Caso Karibu-Aid, il consigliere regionale della Lega, Angelo Orlando Tripodi, sottolinea il collegamento tra Mukamitsindo e un uomo vicino a Mimmo Lucano
A riportare il nuovo scenario è La Repubblica. Il giornale romano fa suo il nuovo caso sollevato dal consigliere regionale leghista, Angelo Orlando Tripodi, molto attivo in queste settimane sulla vicenda che riguarda la coop Karibu, il consorzio Aid e la suocera e la moglie del deputato dell’alleanza Sinistra Italia e Verde, Aboubakar Soumahoro.
Come noto, dopo le denunce del sindacato Uiltucs di Latina, che si è fatta carico di portare all’attenzione di Ispettorato del Lavoro e Prefettura di Latina la causa di 26 lavoratori delle cooperative guidate da Marie Therese Mukamitsindo mai pagati, anche da anni, ne è nata una inchiesta della Procura di Latina per cui risulta iscritta, al momento, nel registro degli indagati solo Marie Therese Mukamitsindo, Presidente di Karibu e i cui figli – tra cui, fino ad ottobre, anche la moglie di Soumahoro, Liliane Muraketete – si trovavano distribuiti nei cda di coop e consorzio.
Inoltre, come detto durante un question time in Parlamento dal Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, la coop Karibu verrà liquidata mentre il Consorzio Aid verrà sciolto. Troppi i debiti accumulati e le opacità di gestione in anni di controlli mancati a tutti i livelli.
Ad ogni modo, secondo Tripodi, capogruppo della Lega al consiglio regionale del Lazio, c’è in questa storia anche un aggancio con altre realtà. Non il primo così come dimostrato dai soldi che negli anni Karibu ha ottenuto, tramite i Cas, dalle Prefetture, oltreché pontina, di Lecce e Brindisi. Oppure quello di alcuni di esponenti politici della provincia di Latina – soprattutto nei Comuni di Sezze, Roccagorga e Priverno – alcuni dei quali nell’area PD, hanno lavorato all’interno o per la coop della donna originaria del Ruanda.
Stavolta, il collegamento di peso è con l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, coinvolto nelle indagini calabre e arrestato nel 2018 con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: l’ex primo cittadino della città dei Bronzi è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Locri a 13 anni e 2 mesi di per truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio.
Ebbene, lo stesso Lucano è coinvolto con il presidente di una coop denominata Promidea, Carmine Federico, e altri membri della suddetta cooperativa, in una indagine della Corte dei Conti che contesta un danno erariale da milioni di euro sempre in seno alla gestione degli immigrati.
C’è un particolare che Tripodi sottolinea, secondo quanto riportato da La Repubblica. Carmine Federico ha avuto contatti con il Consorzio Aid, lo stesso organismo che nella risposta al Paramento il Ministro Urso ha sottolineato essere non un consorzio ma una cooperativa, poiché non ha mai coordinato altre realtà associative.
Peraltro il Consorzio Aid ha avuto la sede legale, dal 2009 al 2014, a Rende, in provincia di Cosenza, allo stesso indirizzo della coop Promidea di Carmine Federico il quale, il 31 dicembre 2009, ha approvato il bilancio firmandolo come segretario, insieme a Maria Therese Mukamitsindo. Un intreccio di cooperative che sicuramente crea altri imbarazzi a Soumahoro, la cui Lega Braccianti aveva la sua sede legale a Latina allo stesso indirizzo del Consorzio Aid. E non il primo dei rimandi considerando quanto è stato già scritto in questi anni.
Ad ogni modo, l’inchiesta per malversazione, truffa e false fatturazioni va avanti, senza contare gli approfondimenti che dopo anni si stanno facendo sulle condizioni dei luoghi in cui venivano ospitati i migranti.