ITRI, L’INCONTRO DELL’ARCIVESCOVO CON GLI OSPITI DELLA CASA DI RIPOSO “SERENA” 

Scritto e a cura di Orazio Ruggieri

Un toccante incontro ha caratterizzato la visita dell’arcivescovo della diocesi di Gaeta, Luigi Vari, agli ospiti della casa di riposo “Serena” in via san Martino a Itri.

Nel racconto che ci perviene da un “ospite” particolare, padre Giuseppe Polselli, rettore del Santuario della Civita e momentaneamente accolto dagli operatori della struttura, per via di una caduta che lo ha costretto a un periodo di riposo forzato, c’è tutto lo spessore della cristiana attenzione che l’arcivescovo dedica agli anziani e ai sofferenti.

“La giornata –scrive padre Polselli- è diventata una data memorabile, scolpita nella mente e nel cuore di ogni operatore della Casa di riposo “Serena”, sita nella parte alta delle città di Itri, a pochi metri dalla chiesa di san Michele Arcangelo. Sua eccellenza, mons. Luigi Vari, arcivescovo di Gaeta, ha preso l’occasione della presenza nella struttura di padre Giuseppe Polselli (di nuovo rettore del santuario della Madonna della Civita), accolto gentilmente nella struttura, a seguito di una frattura alla spalla, per incontrare tutti: ospiti e operatori in un modo socievole e personificato. La Direzione ha preparato l’incontro fin nei minimi particolari: lo ha accolto nella grande sala a piano terra e ha presentato l’opera sottolineando l’impegno dei singoli operatori, tanto da diventare per ognuno un’autentica Missione. Sua Eccellenza ha mostrato tutto il suo interesse e stima per l’azione dei singoli operatori; ha voluto stringere la mano a ogni ospite, chiedendo il nome e la provenienza.

Sulla facciata della sala abbiamo ammirato, oltre la foto del papa e del vescovo stesso, due coppie di cartelloni: uno conteneva i nomi dei singoli ospiti, l’altro conteneva i nomi degli operatori. Gli altri due, ancora più significativi, “Gesù 6 la nostra forza”, “Gesù 6 sempre in mezzo a noi”. Sua Eccellenza è restato letteralmente stupito da questa meravigliosa realtà della Casa di San Martino, che gli era completamente ignota. Uno dei momenti più toccanti è stato quando è stato condotto al capezzale di Maria Palazzo, 82enne affetta da sclerosi multipla. Una serenità e una gioia unica. Il tatuaggio che ha sul braccio dice “Ha sete di te, Signore, l’anima mia”. Non ci resta –conclude padre Polselli che ringraziare Dio per questo chiaro incoraggiamento da parte della massima autorità religiosa locale e sentirci spronati a fare sempre di più”.

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