Latina violenta, il consigliere comunale Malandruccolo fa la sua disamina dopo l’intervento del leader di Latina nel Cuore Vincenzo Zaccheo
“Dopo l’episodio del video dei due giovani che si fronteggiavano in centro a Latina con modalità stile “Gioventù bruciata”, leggo con molto interesse l’elenco degli avvenimenti di cronaca recente snocciolati dall’ex sindaco Zaccheo, che attribuisce ad una presunta inezia di questa amministrazione le cause di un’impennata delle azioni criminali ai danni di inermi cittadini. Vorrei però rammentare che, nel periodo in cui ha rivestito la carica di primo cittadino, le cose non sono andate meglio”. Così, in una nota, il consigliere comunale di Latina Tommaso Malandruccolo (Partito Democratico).
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“Difatti, un anno dopo la sua elezione, siamo balzati alle cronache nazionali per l’attentato dinamitardo di Capo Portiere, mentre il suo mandato è terminato con la più grande mattanza che la città ricordi, passando per un omicidio commesso a mani nude nei pressi di piazza della Libertà, in una sera di mezza estate. Ma non solo criminalità propriamente detta – continua Malandruccolo che, fino all’elezioni nell’assise cittadina, era un poliziotto in servizio alla Questura di Latina – ricordo la baby gang rosa più giovane d’Italia che imperversava a piazza San Marco e quella di ben 17 elementi che dettava legge a Latina Fiori, giusto per citare alcune tappe della cronaca di quegli anni”.
“Questo ricorso alla memoria non vuole però alimentare una polemica sulla responsabilità politica di uno o dell’altro sindaco, intende però smussarne la parte speculativa per focalizzare la questione su quello che è il problema reale. Il malessere che i nostri giovani stanno attraversando non ha una collocazione locale, ma valica abbondantemente i limiti geografici, inquadrandosi più sotto un profilo generazionale e subculturale. Verrebbe allora da pensare a che punto la generazione attuale abbia rotto gli argini. A mio avviso, semplificando oltremodo, laddove l’edonismo degli anni ’80 ha colmato il vuoto lasciato dalla scomparsa delle ideologie e dei movimenti giovanili, svuotando di contenuti gli adolescenti di allora, ovvero i genitori di oggi. Disarmare le menti per una società più duttile, affermava qualcuno che aveva una visione più lungimirante di ciò che sarebbe stato”.
“Questo malessere di cui ho parlato più volte, che affonda le sue radici in dinamiche complesse ma neppure troppo, che quando si cicatrizza lo fa molto lentamente, si evolve – prosegue l’esponente Dem – in due distinte modalità, la devianza aggressiva egosintonica verso l’esterno, e quella introspettiva ed egodistonica verso se stessi. Per quest’ultima basti pensare che il suicidio è la seconda causa di morte in Europa fra i giovani. Le cause sono molteplici – analizza Malandruccolo che in passato è stato in molte scuole di Latina e provincia nell’ambito di eventi all’insegna della legalità – e alcune di queste sono state spesso ignorate, come le influenze di alcuni programmi televisivi sulle menti vulnerabili di soggetti in età evolutiva (cosa differenzia i Pokemon dall’aberrante business della lotta tra cani?)”.
“In questa società svuotata di contenuti, i modelli cui il giovane si ispira nutrendo il suo ego, diventano quelli portatori di un attestato di affermazione immediata ed effimera. Picchio quindi sono, esisto; la componente narcisistica contro l’ansia di omologazione o l’esclusione oggi si manifesta con le cattive prassi che oramai conosciamo. Al di là delle questioni politiche, va riconosciuto quanto affermato da Zaccheo, ovvero l’importanza che le istituzioni si assumano immediatamente l’onere di impegnarsi per fronteggiare il fenomeno, non con misure solo di contenimento e controllo, ma con metodologie progettuali, con una rivisitazione dei protocolli tradizionali, con un’approfondita analisi della genesi e un ricorso e alla prevenzione primaria precoce, con approcci inediti e procedure a “quattr’occhi”.
“Tuttavia – conclude Malandruccolo – è con una certa soddisfazione che ho constatato che è in dirittura d’arrivo la costituzione del tavolo multi istituzionale integrato per la prevenzione e il contrasto del disagio giovanile, uno dei punti del mio programma elettorale, ora presente nelle linee di mandato di questa amministrazione. Ma oltre a tutto ciò è d’obbligo prendere atto che negli ultimi anni è tornato spontaneamente un certo fermento fra le nuovissime generazioni, che vanno nutrite senza commettere gli errori di 40 anni fa“.