INCHIESTA ASL: LE PRESSIONI DI MOSCARDELLI E DEI VERTICI ROMANI

Claudio Moscardelli, ex senatore PD

Non solo telefonate che sembrano imbarazzanti ex post, per gli investigatori della Guardia di Finanza di Latina il segretario del Partito Democratico Claudio Moscardelli avrebbe esercitato forti pressioni sui vertici Asl

È da chiarire subito: gli incontri tra l’ex Direttore Amministrativo facente funzioni dell’Asl di Latina Claudio Rainone e il segretario dei “Dem” pontini Claudio Moscardelli non possono evidenziare niente di che. Al netto di omissis piuttosto importanti, soprattutto nell’indagine della Squadra Mobile di Latina. Omissis che, probabilmente, hanno anche a che fare con un ramo del Clan Di Silvio poiché, come noto, il figlio del boss Giuseppe detto “Romolo”, Ferdinando chiamato “Prosciutto”, era stato assunto da una ditta interinale per il servizio di portierato tra la sede Asl e l’Ospedale Santa Maria Goretti. E, particolare di non poco conto, tra i personaggi che gli investigatori vedono bazzicare l’ospedale c’è anche il suocero di “Prosciutto”, quel Stefano Demelas il quale, secondo i collaboratori di giustizia, riveste un ruolo importante nei narco-affari della città di Latina.

Rainone e Moscardelli, in sostanza, si mettono d’accordo per un incontro. L’ex Presidente dei concorsi pilotati si reca da Aprilia a Latina per vedere l’ex senatore. Ma niente più (a conoscenze attuali), se non una possibile apprensione per quello che sta avvenendo in quei giorni caldi tra febbraio a marzo quando, ormai, il concorso dei 70 posti era finito su siti, giornali e televisioni.

Secondo gli investigatori della Guardia di Finanza, però, Rainone, che sente il fiato sul collo di politica e azienda, contatta sia Moscardelli che l’ex Dirigente dell’Asl Giorgio Casati chiedendo loro di vedersi per “cauti incontri” e senza menzionare niente al telefono. D’altra parte, come evidenziano anche gli investigatori della Squadra Mobile, Rainone aveva rapporti anche con il responsabile provinciale sanità del Partito Democratico Roberto Masiero. E contatti con lui ce li avevano un po’ tutti nel mondo Dem, e non solo, perché le due inchieste evidenziano e confermano quanto si sa da anni: la Asl non è influenzata dalla politica, la Asl è fatta proprio dalla politica e tutti gli esponenti con carica, soprattutto in Regione Lazio, si sentono in diritto di alzare la cornetta e chiamare questo o quel dirigente Asl. Accade a Latina e in molte parti del Lazio e d’Italia.

Ad ogni modo, ad avere un ruolo nei vorticosi scambi tra vertici Asl nei giorni difficili e nervosi che seguono le notizie dei raccomandanti per il concorso da 70 posti, c’è anche l’ex Dg Giorgio Casati su cui gli organi investigativi concentrano la loro attenzione.

A Casati non vanno già alcune scelte del Direttore sanitario Giuseppe Visconti e parla apertamente di “clima da restaurazione”. Tira una brutta aria negli uffici Asl tra febbraio e marzo e Casati lo sa. Quando Visconti adotta qualche provvedimento non apprezzato dall’ex Dg originario di Broni, quest’ultimo pensa a pressioni politiche e dai vertici romani. E a dirglielo è lo stesso Visconti.

Sarebbe stato prima Moscardelli e, poi, i cosiddetti vertici di Roma a pressare Visconti affinché adottasse qualche provvedimento teso a screditare la posizione dell’ex capo della Asl pontina.

Per gli investigatori della Gdf è chiaro: è la politica a indirizzare alcune scelte. Ecco perché Casati è contrariato in merito a un provvedimento di Visconti che invalida alcune proroghe aziendali che aveva deciso lui. E Visconti lo fa perché sarebbe stato imbeccato dalla politica, in particolar modo da Moscardelli e dai vertici romani.

