Siamo arrivati alla terza puntata de “Il Comune ai tempi di Zaccheo”, così come narrato dalle carte giudiziarie in possesso di Latina Tu. Prima di entrare nello specifico tema di oggi, è opportuno fare una considerazione.
ZACCHEO DA GUINNESS DEI PRIMATI
In meno di otto anni di amministrazione come sindaco, Zaccheo è riuscito a collezionare un impressionante serie di inchieste per gravissimi reati contro la Pubblica Amministrrazione, inchieste che lo hanno visto indagato: per favoreggiamento a vantaggio del proprio vicesindaco indagato per concussione; per concussione e corruzione nell’ambito di alcune operazioni immobiliari; per falso e truffa aggravata ai danni dello Stato nell’ambito della vicenda metro.
Zaccheo è da guinness dei primati non soltanto per questo, ma anche perché è sempre riuscito ad evitare i processi, vuoi per archiviazioni in zona prescrizione, vuoi per prescrizioni vere e proprie.
ZACCHEO E IL SUO PERSONALISSIMO SENSO DELLE ISTITUZIONI
Tuttavia, Zaccheo è stato indagato in relazione anche ad un altro fatto. Ecco cosa scrisse all’epoca il P.M. Dott.ssa Luigia Spinelli il 20 gennaio 2009.
Del reato p. e p. dall’art. 317 c.p. perché abusando della sua qualità di sindaco della città di Latina costringeva Alessandro CUSANO, dirigente presso l’Enel S.p.a., paventando altrimenti ripercussioni negative sulla società, a promette l’assunzione a tempo indeterminato di …Omissis…, persona indicatagli dal Sindaco, e ciò nonostante il Cusano avesse detto che erano in corso licenziamenti e che l’azienda non avrebbe potuto effettuare assunzioni a tempo indeterminato.
Per completezza, il testo dell’art. 317 del codice penale dispone che “il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente a lui o a un terzo, denaro o altra utilità, è punito con la reclusione da sei a dodici anni”.
Al netto delle intercettazioni, alcune delle quali imbarazzanti, Zaccheo appare il classico politico double face: in pubblico si presenta come uomo delle Istituzioni con Latina nel cuore; in privato utilizza il suo ruolo istituzionale per fini personali e sembra che invece di Latina abbia qualcos’altro nel cuore e a cuore.
Anche in questo caso, il lavoro rilevante dei Carabinieri di Latina, coordinato dall’allora Capitano Luigi Spadari (ora tenente colonnello), è finito nel nulla.
Anzi, sarebbe meglio dire nel nulla dal punto di vista giudiziario.
Sotto un altro aspetto, ossia quello di offrire alla città e ai cittadini di Latina un patrimonio di fatti rimasti nascosti e/o sottaciuti, il lavoro dei Carabinieri del Reparto Operativo può essere un’occasione di trasparenza.