LATINA: IL DEBITO DEL COMUNE DA OLTRE 300MILA EURO PER L’AREA NON ESPROPRIATA DA 30 ANNI

Comune di Latina
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Latina: giornata di debiti fuori bilancio per il Commissario Prefettizio Carmine Valente. Due le delibere di Giunta

Sono state firmate dal Commissario Valente due delibere con cui si riconoscono altrettanti debiti fuori bilancio per il valore complessivo di circa 400mila euro (in tutto circa 387mila euro). Soldi che l’ente di Piazza del Popolo dovrà riconoscere e pagare.

Il primo debito del Comune riguarda una sentenza, risalente al 2017 ed emessa dal Tribunale di Roma – Sezione IX Industriale, munita di formula esecutiva, con cui l’ente è stato condannato, in solido con la Fantasia s.r.l., al pagamento in favore della Fast Park Sistema s.r.l., a titolo di risarcimento danni, per un importo di 183,804 euro.

L’Ente comunale ha già provveduto, per le quote di sua spettanza, ad ottemperare alla sentenza tramite una deliberazione di Consiglio Comunale del 13 dicembre 2018 a favore della Fast Park Sistema Srl per un importo complessivo di 119.945 euro e, successivamente, con un’altra deliberazione di Consiglio Comunale del 16 dicembre 2019, a pagare, sempre in favore della Fast Park Sistema s.r.l., ulteriori 5.180 euro.

In seguito, il legale della Fast Park Sistema s.r.l., società in liquidazione e in concordato preventivo, avvalendosi del vincolo di solidarietà, ha intimato all’Ente di adempiere per la totalità del debito residuo, sempre riconducibile alla sentenza del Tribunale di Roma risalente al 2017, ha chiesto di pagare la somma residua di 62.547 euro più le spese.

Da qui la maturazione del debito fuori bilancio e la delibera del Commissario, firmata ieri 21 luglio, con cui si riconosce alla Fast Park Sistema srl la somma di ulteriori 63.070 euro.

Altra storia e più costosa è quella che vede come protagonista la Società Immobiliare Banditella a.r.l. che ha chiesto, sempre nel 2017, dinanzi al Tribunale civile di Latina, la condanna del Comune di Latina alla reintegrazione della proprietà delle aree illegittimamente occupate, ed in subordine, qualora il terreno non potesse essere restituito, la condanna alla corresponsione di un risarcimento del danno.

Si tratta del progetto per la costruzione e completamento della viabilità di P.P.E., nel quartiere R3, tra Via Teano ed Amaseno. Un’opera pubblica stabilita dalla Giunta municipale addirittura nel lontano 1989 che dispose l’urgenza nella realizzazione delle opere e che quindi promosse l’occupazione d’urgenza di tutte le aree occorrenti.

Il problema – come si evince nella ricostruzione della storia scritta in delibera firmata ieri 21 luglio dal Commissario Valente – è che le opere vennero eseguite occupando parzialmente anche la particella n.321 del Foglio 168 di proprietà della Società Immobiliare Banditella a r.l. mentre il procedimento ablatorio divenne illegittimo per la decorrenza dei termini di legge entro i quali si sarebbe dovuto emettere il decreto definitivo di espropriazione.

Nel 2019, una delibera del Consiglio Comunale si è pronunciata favorevolmente all’attuazione del procedimento urbanistico, ribadendo che l’interesse pubblico dell’area è prevalente ed eccezionale rispetto all’interesse privato, ravvisando l’impossibilità della retrocessione e/o restituzione dei beni alla immobiliare Banditella. Fu deliberato di acquisire al patrimonio dell’Ente le aree dando mandato agli uffici del Comune di avviare il procedimento per l’acquisizione sanante delle aree.

Al che, a marzo 2021, l’ufficio comunale ha trasmesso la relazione di calcolo delle indennità ai ricorrenti della società immobiliare ed è stata proposta la cessione delle aree in oggetto, per complessivi 982 metri quadri, per la somma di 300.944 euro, di cui 107.832 euro quale importo relativo al valore venale del bene, 10.783 euro quale importo relativo al risarcimento del danno recato per il “pregiudizio non patrimoniale” e 182.327 euro quali interessi compensativi per il danno patrimoniale derivante dall’occupazione senza titolo delle aree. Alla somma di 300mila euro e rotti vanno aggiunti 23.723 euro poiché la Banditella è titolare di Partita Iva. Un accordo che la società Banditella ha accettato così da evitare la causa civile.

In sostanza, un esproprio di un bene fatto con circa 30 anni di ritardo che ora viene sanato dal Commissario, in ragione dei provvedimenti presi dal consiglio comunale nel 2019, alla cifra di 324.667 euro che l’ente dovrà sborsare in favore della Banditella srl anche per evitare peggiori guai nel contenzioso civile.

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