MEDICINA DEL “SAN GIOVANNI” DI FONDI IN AGONIA PROFONDA. INTERVIENE LA CGIL

Scritto e a cura di Orazio Ruggieri

Lo stato comatoso del reparto di Medicina dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi è allo stadio terminale. Il miracolo finora messo in atto dai soli tre medici, che hanno fronteggiato una soverchiante situazione di criticità, viene compromesso dalla disposizione che obbliga il solitario medico di turno di notte a “dividersi” con il pronto Soccorso.

Ecco, allora, che è partito l’ennesimo appello, da parte della Cgil, a firma di Franco Addessi, delegato Sanità Cgil-Rsu, e di Giovanni Salzano, nella veste di segretario generale FP Cgil FR-LT,  al direttore sanitario aziendale, dott. ssa Cavalli, e al dott. Sergio Parrocchia, della direzione generale dell’Asl pontina.  Nella dura nota, avente per oggetto “criticità medici – reparto Medicina – ospedale di Fondi” si legge testualmente “La scrivente O.S evidenzia le criticità del reparto di medicina dell’ospedale di Fondi. Attualmente presso il reparto dell’ospedale di Fondi vi sono solo 3 Medici (che garantiscono mattina e pomeriggio e la reperibilità notturna); addirittura sembrerebbe che una dott.ssa abbia presentato le dimissioni nei prossimi mesi. Più volte abbiamo segnalata questa criticità è sembra assurdo che da più di un anno non è stato possibile individuare una soluzione strutturale. Addirittura la Asl di Latina anche nelle ultime assunzioni di medici non ha previsto nessuna unità per il reparto di medicina dell’ Ospedale di Fondi. Così aumenta notevolmente il rischio di lavorare in scarsa sicurezza e anche il rischio clinico diventa più elevato. Potrebbero esserci ripercussioni sul raggiungimento dei Lea, soprattutto in previsione della programmazione delle ferie estive e/o vari permessi previste dalle normative contrattuali. Pertanto non è più tollerabile che ci sia una unica unità medica reperibile di notte, e avvalersi in emergenza sull’ unico medico del pronto soccorso. Per quanto su esposto, chiediamo un intervento immediato affinché’ vengano reclutate almeno tre nuove unità mediche per garantire la guardia divisionale e notturna”.

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