Cose da pazzi nell’inchiesta dei Nas “Certificato pazzo”, come abbiamo avuto modo di vedere nei vari articoli che Latina Tu ha pubblicato.
Al netto della sacrosanta indignazione per i certificati falsi propedeutici alle pensioni d’invalidità e i rinnovi di porto d’armi concessi alla volontaria carlona dal Dottor Antonio Quadrino Medico Psichiatra presso il CSM Asl di Fondi, ciò che emerge con forza è la figura del broker (intermediario). Professionisti in cerca di affari che vengono definiti dagli inquirenti con parole nette: “un ruolo centrale nell’attività illecita è costituito dall’agire stabile e ripetuto nel tempo da parte degli intermediari“.
E chi sono questi intermediari/broker? Silvana Centra, titolare della ditta Centro Servizi Frasso, di Terracina; Stefania Di Biagio, avvocato di Terracina; Antonio Di Fulvio, medico di Nettuno; Bruno Lauretti, titolare della ditta Terracina Costruzioni Sas Di Lauretti Bruno & C (leggi qui approfondimento); Mary Lombardozzi, nata a Fondi, ma operante a Itri (leggi qui approfondimento); Fausta Mancini di Latina, socia di Mazzarino Assicurazioni Sas; e, non ultima, Tania Pannone, titolare della ditta Consulting di Fondi che ha l’aggravante, almeno da un punto di vista vieppiù etico, di aver agevolato un personaggio di Fondi piuttosto noto: il 36enne Massimiliano Del Vecchio, finito al centro di operazioni di narcotraffico come “San Magno”, vicino al Clan Zizzo di Fondi per cui, a detta di un pentito (Angelo Riccardi), picchiò selvaggiamente le gambe a un uomo che non voleva collaborare, e, per finire, protagonista, insieme ai fratelli Travali (Angelo e Salvatore), Salvatore Di Girolamo e Gennaro Amato, dello scandalo all’interno del carcere di Latina. La notoria operazione Astice.
I BROKER – Tutti i procacciatori/mediatori, scrivono i Nas, “prendono appuntamenti, procacciano, indirizzano ed accompagnano gli interessati alle false certificazioni per pratiche di invalidità fittizia ovvero falso aggravamento di pregresse certificazioni. Accompagnano gli interessati dal medico e forniscono loro stessi l’oggetto della certificazione che possa servire ai loro assistiti…un ruolo affatto secondario, ma anzi primario, per condotte ripetute nel tempo per più pazienti, perché sono loro, gli intermediari, ad impartire disposizioni al sanitario affinché scriva ciò che serve“.
La fondana Tiziana Pannone, tra gli altri, farebbe proprio questo grazie a un rapporto consolidato nel tempo con lo psichiatra del Centro di Salute Mentale di Fondi, Antonio Quadrino, al quale dice in una delle intercettazioni captate dai Nas: “Eh però te volevo di’ fammi recupera’ qualcosa pure a me“. Sulle mazzette date dai pazienti, l’ovvia considerazione che fanno i Carabinieri del Nas. La sua figura si colloca tra paziente e patronato, scrive nell’ordinanza il giudice Giuseppe Cario del Tribunale di Latina.
Sono essenzialmente quattro gli episodi che la vedono coinvolta, tra cui, per l’appunto, quello che ha come protagonista Massimiliano Del Vecchio. Tutti molto simili i fatti che le si contestano, conditi da false terapie farmacologiche, certificazioni psichiatriche fasulle e depressioni inventate di sana pianta a favore dei pazienti che ne avevano bisogno.
Un circolo del lucro che porta il Quadrino ad incassare, tramite le false certificazioni, anche 500 euro in sequenza. La Pannone non fa altro che accompagnare gli interessati per la redazione delle certificazioni false, fornendo, insieme allo psichiatra, le istruzioni di come si debbano comportare di fronte alla commissione che rinnoverà o meno l’invalidità.
DEL VECCHIO, L’UOMO CHE COMANDAVA AL CARCERE DI LATINA – Ma per almeno uno degli interessati pazienti c’è un surplus di sconcerto, dal momento che stiamo parlando di Massimiliano Del Vecchio un personaggio ben inserito nel mondo criminale fondano – l’altro uomo che si è servito delle “virtù” di Guarino, anche lui con precedenti di spaccio, è Tommaso Rotunno, più volte beccato a spacciare e noto a Fondi come “nonno Jack Masino” o “nonno cocaina“. Si recava da solo dallo psichiatra per ottenere il documento necessario a eludere i domiciliari. Fate un po’ voi.
Tornando a Del Vecchio, siamo nell’aprile 2018. È il medico Quarino a chiedere alla Pannone cosa servisse al medesimo Del Vecchio: “A me mi serve una scheda che è seguito al livello psichiatrico“, dice la donna. “Perfetto“, risponde Quadrino, solo che l’esame, certificano i Nas, non è mai avvenuto.
A Del Vecchio occorre come il pane una falsa attestazione sanitaria perché altrimenti sarebbe tornato in carcere. Infatti, in quel momento, scontava la sua pena ai domiciliari, nella comunità Agrumeto a Francolise (Caserta), proprio in ragione del suo presunto stato di malato immaginario.
Quadrino è totalmente disponibile a scrivere che Del Vecchio sta male, anzi, come suggerisce quest’ultimo, “malissimo“.
L’obiettivo della falsa attestazione, indicando una terapia settimanale (così “ogni settimana esci“, dice la Pannone) non ha il solo fine di far scontare la pena di Del Vecchio a casa (o comunque in comunità) invece che in carcere, ma persino il raggiungimento di una pensione d’invalidità che, in effetti, viene accordata dal Tribunale di Latina: invalido all’85% per un assegno mensile di quasi 300 euro. Che per uno che dettava legge in Via Aspromonte è un paradosso.
Del Vecchio, per arrivare a ciò che anela, allunga allo psichiatra di Fondi 100 euro, come molti dei pazienti in cerca di gloria.
NON GLI BASTANO MAI – Il 2 maggio 2019, Del Vecchio si reca di nuovo dal Dottor Quadrino per chiedere un’ulteriore certificazione che gli serve per le modalità di trasporto tramite “veicoli sanitari”. E lo psichiatra senza tentennamenti l’accorda “causa fobia e attacchi di panico violenti“.
In una successiva informativa dei Nas si riporta che Quadrino avrebbe redatto 9 certificati in favore di Del Vecchio, tutti in date diverse dagli altri due summenzionati (18 aprile 2018 e 2 maggio 2019), fino al 25 maggio 2019.
Un’attività costante e continua, la definiscono i Nas “finalizzata ad eludere le misure cautelari” e ottenere l’assegno mensile di assistenza con invalidità per un importo di 289 euro mensili.
Fatto ancorché grave che inguaia di più il Dottor Quadrino è che Del Vecchio, quando viene arrestato nell’operazione Astice del settembre scorso – quella in cui emerse che lui, insieme ad altri, aveva corrotto un agente della Penitenziaria per far entrare droga nel carcere di via Aspromonte (Latina) – e lo vanno a prendere nella comunità Agrumeto, gli trovano con sé un timbro dello psichiatra di cui mai era stata denunciata la scomparsa.
Del Vecchio si era messo in proprio, probabilmente non gli occorreva neanche più andare dal dottore per il certificato.
Segui Latina Tu anche su Instagram @latina.tu e su Twitter @LatinaTu2