Il sequestro del Luna park a Terracina è stato confermato dal Tribunale del Riesame: inchiesta suppletiva per le minacce subite da una Guardia Costiera al momento di un sopralluogo
Ancora guai per uno degli indagati dell’operazione interforze Luna Park: Emilano Suffer è stato indagato dalla Procura di Latina dopo le minacce che avrebbe subito un investigatore della Guardia Costiera il quale si era recato al porto di Terracina, l’area sequestrata.
Inoltre, sottoposto a perquisizione, nella disponibilità di Suffer sono stati trovati due fucili semiautomatici.
Come noto, il 7 luglio, sono scattati i sigilli alle 33 giostre al porto di Terracina che avevano iniziato la loro attività dallo scorso mese, nonostante non avessero ottenuto le previste autorizzazioni all’esercizio e allo svolgimento delle attrazioni nonché il titolo all’occupazione dell’area. Sotto la lente degli investigatori i provvedimenti con cui il Comune di Terracina aveva concesso ai Suffer di operare.
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Dopo il sequestro dell’area in Via Stella Polare, circa 4000 mq in zona porto, i titolari avevano avuto l’ok dal Comune per sistemarsi all’ingresso nord della città in via Leonardo da Vinci. Tuttavia, il 27 luglio, una ulteriore operazione interforze – Carabinieri Forestali di Terracina, insieme con la Guardia di Finanza settore navale e gli uomini della Polizia Locale – ha posto i sigilli alla nuova area dopo aver rinvenuto rifiuti pericolosi del tipo eternit (amianto).
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Sette sono i gestori del Parco divertimenti indagati: Emiliano, Andrea, Adriano, Gianfranco, Simone e Stefano Suffer e Miriam Ferro, con l’accusa di aver occupato arbitrariamente parte del demanio marittimo, di aver invaso un ambito demaniale in area portuale e di aver aperto un luna park senza le prescrizioni dell’Autorità a tutela della incolumità pubblica.
Le carovane dei giostrai sarebbero ad ora andate via dall’area nei pressi del parcheggio dell’ospedale Fiorini dove sostavano da alcuni mesi.