CAMPODIMELE: SOSPESO IL SINDACO CONDANNATO, IL SOSTITUTO È RINVIATO A GIUDIZIO

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Campodimele: non c’è pace per il più piccolo comune della provincia di Latina. Sospeso il Sindaco, grane giudiziarie anche per il sostituto

Come noto, il 21 giugno scorso, il sindaco campomelano Roberto Zannella era stato sospeso dal Prefetto di Latina, Maurizio Falco, in ragione della Legge Severino scattata a causa della sentenza di condanna del Sindaco di Campodimele Roberto Zannella a un anno e sei mesi di reclusione in primo grado.

Zannella è stato sospeso, così come prevede la Legge Severino, per 18 mesi. Il processo a carico di Zannella si era concluso lo scorso 23 marzo. Il Collegio dei Giudici del Tribunale di Latina, presieduto da Gian Luca Soana, lo aveva condannato a 1 anno e 6 mesi per abuso d’ufficio e falso ideologico in ragione di tre autorizzazioni rilasciate ai noleggiatori senza conducente che infrangevano la legge.

Il 28 giugno, il Consiglio Comunale di Campodimele, come da norma e prassi, si è riunito prendendo atto del provvedimento della Prefettura e stabilendo che, data la sospensione di Zannella, le sue funzioni di Sindaco sarebbero state svolte dal Vice-Sindaco Alessandro Grossi.

Sin qui, niente di eccezionale: un passaggio obbligato. Solo che, a maggio 2021, l’attuale Sindaco facente funzioni del Comune di Campodimele, Grossi, aveva avuto anche lui un problema con la legge, in quanto aveva ricevuto un avviso di conclusione indagini dal sostituto procuratore di Latina, Marco Giancristofaro, in merito al reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Secondo la Procura, Grossi, in qualità di Assessore alla Caccia del Comune di Campodimele, avrebbe redatto il foglio di battuta di caccia, risalente al 28 gennaio 2018, con l’elenco dei partecipanti, attestando falsamente alcuni dati. Grossi, in sostanza, avrebbe riportato in corrispondenza di due nominativi il libretto personale di porto di fucile, abbinato all’azienda faunistica “Il Faggeto” (concessionaria del Comune campomelano), in realtà appartenente a se stesso.

Il caso era stato sollevato, nel 2018, dai consiglieri comunali d’opposizione del gruppo “Evviva Campodimele”, Emanuele De Luca, Jessica Di Fonzo e Nazzareno Carnevale, i quali, dopo un accesso agli atti, avevano interrogato l’allora Assessore alla Caccia Alessandro Grossi, sulla stagione faunistica 2017-2018. I tre esponenti dell’opposizione avevano denunciato alcune irregolarità, come quelle per cui alcuni partecipanti alle battute di caccia al cinghiale fossero sprovvisti di iscrizione al regolamento e prive del porto di fucile. Peraltro, i consiglieri comunali sostenevano che il numero di fucile fosse intestato ad altre persone, ossia proprio la circostanza per cui il vice Sindaco Grossi dovrà affrontare il processo.

Grossi, ad ogni modo, dovrà aspettare il prossimo 6 febbraio 2023 per sapere il suo destino giudiziario, quando comparirà davanti al Giudice monocratico del Tribunale di Latina Beatrice Bernabei. Nel caso peggiore, Capodimele potrebbe raggiungere il triste primato di aver avuto due sindaci condannati uno dopo l’altro, con il rischio della doppia “tagliola” della Severino.

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