LATINA, M5S RIVENDICA IL PNRR: STUDIAMOLO PER ATTRARRE FONDI

I referenti del Gruppo Programma del Movimento 5 Stelle di Latina sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il M5S Latina – si legge in una nota delle referenti locali Silvia Elisabetta Pasquali Coluzzi, Anna Sacchetti e Maria Grazia Ciolfi – nell’approntare il Programma da presentare alle prossime elezioni, sta naturalmente vagliando il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che l’Italia ha recentemente presentato e sull’attuazione del quale il nostro Governo sta lavorando con tempi stringenti: è ovvio infatti che le varie proposte da avanzare in ambito locale debbano armonizzarsi e integrarsi nel quadro di supporti e finanziamenti previsti a livello centrale per i vari segmenti della vita civile.

Nel portare avanti questo lavoro, tuttavia, poniamo attenzione nel non interpretare il “Piano di Ripresa” come un invito letterale alla “ripresa”, cioè alla copiatura di sana pianta delle linee programmatiche ivi contenute; non ci sembra corretto, infatti, proporre all’elettorato idee innovative presenti nel PNRR come se scaturissero da un nostro originale progetto, mentre sono già puntualmente descritte – nelle loro funzioni e nella loro struttura – proprio all’interno del documento in questione, in sezioni dedicate.

Per rinfrescar la memoria, nell’epoca del sovraccarico informativo che a volte ce la offusca, ricordiamo che il PNRR – del cui testo ufficiale è possibile fruire sui siti di Camera e Senato, per chi volesse dilettarsi con 271 dense pagine di proposte per un arco temporale che spazia fino al 2026 – è l’importante documento presentato dal governo Conte al Parlamento a metà del gennaio scorso, modificato successivamente dal governo Draghi in un nuovo atto (la cui effettiva “novità” rispetto alla versione iniziale sarebbe interessante approfondire) poi finalmente sottoposto alla Commissione Europea lo scorso 30 aprile, il giorno della scadenza prevista dall’Europa per la presentazione dei piani di ripresa nazionali sui quali basare le erogazioni del Recovery Fund

Quindi è doveroso sottolineare innanzitutto che tale Piano è stato in realtà firmato da Draghi ma chi lo ha voluto veramente e chi lo ha costruito nel suo impianto cruciale è stato Giuseppe Conte, esponente del Movimento 5 Stelle, com’è noto.

Con tale Piano il nostro Governo intende affrontare sia le conseguenze immediate – sanitarie, sociali ed economiche – della crisi pandemica sia i nodi strutturali dell’economia e della società italiana, secondo tre assi di intervento condivisi a livello europeo (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale) e articolando gli interventi in 16 Componenti distribuite in 6 Missioni, che vanno dalla rivoluzione verde alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, dalla ricerca alla salute, appunto. Il tutto è corredato dalle indicazioni sulle riforme strutturali di settore che si intendono effettuare e dalle tre priorità trasversali che ci si propone di perseguire (parità di genere, giovani e impulso del Mezzogiorno e delle zone rurali).

Ora, è certamente apprezzabile il proposito di sottoporre all’attenzione dei nostri concittadini alcune porzioni di quanto illustrato sulle pagine del PNRR, come sta accadendo su social e stampa locale; meno apprezzabile appare invece l’appropriarsi di tali contenuti, “rivendendoseli” come se fossero farina del proprio sacco e annotando solo marginalmente che si tratta di concetti “ribaditi anche” dal PNRR.

Il nostro modus operandi è quindi quello di studiare a fondo i meccanismi del PNRR, relazionandoci anche con esperti e figure di riferimento del M5S a livello sia regionale che nazionale, per verificare quali siano le concrete possibilità di attrazione di fondi dedicati a livello locale e la reale ampiezza di movimento di un’amministrazione cittadina, fatte salve le competenze nazionali e regionali.

Senza proporre come idee originali quanto invece già elencato chiaramente sul documento in questione e previsto nei concreti progetti validi su tutto il territorio nazionale a breve e medio termine in capo a specifici Ministeri e alle Regioni, perché questo ci appare operazione poco edificante di fumo negli occhi per i concittadini lettori. Senza virgolettare come se fossero esternazioni personali quelle che invece sono affermazioni generali sul nuovo orientamento da dare ai vari comparti, riprese dal PNRR. E soprattutto senza sbandierare una determinazione ad azioni dirette e ad abboccamenti con responsabili di settore,  facendo intravedere una possibilità di intervento da parte di compagini che per ora – lo sappiamo bene! – non hanno alcun titolo per essere incisive e che ne avrebbero pochi anche se si trovasse a capo dell’amministrazione comunale, considerando gli ambiti che esulano dalle competenze locali.

Tutto questo rischia di far insorgere nel lettore più diffidente lo sgradevole dubbio che si voglia dare l’impressione di un attivismo di superficie, senza vera sostanza bensì con finalità di captatio benevolentiae, data l’imminenza delle elezioni amministrative.

Un “Facìte ammuìna” di borbonica memoria, per confondere le acque e creare l’illusione di operosità dell’equipaggio, di cui siamo convinti che la campagna elettorale possa tranquillamente…Fare a meno.

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