“MAFIE, RIFIUTI E VELENI: CHE FARE?”, L’EVENTO DI “RETI DI GIUSTIZIA” AD APRILIA

“Il progetto di discarica ad Aprilia, in località Sant’Apollonia che si aggiunge alla numerosità degli impianti di trattamento di rifiuti nel nostro territorio e la presenza di discariche abusive, rende ancor più attuale e necessario un approfondimento sul tema della gestione dei rifiuti, del relativo business e di come le mafie si inseriscano in quest’ultimo sia sotto il profilo del traffico e smaltimento illecito che nell’infiltrazione nella progettazione/esecuzione delle opere pubbliche e private attraverso manovre corruttive  e intimidatorie.

Come Associazione riteniamo, infatti, che un approccio alla tutela dell’ambiente, del territorio (nella quale rientra la gestione responsabile dei rifiuti) e della salute che non prenda in considerazione la pervasiva presenza delle mafie, il network che le lega ai comparti industriali del settore, alla c.d. borghesia mafiosa (professionisti e tecnici conniventi o complici) e a pezzi delle amministrazioni sia miope e parziale: una rete che soffoca e imprigiona lo sviluppo del territorio, pregiudica irrimediabilmente la democraticità dei processi decisionali e coinvolge spesso anche le agromafie, il caporalato, il riciclaggio etc.

Il territorio in cui viviamo è stato violentato più volte, basti ricordare l’omicidio di stampo camorristico di Don Cesare Boschin nel 1995 per l’impegno nel contrasto delle illegalità nel ciclo dei rifiuti perpetrate dalla criminalità organizzata presso la discarica di Borgo Montello (attualmente sotto processo). A Borgo Montello una terra agricola era stata trasformata, nel silenzio delle istituzioni, in una delle discariche più grandi d’Italia ai bordi della quale sorgevano i terreni della famiglia Schiavone, fondatrice del clan camorristico dei Casalesi.

Oppure il processo derivante dall’operazione “Dark side” del 2017, iniziato recentemente presso il Tribunale di Latina, che vede come imputati la famiglia Piattella e altri imputati per i reati che vanno dall’associazione a delinquere al traffico illecito di rifiuti, intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio: rifiuti tossici venivano interrati in una ex cava in via Corta alle porte di Aprilia, in località Tufetto, arrecando grave danno all’intera collettività e all’ambiente. Tra gli indagati, risultava anche Antonio Martino, ex socio al 50% della Loas (azienda di stoccaggio rifiuti di Aprilia andata a fuoco il 9 agosto 2020), il quale ha patteggiato la sua pena per il traffico illecito dei rifiuti e risulta essere imputato nel processo per il rogo della Loas.

Il tema del ciclo dei rifiuti, seppur ostico e complesso, deve tornare ad essere al centro del dibattito pubblico e di un processo partecipativo nel quale sia i cittadini che le amministrazioni locali siano chiamati ad assumere scelte responsabili a tutela dell’ambiente e dell’interesse collettivo, senza fermarsi alla superficie o agli interessi particolaristici ma facendo emergere e denunciando le interconnesioni illecite e distruttive tra mafie, potere economico e potere politico.

Parleremo di questo, auspicando la massima partecipazione della collettività, ad Aprilia, presso la sala Manzù della Biblioteca comunale di Aprilia il 18 maggio 2024 (a partire dalle ore 17,00), in un incontro pubblico con Andrea Palladino, giornalista e documentarista.Andrea Palladino ha realizzato inchieste giornalistiche per “La7 (100 minuti)”, “il manifesto”, “Il Messaggero”, “l’Unità”, “Diario”, “La Repubblica”, “L’Espresso”, “Il Fatto quotidiano”, “La Stampa” e “Le Monde”.  Tra le tante pubblicazioni di cui è autore si annoverano,  Bandiera nera. Le navi dei veleni, 2010; Die Müllmafia: Das kriminelle Netzwerk in Europa (2011), inchiesta sull’intreccio tra le mafie italiane e le organizzazioni criminali europee per la gestione delle scorie industriali, Trafficanti (2012), Europa identitaria (2018), Il ritorno del Reich (2022), Meloni segreta (2023).

Così, in una nota, l’AssociazioneReti di Giustizia, Il sociale contro le mafie APS“.

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