OMICIDIO MORO: IN TRE SUBITO A PROCESSO

Massimiliano-Moro-foto-da-latina24
Massimiliano Moro (foto da latina24)

Omicidio di Massimiliano Moro: si è svolta l’udienza preliminare per i quattro accusati di aver consumato il delitto commesso il 25 gennaio 2010

Dinanzi al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma Massimo Marasca erano chiamati i quattro accusati dell’omicidio compiuto dodici anni fa nell’ambito della cosiddetta guerra criminale pontina, che vide fronteggiarsi a colpi di uccisioni e gambizzazioni i clan rom uniti delle famiglie Ciarelli e Di Silvio e la fazione malavitosa capeggiata da Moro, Nardone e altri.

Leggi anche:
OMICIDIO MORO: ECCO PERCHÈ E COME È STATO IL LATINENSE CHE VOLEVA FAR FUORI I CIARELLI

Ad essere giudicati, Simone Grenga, Ferdinando Ciarelli detto “Macu'”, Antoniogiorgio Ciarelli e Ferdinando Di Silvio detto “Pupetto”. Questi ultimi tre furono destinatari di una misura cautelare in carcere lo scorso 9 luglio, dopo la prima ordinanza “antipasto” eseguita sempre dalla Squadra Mobile di Latina a febbraio 2021, quando furono arrestati Ferdinando “Furt” Ciarelli, fratello del capo-clan Carmine detto Porchettone, sempre Ferdinando Ciarelli detto Macù, figlio di quest’ultimo (per lui la precedente ordinanza era stata annullata per un vizio formale), e i due acquisiti, poiché sposati con le figlie di Ferdinando Ciarelli e Luigi Ciarelli, Andrea Pradissitto e Simone Grenga.

A parte “Furt” Ciarelli la cui posizione è stata stralciata e sul quale mesi fa si erano sparse voci di una possibile collaborazione con lo Stato, in realtà mai avvenuta e smentita platealmente anche dal figlio Roberto, sia Grenga che Macù, Antoniogiorgio Ciarelli e “Pupetto” Di Silvio sono accusati in concorso fra loro e con premeditazione, predisposizione di uomini e mezzi, nonché munendosi di armi, di aver ucciso Massimiliano attingendolo con due colpi di pistola cal. 9×19, dopo essersi introdotti nella sua abitazione ubicata a Latina in Largo Cesti.

In particolare, Grenga agendo quale esecutore materiale alla presenza di Ferdinando detto Macù; gli altri con, il compito di fornire supporto logistico. Con le aggravanti di avere agito con premeditazione e di avere commesso il fatto per agevolare l’associazione a delinquere nata dall’alleanza tra le famiglie Ciarelli e Di Silvio.

L’omicidio è stato commesso, secondo gli inquirenti, con l’aggravante del metodo mafioso: un vero e proprio commando.

Gli arresti dello scorso luglio, che hanno portato all’udienza preliminare di oggi 17 gennaio scaturivano dai nuovi approfondimenti investigativi coordinati dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ed agevolati dal contributo offerto dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Andrea Pradissitto, genero di Ferdinanto “Furt” Ciarelli e marito di Valentina Ciarelli, arrestato in esecuzione della prima ordinanza e nel frattempo pentitosi

Secondo la nuova ricostruzione dei fatti quella sera, a poche ore dall’agguato subìto da Carmine Ciarelli, parteciparono all’esecuzione dell’omicidio rappresentanti di entrambe le famiglie, Ciarelli e Di Silvio, a conferma dell’avvio di un nuovo e più forte sodalizio che mirava a riaffermare con violenza e minaccia il controllo del territorio a Latina, rispetto al tentativo di gruppi rivali, non di etnia ROM, di ribaltare il proprio potere.

Leggi anche:
LA STRATEGIA STRAGISTA DEI CLAN CIARELLI E DI SILVIO: DOPO MORO E BUONAMANO, GLI ALTRI BERSAGLI

Oggi 17 gennaio, il Gup Marasca ha rinviato a giudizio tutti e quattro gli accusati tranne Ferdinando “Pupetto” Di Silvio la cui posizione verra discussa sempre a Roma il prossimo 21 febbraio a causa dell’assenza del suo difensore. A processo, presso la Corte d’Assise del Tribunale di Latina, quindi, Simone Grenga, Ferdinando Ciarelli detto “Macù” e lo zio di quest’ultimo, Antoniogiorgio Ciarelli.

AGGIORNAMENTO – La prima udienza è stata fissata il 3 maggio presso la Corte d’Assise del Tribunale di Latina.

Articolo precedente

PICCHIA LA MADRE SULLA SEDIA A ROTELLE: ARRESTATO 43ENNE DI SERMONETA

Articolo successivo

LATINA, LA LEGA SCEGLIE IL SUO ESECUTIVO PROVINCIALE

Ultime da Giudiziaria