Arresti a Terracina: proseguono gli interrogatori di garanzia per gli indagati nell’operazione “Free Beach”
Dopo gli interrogatori di ieri, 26 luglio, in cui sono stati ascoltati altri quattro indagati coinvolti nella maxi inchiesta denominata “Free Beach”, oggi, 27 luglio, è stata la volta di Pierpaolo Marcuzzi e dell’imprenditore Giampiero La Rocca detto “Miciotta”.
Come noto, nell’ambito dell’indagine è stato indagato per corruzione il già arrestato (a gennaio) e nuovamente destinatario di misura cautelare Piepaolo Marcuzzi – ex Vice Sindaco, fiero esponente di Fratelli d’Italia e neo-assunto come assistente nell’Europarlamento dall’amico Nicola Procaccini – insieme all’imprenditore Giampiero La Rocca. Entrambi sono stati destinatari della misura cautelare agli arresti domiciliari.
Secondo l’accusa, Marcuzzi, in cambio di informazioni per l’affidamento di un tratto di un arenile, si sarebbe fatto promettere voti per le elezioni amministrative da La Rocca. “Vota Marcuzzi, vota Marcuzzi…sto in cerca di voti devo fare il consigliere comunale, anche tu inizia a fare un po’ di campagna elettorale che qua mi servono i voti”, diceva insistentemente (intercettato al telefono) all’imprenditore La Rocca il quale, di fatto, ha gestito per anni, la concessione balneare del “Sicilia Beach”. Quasi una consuetudine tanto è che quella spiaggia era conosciuta da tutti come la spiaggi della Miciotta, il quale, in realtà, come relazionano i Carabinieri di Terracina, è un personaggio con una sfilza di precedenti e anche un arresto subito dalla DDA di Napoli.
Leggi anche:
LA SPIAGGIA DELLA MICIOTTA: I VOTI CHE MARCUZZI CHIEDEVA ALL’UOMO ARRESTATO DALL’ANTIMAFIA DI NAPOLI
Davanti al Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, Marcuzzi, difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista che lo segue anche nel processo per la lottizzazione abusiva all’ex Pro Infantia in cui è imputato per rivelazione di segreto d’ufficio, ha deciso di non sottrarsi alle domande dell’interrogatorio di garanzia spiegando che ciò che gli viene contestato in questa indagine è uguale a ciò che gli veniva mosso dagli inquirenti nel procedimento “Feronia”, per cui finì arrestato una prima volta a gennaio. Per quanto riguarda i voti chiesti a “Miciotta”, Marcuzzi ha negato tutto. La Rocca, invece, difeso dall’avvocato Massimiiano Fornari, ha negato di aver provato a corrompere gli amministratori, ribadendo di averli chiamati solo per sapere di un avviso pubblico per la concessione del tratto d’arenile.
Da ultimo, difeso dall’avvocato Maragoni, il funzionario comunale Alberto Leone si è avvalso della facoltà di non rispondere.