MALAMOVIDA A TERRACINA: SCATTA L’ESPOSTO DEI CITTADINI

Terracina
Terracina

Europa Verde invia al Prefetto di Latina, al Questore e al Comune di Terracina una lettera esposto corredata di oltre 200 firme di cittadini per istituire un coordinamento permanente per il contrasto alla mala movida. “Dopo questo primo passo, se inascoltato o inefficace, siamo determinati come cittadini ad una azione collettiva (class action) avverso l’ente comunale come già accaduto a Torino e Milano e in corso a Roma. La raccolta firme continua presso i nostri banchetti a piazza XIV Maggio-Borgo Hermada il 13 giugno dalle 9.00 alle 13.00 e a Piazza Garibaldi il 18 giugno dalle 16.00 alle 20.00” 

Nei giorni scorsi, Europa Verde ha inviato alla attenzione del Prefetto di Latina Maurizio Falco, del Questore di Latina Michele Spina, del Sindaco di Terracina Roberta Tintari, dell’Assessore del Comune di Terracina con delega alla Legalità e Sicurezza Davide Di Leo, del Comandante della Polizia Municipale di Terracina Mauro Renzi, una Lettera-Esposto corredata di oltre duecento firme, anche a sostegno del comitato di cittadini di Piazza della Repubblica che si sta battendo da settimane e continua a mostrare la sua insoddisfazione anche dopo la recente ordinanza del Sindaco che limita gli orari per la musica e la somministrazione di bevande alcoliche.

Gabriele Subiaco
Gabriele Subiaco, co-portavoce di Europa Verde Terracina

“Abbiamo chiesto al Prefetto e a gli altri destinatari della lettera di istituire, con urgenza, un coordinamento permanente per definire, responsabilizzando tutti gli attori, inclusi gli esercenti, le associazioni di categoria, le associazioni del terzo settore, i sindacati e i partiti politici, una strategia efficace di mitigazione del rischio e degli aspetti di degrado derivanti dal fenomeno della mala movida, con l’obiettivo di contemperare le diverse esigenze dei cittadini, dei turisti e delle imprese e tenendo conto di tutti gli aspetti di legalità e sicurezza correlati, degli impatti sulla salute e sull’incolumità pubblica, determinando – con progetti validi-  anche le misure di prevenzione e contrasto del fenomeno, le necessità e i bisogni di vigilanza e controllo sul territorio, a tutti i livelli, inclusa la necessità di rivedere i livelli di emissione sonora adeguando il piano di zonizzazione acustica della città oramai del tutto superato, la messa a disposizione di bagni pubblici, evitando che locali e stabilimenti balneari si trasformino in discoteche a cielo aperto senza rispettare la normativa di riferimento che è molto precisa in termini di requisiti e istituendo nuove misure per le temporanee chiusure dei locali inottemperanti e l’allontanamento dalla città dei più violenti, sullo stile del D.A.C.U.R. (divieto d’accesso alle aree urbane), già ampiamente utilizzato a Roma. Insomma, interventi coordinati che al di là delle prescrizioni impartite con l’ordinanza sindacale, possano realmente consentire, mettendo in atto misure efficaci sia preventive che contingenti, di contemperare le esigenze di tutti i cittadini e i turisti che vivono in questa città e che hanno diritto al riposo e ad una vita normale anche durante i weekend e i mesi estivi. Ricordiamo inoltre a tale proposito che come affermato, a seguito di alcune recenti operazioni di contrasto al fenomeno della mala movida di Roma, da sua Eccellenza il Prefetto di Roma Dott. Piantedosi, la mala movida è anche spesso legata a delinquenza comune o al crimine organizzato e rischia di danneggiare anche il tessuto morale ed economico legale della città”.

“La nostra azione vuole essere un primo passo concreto per la riconoscibilità in un comitato permanente “No alla malamovida” di tutti i soggetti messi a rischio da comportamenti vandalici o violenti e delle imprese virtuose che sono danneggiate economicamente e sul piano dell’immagine dalla mala movida. Vuole essere inoltre un sostegno per i gruppi di cittadini e comitati già attivi sul tema che pretendono il rispetto della legge anche a costo di intraprendere cause civili e vuole costituire un baluardo contro il pericolo che Terracina si conclami definitivamente come una libera piazza di “sballo” (tra consumo di droga e abuso di alcool)“.

In assenza di valide risposte istituzionali, come cittadini firmatari siamo determinati anche a promuovere una class action, ovvero un’azione legale collettiva contro l’Ente Comunale – come del resto successo già a Torino, Milano dove gli enti locali sono stati condannati “per omessa adozione di iniziative di ripristino della legalità”- tesa ad ottenere il risarcimento dei danni provocati alla cittadinanza dalla mancata gestione della movida, dal mancato rispetto dei regolamenti comunali in materia, dal non ottemperare agli obblighi fondamentali di igiene e salute pubblica come la messa a disposizione di bagni pubblici ed il monitoraggio e controllo del livello delle emissioni sonore“.

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