Hotel Grotta di Tiberio a Sperlonga: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso della Chinappi Aldo Erasmo & C. s.a.s. e rinvia gli atti al Tar
È stato accolto dalla sezione seconda del Consiglio di Stato – Presidente Oberdan Forlenza e estensore il giudice Carmelina Addesso – il ricorso presentato dalla Chinappi Aldo Erasmo & C s.a.s., proprietaria dell’Hotel Grotta di Tiberio, assistita dagli avvocati Alfredo Zaza D’Aulisio e Alfonso Celotto, contro la sentenza del Tar di Latina che, a settembre, aveva rigettato il ricorso di domanda cautelare di annullamento del provvedimento in autotuela della concessione edilizia dell’albergo, datata 1992, e dei permessi a costruire del 2004 e del 2005.
I giudici di Palazzo di Spada, tramite ordinanza, hanno ritenuto di accogliere l’istanza cautelare in primo grado che, di fatto, blocca il procedimento di demolizione dell’albergo.
A maggio scorso, il Comune di Sperlonga aveva ordinato la demolizione dell’hotel del suocero del Sindaco di Sperlonga, Armando Cusani. Come noto, il complesso è appartenuto per un periodo di tempo anche all’attuale primo cittadino, che è stato anche processato, ottenendo una prescrizione, per il reato di lottizzazione abusiva contestata a lui e al suocero. La commissione istruttoria, nominata il 30 marzo dal Comune di Sperlonga, per via di una determina del Responsabile dell’Ufficio Urbanistica e Demanio del Comune di Sperlonga, l’ingegner Pietro D’Orazio, aveva avuto il compito di valutare i due permessi a costruire, di cui il secondo in variante, risalenti al 2004 e al 2005, e la concessione edilizia del 1992.
Successivamente, lo scorso 17 maggio, il Comune aveva notificato un provvedimento (recante la data del 9 maggio) che annulla concessione edilizia e i due permessi a costruire. E faceva di più il provvedimento del Settore Urbanistica, notificato al privato, ma anche a Suap, Polizia Locale e Stazione dei Carabinieri, perché ordinava alla Chinappi Aldo Erasmo & C. s.a.s. la demolizione entro 90 giorni dell’intero corpo fabbrica dell’albergo, pena una sanzione pecuniaria da 20mila euro, nonché, come succede in questi casi, l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale (leggi al link di seguito l’approfondimento di Latina Tu).
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La Chinappi Aldo Erasmo & C. s.a.s. aveva deciso di impugnare al Tar, il quale, come detto, aveva rigettato il ricorso. Dopodiché il nuovo appello di istanza cautelare, stavolta accolto dal Consiglio Di Stato, presentato contro il Comune di Sperlonga, difeso dall’avvocato Salvatore Canciello e i due privati, Carmine Tursi e Anna Miele, difesi dall’avvocato Francesco Di Ciollo.
Un pronunciamento, quello dei giudici di secondo grado amministrativo, che sospende la demolizione dell’albergo in quanto “l’appello propone profili di censura che devono essere approfonditi adeguatamente attraverso una sollecita fissazione dell’udienza di merito. Secondo i giudici del Consiglio di Stato “pare sussistere il danno grave e irreparabile consistente nel pregiudizio all’attività di impresa e ai connessi livelli occupazionali“.
La difesa della Chinappi, peraltro, aveva presentato nel corso della discussione davanti al Consiglio di Stato anche le buste paga dei dipendenti, un modo per dimostrare l’attività in essere.
I giudici, oltreché ad accogliere l’appello e rinviare tutto all’udienza di merito davanti al Tar di Latina, hanno deciso di compensare le spese del doppio grado di giudizio. Sarà il tribunale amministrativo di Latina a decidere sul ricorso presentato dalla Chinappi la quale, ad ogni modo, ora ha ottenuto la sospensione della demolizione dell’albergo. Un’attività che, in questi mesi, è comunque continuata al di là dei 90 giorni concessi dal Comune per abbattere quello che l’ente considera un immobile abusivo, ricadente in un’area dove vige il vincolo assoluto di inedificabilità.