ORGANI RITROVATI A FOCE VERDE, PROCURA: “ACCERTAMENTI NEI PROSSIMI GIORNI”

Procura della Repubblica di Latina
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Fegato e rene trovati a Foce Verde, la Procura della Repubblica di Latina: “necessario esaminare correttamente i reperti”

È una nota della Procura della Repubblica di Latina firmata dal Procuratore Capo Giuseppe De Falco a mettere un primo punto sulla vicenda degli organi ritrovati a Foce Verde, nei pressi dello stabilimento balneare dello Space Time, tra il 20 e il 21 giugno scorsi.

Come noto, il primo organo rinvenuto in acqua – il fegato – è stato avvistato da una bagnante, ossia una donna che si occupa di una colonia estiva di bambini. Il giorno successivo, il 21 giugno, un bambino della colonia ha invece trovato, più o meno nello stesso punto, un organo rassomigliante a un rene. E, sempre nella stessa giornata, il gruppo ha rinvenuto in una conchiglia alcuni pezzi che sembrano essere rimasugli di carne.

Da subito, è intervenuta la Guardia Costiera del Circomare di Rio Martino che si è presa carico di mettere la sicuro gli organi, sotto la direzione del sostituto procuratore di Latina Daria Monsurrò. Gli organi sono stati inviati a Roma, presso l’università di Roma Tre. È lì che saranno analizzati, così come conferma la nota del Procuratore Capo De Falco. Il primo discrimine è comprendere se siano di origine umana o animale. Nel primo caso, come non è escluso dalla Guardia Costiera, sono stati segnalati tre uomini dispersi nelle scorse settimane nel Mediterraneo: purtroppo non è peregrina la tesi che gli organi possa appartenere a uno di loro. Anche nel secondo caso, però, si tratterebbe comunque di un indizio che potrebbe rimandare a uno smaltimento illecito di scarti animali.

“In relazione agli articoli di stampa degli ultimi giorni – scrive il Procuratore – in merito al ritrovamento di organi sul litorale di Latina, trattandosi di notizia di interesse pubblico, si rende noto quanto segue: gli organi trovati in mare sono stati fissati in formalina e portati nell’istituto di anatomia patologica dell’Università di Tor Vergata a Roma dove saranno sottoposti ad esame medico legale ed anatomopatologico in considerazione del fatto che gli organi umani hanno talvolta analogie di struttura e dimensioni con quelli animali“.

“Per tale motivo – conclude il Procuratore Capo – è necessario esaminare correttamente i reperti oggetto di rinvenimento per poter escludere in maniera certa trattarsi di organi umani. Tale accertamento verrà effettuato nei prossimi giorni necessitando di una tempistica prestabilita”.

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