FORMIA, PM CASSINO DÀ TORTO AGLI ASCIONE: CHIESTA ARCHIVIAZIONE DI VILLA

16 giugno 2019, Paola Villa interviene al convegno organizzato da Libera e parla anche degli Ascione
16 giugno 2019, Paola Villa interviene al convegno organizzato da Libera a Gaeta (presso la Parrocchia di Santo Stefano Martire) e parla anche degli Ascione

Il Pm di Cassino chiede l’archiviazione del procedimento per diffamazione a carico dell’ex Sindaco di Formia Paola Villa querelata dall’imprenditore

La storia la riassume in un post su Facebook l’ex prima cittadina che citò la famiglia Ascione, a Formia da anni, in ben due occasioni pubbliche: la Commissione regionale (antimafia) nel febbraio 2019 in riferimento ad altre famiglie trapiantate a Formia come i Bardellino, e in un evento organizzato da “Libera” a Gaeta, nel giugno 2019, alla presenza dell’ex vicario del Questore di Latina Cristiano Tatarelli.

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Il Pm ha, dunque, richiesto l’arcichiviazione rispetto alle frasi di Villa in merito agli Ascione i quai si sentirono diffamati per essere stati tirati dentro i nomi menzionati dall’ex Sindaco a significare gruppi di personaggi con legami diretti presenti o passati con la camorra.

Secondo il pm: “le espressioni usate – dalla Villa – non risultano destituite di fondamento, rimanendo nell’alveo del diritto di critica e cronaca“. E questo anche perché se è vero che gli Ascione non sono condannati per associazione mafiosa, sono stati coinvolti in indagini della Direzione Distrettuale Antimafia oltreché ad aver ricevuto misure di confische, alcune delle quali revocate, e sorveglianza speciale.

Era il 16 giugno 2019 – scrive Paola Villa oggi – durante un intenso e partecipato incontro a Gaeta, organizzato dal presidio di Libera del sud pontino. Relatore d’eccellenza, l’allora vicequestore di Latina, dottor Cristiano Tatarelli. Una serata densa di argomentazioni, il dottor Tatarelli con voce ferma e pacata descrive gli interessi criminali della nostra provincia, in particolar modo del sud pontino. Parla della famiglia Bardellino, partendo da una domanda scomoda “ma Antonio Bardellino è stato realmente ucciso nel 1988?”. Poi infilando un dato dietro l’altro, parla dei beni confiscati delle città di Formia e di Gaeta, parla di quelle case a Via Unità d’Italia a Formia, che pur confiscate vengono assegnate alla moglie di Ernesto Bardellino e alla sua domestica, prima nel 2012 e poi nel 2014. Parla delle altre famiglie, dei clan, degli interessi economici, di un’economia inquinata, drogata da ingenti liquidità di danaro proveniente da attività illecite. Attività che ancora oggi trovano spazio e “ossigeno“.

Il dottor Tatarelli – continua Villa – per più di un’ora senza sorvolare su un nome, su un episodio, cita l’ex sindaco di Formia, Michele Forte per aver dato la residenza alla famiglia Bardellino, cita il caso Fondi e la strenua difesa del senatore Fazzone affinché non si sciogliesse il comune per mafia, argomenta, documentando senza pausa“.

Quanto stonato fu l’intervento dell’assessore Martone di Gaeta – puntualizza Villa – che durò due o tre minuti, dicendo che “oggi Gaeta ha gli anticorpi”, come a dire che “qua la criminalità organizzata non esiste”. Eppure affari, interessi, cooperative per nuovo cemento, panetterie e locali alla moda, nonostante il covid, prendono piede, ad emblema che gli investimenti continuano. Quanto stonato fu l’intervento di Claudio Moscardelli a raccontare la sua esperienza da deputato in commissione parlamentare antimafia, a testimoniare che nulla era stato denunciato, che nulla aveva avuto un chiaro nome e cognome. Ma solo vacue parole“.

Durante l’incontro – conclude l’ex primo cittadino formiano – quella frase che pronunciai sulla famiglia Ascione, che non certo poteva ritenersi come “una stimata famiglia di imprenditori” mi costò una querela per diffamazione, eppure, a ben pensare anche la mia frase fu stonata, perché a pronunciarla fui io e non un rappresentante di un’associazione di categoria, qualcuno che parlasse a nome di tutti quegli stimati imprenditori onesti, messi in ginocchio dall’economia drogata, da una liquidità illecita e da delle istituzioni che non vogliono fare i conti, girandosi dall’altra parte, con la realtà. Ovviamente non troverete tanti articoli e dirette e riprese di TV locali dell’incontro…troverete ben poco a documentare una serata piena di note stonate“. Il video di quell’incontro è inserito nell’articolo al link di seguito.

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