GANGEMI E I PRESTANOME GUADAGNANO LA PRESCRIZIONE: ESTINTI GRAN PARTE DEI REATI

Sergio Gangemi
Sergio Gangemi

Riciclaggio e intestazione fittizia di beni: il processo che vede alla sbarra Sergio Gangemi e i suoi “prestanome” verso la prescrizione

Un destino già scritto. Il processo che che vede alla sbarra Sergio Gangemi (48 anni) più altri imputati per reati quali riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e intestazione fittizia di beni va a grandi passi la sua estinzione.

Presso il collegio del Tribunale di Latina La Rosa-Sergio-Romano, è proprio il presidente Mario La Rosa a far notare che la gran parte dei reati sono prescritti. L’unico appiglio sarebbero state le sospensione nel corso delle udienza preliminari che, però, non sono state rilevate. Ecco perché ben cinque capi d’imputazione cadono per intervenuta prescrizione: ne beneficiano gli imputati Sergio Gangemi, Simone Di Marcantonio, Vittorio Gavini, Daniela Terranova, Francesco Lauretti e Matteo Morgani.

A rimanere un piedi solo tre capi d’imputazione, di cui il primo di essi si prescriverà il prossimo gennaio 2025, mentre il resto guadagnerà la prescrizione nel 2027. Il processo, che è stato rinviato al prossimo 5 dicembre con l’esame di un testimone richiesto dal Pm Andrea D’Angeli, giudicherà solo le posizioni di Sergio Gangemi (per i reati non prescritti), Gioia e Maria De Santis, Giuseppe Milasi, Vittorio Gavini e Daniela Terranova. Escono definitivamente dal processo Di Marcantonio, Morgani e Lauretti (per cui l’avvocato difensore Luca Giudetti ha chiesto in via principale l’assoluzione per cui il Tribunale si è riservato). Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Farau, Nardecchia, Giudetti, Melegari e Feola.

LA STORIA DEL PROCESSO – Sul banco degli imputati, come detto, c’è Sergio Gangemi, al momento ai domiciliari e da anni considerato come un imprenditore, trapiantato tra Latina, Aprilia e Roma, vicino alla ‘ndrangheta delle famiglie reggine De Stefano e gli Araniti. A luglio 2022, un nuovo arresto nell’ambito dell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia denominata “Planning”, in cui si faceva esplicito riferimento a un vero e proprio “gruppo Gangemi” in affari con le ‘ndrine.

Due mesi prima, a maggio 2022, la condanna definitiva per estorsione ai danni di due imprenditori di Aprilia e Pomezia per cui Gangemi è stato chiamato a risarcire i due Comuni di Aprilia e Pomezia.

Insomma, un curriculum criminale rilevante, costellato anche di altre indagini, processi, sequestri e confische. Il procedimento odierno, invece, prende le mosse dal maxi sequestro avvenuto a novembre 2019 con l’operazione “Gerione” guidata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. La Guardia di Finanza di Latina, coordinata dalla DDA, sequestrò a Gangemi un patrimonio per un valore di circa 10 milioni di euro. Nello specifico: 53 immobili, tra terreni e appartamenti, 1 opificio industriale, 5 autoveicoli, 1 imbarcazione, conti correnti, quote societaria e l’intero compendio aziendale di 10 società. Il provvedimento fu disposto dal Tribunale di Roma – Sezione misure di Prevenzione.

Le società sequestrate furono nell’ordine: C.C.I. srl, G.R.I. srl, Beam srl, Nrt spa, La Dani srl, Esse Gamma srl, Ride srl, I.E.S. srl, Light for Life s.r.l. (con sede in Romania) e Forum Casear LTD (società di diritto maltese). Società, quasi tutte srl, con cui, secondo la Guardia di Finanza di Latina, Sergio Gangemi è riuscito a occultare un ingente patrimonio immobiliare tramite l’utilizzo dei succitati prestanome, alcuni dei quali legati affettivamente a lui come l’ex moglie e la compagna.

Sergio Gangemi, d’altra parte, è ritenuto pericoloso dalle Forze dell’Ordine sin dal 1993, e con un cognome che in certi mondi ed equilibri pesa (“Si sapeva che era calabrese e aveva un cognome alle spalle” – disse a verbale l’ex affiliato ai clan rom e ora collaboratore di giustizia Renato Pugliese).

A giugno 2021, il sequestro da oltre 10 milioni di euro divenne definitivo con la confisca per via del respingimento del ricorso presentato al Tribunale di Sorveglianza da coloro che sono considerati “prestanome” di Gangemi.

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