CASATI: Pronto, pronto…bene bene tu?
VISCONTI: ciao
CASATI: ciao
VISCONTI: mah va beh…niente…così, dimmi
CASATI: no, ho visto sto provvedimento
VISCONTI: eh lo so
CASATI: mmm
VISCONTI: m’hanno…allora il primo che me lo ha chiesto l’ho mandato a quel paese
CASATI: mmm
VISCONTI: e poi so arrivate le bordate quelle pesanti, da Roma
CASATI: mmm
VISCONTI: ho provato a resistere con la tua lettera, quella che chiedevi la proroga, ma quei due coglioni Bemardi per… la delibera non l’hanno fatta e quindi niente, la mia difesa non ce l’ho fatta, l’ho dovuto fare, stamattina ho parlato con Emma (ndr: dirigente Asl)…gli ho spiegato tutto, dico “io mi trovo in estrema difficoltà, gli ho detto è un momento di debolezza visto che sta ancora tutto …
CASATI: certo
VISCONTI: e la pressione è forte, cioè nel senso…mi hanno rotto il cazzo tutti i giorni, più volte al giorno
CASATI: orca
VISCONTI: e quindi alla fine l’ho firmata stasera…oggi pomeriggio prima di andare via, controvoglia
CASATI: e immagino, immagino
VISCONTI: perché Emma è un’amica, perché quell’altra è una stronza, l’ho detto a chi di dovere, gli ho detto “io la sto facendo controvoglia perché non posso fare altro però è ora che la politica capisca che certi personaggi non dovrebbero essere neanche presi in considerazione, però che ti devo fare Giò? Tu che avresti fatto? Lo chiedo a te, non lo so
CASATI: ma non so, cioè, io pensavo che…voglio dire a giorni ero Direttore Generale ci pensava il Direttore Generate di…vabbé
VISCONTI: non me lo aspottavo eh al che…Moscarde’, non lo posso fa’ lascia sta’, non me lo chiedere non lo posso fare…e lui ha fatto “va beh ok”. Pensavo la cosa fosse finita lì, aho se so mossi mammasantissima, non Alessio eh
CASATI: eh
VISCONTI: altri, quegli altri, quei famosi
CASATI: sì
VISCONTI: quelli venga a prendere un caffè da me
CASATI: mmm
VISCONTI: hai capito?
CASATI: ho capito, va beh, che te devo di’
VISCONTI: quindi ho provato…
CASATI: clima di restaurazione terribile
VISCONTI: eh?
CASATI: un clima di restaurazione terribile
VISCONTI: su…Giorgio, stanno a dare la testa ai peggio stronzi
CASATI: mmm
VISCONTI: tu non immagini neanche, ma proprio gente che si permette di dire tipo…Di Maggio “ah tanto se mi va lo compro, sennò non lo compro”…tanto per dirne una, che è una cazzata, però voglio dire dà il senso della resta…del tentativo di restaurazione. La Cavalli (ndr: attuale Dg dell’Asl di Latina, in sostituzione di Casati passato all’Asl Roma 2) spero che…
CASATI: che abbia le palle
VISCONTI: che abbia le palle sì, io provo a tenere, però…
CASATI: va beh
VISCONTI: lo sai bene che io sono in bilico no?
CASATI: certo
VISCONTI: visto che ancora non si sono espressi
CASATI: certo
VISCONTI: se non a chiacchiere su di me…ce vo’ poco che tra oggi e domani la situazione cambia, no?
CASATI G.: mmm

E tra un omissis e l’altro, in un pozzo che più scavi più si rende evidente la dicotomia tra manager comunque scelti dalla politica e politici che si fanno forti con i manager pubblici che gestiscono soldi pubblici, c’è un ultimo breve scambio con un interlocutore che Casati tiene e che avvalora sempre più l’ipotesi di quanto la politica sia ormai endemica nei rapporti dei manager.

L’ex Dg Casati parla al telefono con un delegato sindacale del Policlinico di Roma.

CASATI: Devo vedermi con un consigliere regionale del PD
Delegato sindacale: Ah ecco conta bene i soldi perché quelli…
CASATI: se figurati

Tra palle (quelle che dovrebbe avere, secondo Visconti e Casati, la Cavalli) e improperi, l’influenza della politica, anche in ordinarie scelte di proroghe interne all’azienda e in merito a ruoli sanitari-amministrativi, sembra opprimente: molto, se non tutto, o almeno quello che più interessa (non la sanità pubblica ma cariche e posti) passa dalla vidimazione o meno di vertici locali e regionali della politica. In questo caso del Partito Democratico.

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