appartengono a quelle montagne che sporgono sul belvedere della Pianura Pontina, sul promontorio del Circeo e sul Tirreno.

Daniele Nardi in Semprevisa

Il video rappresenta le vette e le insenature in cui Daniele mosse i suoi primi passi nell’alpinismo e da cui trasse continua fonte ispirazione per le sue imprese successive sulle Alpi e l’Himalaya. Dalla scalata K2 fino ai ripetuti tentativi di ascensione dello Sperone Mummery sul Nanga Parbat il Semprevisa e i Lepini continuarono ad essere il rifugio, luogo di allenamenti alternati a riflessioni ricorrenti per lo scalatore setino.

Il progetto nasce dalle idee e dal lavoro del setino Roberto Vallecoccia con la supervisione di Agostino Nardi e la moglie Concetta Filigenzi e la collaborazione del Comune di Carpineto Romano che ha autorizzato le riprese. Il montaggio è di Maurizio e Marco Persi e le musiche sono della Corale Polifonica della città di Pontinia (direttore: Roberta Cappuccilli; pianoforte: Angelo Olivieri e Marco Bottoni; oboe: Davide Ridani; percussioni: Andrea Montori).

 

 

 

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