LICENZE FACILI AGLI NCC ANCHE A LENOLA: CONDANNATO EX SINDACO

Licenze Ncc: dopo la condanna in primo grado del sindaco sospeso di Campodimele, ne arriva un’altra per l’ex primo cittadino di Lenola

A marzo scorso, il caso finito anni addietro all’attenzione della cronaca nazionale portò alla condanna in primo grado del primo cittadino di Campodimele Roberto Zannella. La formula passata all’attenzione dell’informazione era “un taxi ogni dieci abitanti”, una serie di licenze cosiddette facili rilasciate dall’amministrazione di Campodimele: 71 licenze per noleggio con conducente in un paesino che dai dati Istat fa appena 606 abitanti.

Il Collegio dei Giudici del Tribunale di Latina, presieduto da Gian Luca Soana, ha condannato a 1 anno e 6 mesi per abuso d’ufficio e falso ideologico Zannella in ragione di tre autorizzazioni rilasciate infrangendo la legge. Successivamente, per via della legge Severino, Zannella è stato sospeso dalla funzione di Sindaco.

Non avrà effetti, invece, sull’ex sindaco di Lenola Andrea Antogiovanni la legge Severino in quanto, per l’appunto, non ricopre più la carica. Tuttavia, il destino di un processo che vedeva sul banco degli imputati diverse persone (una sessantina in tutto) ha avuto esito affine a quello che ha coinvolto Campodimele.

E a giudicare sempre il collegio del Tribunale di Latina presieduto dal giudice Gian Luca Soana che, come a marzo scorso, ha emesso diverse condanne a carico di ex amministratori del Comune di Lenola, accusati di aver rilasciato irregolarmente le licenze per noleggio con conducente. Il meccanismo era sempre lo stesso, secondo la ricostruzione dell’accusa rappresentata dal Pubblico Ministero Giuseppe Miliano.

A scoprire l’abuso, fu, nel 2014, la Guardia di Finanza di Fondi che ricostruì l’accaduto: un’indagine durata circa un anno che mise in luce un meccanismo per la concessione delle autorizzazioni in violazione delle norme del settore e che sfociò nel 2014 in 59 persone denunciate, quasi tutte originarie di Roma, per abuso d’ufficio e falso ideologico. Sequestrate anche le licenze stesse poiché, come recitava una nota della Guardia di Finanza, le autorizzazioni rilasciate dall’amministrazione comunale di Campodimele in relazione ad altrettante autovetture, affinché, a fronte di circa 50.000 euro di canoni di concessione complessivamente versati all’ente locale, potessero esercitare il servizio taxi. Solo che nessuno degli operatori con licenza campomelana svolgeva l’attività in loco, bensì a Roma dove i colleghi dell’Amar vedevano sfrecciare gli Ncc non capacitandosi della concorrenza sleale. Infatti, come evidenziato dai Finanzieri, i noleggiatori con conducente, invece di partire e tornare a Campodimele, a inizio e fine servizio, come prevedeva la normativa (o quantomeno partire e tornare da e nella provincia di Latina), si trovavano stabilmente a Roma. Il rinnovo delle licenze da parte del Comune di Campodimele, oltreché a far cassa, confermava solo l’irregolarità delle stesse.

L’indagine si allargò anche a Lenola dove la Finanza sequestrò una cinquantina di licenze facili per le quali furono iscritti, tra gli altri, nel registro degli indagati, in ragione dei reati abuso d’ufficio e falso ideologico, il sindaco dell’epoca, Andrea Antogiovanni, e un ex primo cittadino, Gian Battista De Filippis in seguito deceduto. Indagati anche tre dirigenti e altri dipendenti del Comune per aver concesso, in tutto, 65 licenze a persone di svariate città soprattutto originarie della provincia di Roma, ma anche a Rieti e Terracina. La Guardia di Finanza appurò la non operatività in Lenola di nessuna delle autovettura tra quelle autorizzate NCC.

Alla fine, oggi, 13 gennaio, il Tribunale di Latina ha condannato tredici imputati a 1 anno e 6 mesi per abuso d’ufficio e falso ideologico, stabilendo per tanti altri l’intervenuta prescrizione. Tra i condannati, come detto, anche l’ex sindaco Antongiovanni, un ex vigile urbano e alcuni beneficiari delle licenze facili.

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