LATINA. STORIE E PERSONAGGI DAGLI ARCHIVI DEL DIZIONARIO DELLA MUSICA IN ITALIA DI CLAUDIO PARADISO ALLO SPAZIO COMEL

Puccini, possessore della patente di guida n.2 in Italia, all'interno della sua autovettura.

Inizio in musica per il 2020 dello Spazio Comel dei fratelli Mazzola, illuminati mecenati moderni che sono l’anima di uno spazio che oggi era gremitissimo di persone venute per il vernissage delle rarità conservate nel DMI, il Dizionario Italiano della Musica in Italia, progetto vastissimo di Claudio Paradiso, flautista dal 1990 titolare della cattedra di Musica d’insieme per strumenti a fiato nel Conservatorio di Musica “Francesco Morlacchi” di Perugia e fondatore e direttore dell’Orchestra da camera I fiati di Parma.

Inaugurazione della mostra alla presenza del sindaco di Latina Damiano Coletta e di Claudio Paradiso.

Allievo di Carlo Maria Giulini, Claudio Paradiso conosce la musica, i personaggi e le storie; le ha collezionate, le racconta ed ha convogliato tutto se stesso in un progetto vastissimo premiato dal MiBact nel 2017 fra i progetti di Cantieri della Cultura. Tre milioni di euro che serviranno per ristrutturare e fondare una struttura in quello che oggi è lo stabile che ospita il Mercato Annonario in via Don Minzoni (il nuovo mercato dovrebbe essere riportato nella sua storica sede di via Don Morosini e diventare la Cittadella del Gusto, ndr) e diventare un auditorium appositamente pensato per la musica, con un’acustica ad hoc e un distretto che ospiterà anche le 120.000 fotografie, dischi, locandine, foto, materiali vari che il DMI è già. Perché ve lo dovete immaginare come qualcosa di tangibile che sta, grazie ai volontari, diventando anche digitale. Grazie alla ricerca realizzata degli Istituti ISTI e IIT del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa e al protocollo d’intesa con il Centro interdipartimentale di ricerca DigiLab di Roma, il DMI avrà un suo software che permetterà di trovare tutte le voci di quello che si sta cercando.

Funerale di Leoncavallo dall’archivio di Pietro Mascagni

E quando Claudio Paradiso racconta cosa è il DMI lo fa con uno sguardo sognante, perché questo progetto è il suo sogno. E nello Spazio Comel, spazio aperto alla cultura, pensato e tenuto in vita da due amanti dell’arte, questo archivio sconfinato trova casa fino al 26 gennaio, animato da voci, incontri, visite guidate. Un tuffo in un’epoca diversa, con sottofondo musicale di arie e grandi concerti.

“Paese Sera” dà la notizia della morte di Arturo Toscanini

Dopo un veloce excursus sullo sviluppo dei supporti utilizzati per ascoltare musica, dai rulli ai 78 giri, dai 33 e 45 giri alla musicassetta, fino ad arrivare ai cd e al digitale, la mostra si snoda per raccontare la grandezza del sistema musicale italiano dall’800 ad oggi, ponendo l’attenzione su quattro grandi compositori e direttori d’orchestra: Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Arturo Toscanini e Carlo Maria Giulini. Quattro personaggi che a cavallo tra il XIX e il XX secolo lo hanno rappresentato uno dei momenti più alti del panorama musicale italiano che è stato popolato di figure di altissimo livello che hanno fatto scuola in tutto il mondo.

Medaglia utilizzata per tutte le incisioni di Toscanini della Rca.

Non potremmo mai pensarlo, ma l’archivio Mascagni è nella nostra città grazie Pezzi unici come la foto del funerale di Leoncavallo, arrivato fino al DMI tramite l’acquisto dell’archivio di Pietro Ricci che proprio Paradiso fa. Anche la medaglia originale usata per la Toscanini Edition di RCA trova posto nella teca al centro della sala, circondata da pagine dei quotidiani dell’epoca e il progetto del DMI, quello che sorgerà (speriamo quanto prima) e che finalmente renderà fruibile al pubblico questo immenso e prezioso tesoro che, ad oggi, non è aperto al pubblico. Che questo sia un altro tassello del rilancio della cultura del nostro comune lo testimonia anche la presenza del Sindaco Damiano Coletta che non può che essere orgoglioso del lavoro che in tanti, anche se in modi differenti stanno facendo per risvegliare la vita culturale di questa città sopita negli ultimi anni.

Copertine dei libretti delle opere

Perché vedere questa mostra:
Se siete dei melomani e ne sapete più della scrivente, vi suggerisco di vederla con le cuffie mentre ascoltate Vissi d’Arte della Tosca cantata dalla Callas. Se invece, come la scrivente, non ne capite poi molto, vi consiglio di mettere un like alla pagina Facebook dello Spazio Comel e sintonizzarvi sugli eventi che ci saranno fino al 26 gennaio e farvi raccontare da Claudio Paradiso i millemila aneddoti che ci sono dietro alle foto esposte. Nulla è più bello di sentire un uomo appassionato che vi racconta delle storie.

Info:
Storie e Personaggi dagli Archivi del DMI
cura di Claudio Paradiso
dall’11 al 26 gennaio 2020
Inaugurazione sabato ore 17:30
Sono previste visite guidate per le scuole e su appuntamento.

Tutti i giorni dalle 17.30 alle 20.00 – Ingresso libero
Mattina su appuntamento
www.spaziocomel.it | info@spaziocomel.it | 0773.487546

Articolo precedente

PONTINIA, MEDICI CHIEDE UN ATTO RICOGNITORIO AL NEOAMMINISTRATORE DELLA TRASCO NEI CONFRONTI DEL PREDECESSORE

Articolo successivo

SIGARETTE ELETTRONICHE: REGIONE LAZIO LE VIETA NEGLI OSPEDALI

Ultime da Eventi