Fallimenti della Meccano e cessione dell’sito ex Goodyear a Cisterna di Latina: si è svolta l’udienza preliminare a carico di 10 indagati
Davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, è stato discusso il caso della Meccano e dei suoi fallimenti contestati dal Pubblico Ministero Marco Giancristofaro in merito, tra le altre cose, alla cessione del sito ex Goodyear a Cisterna di Latina.
Ad essere ascoltato Alberto Veneruso che si è difeso sostenendo che i libri contabili erano esistenti. L’imprenditore ha parlato per più di un’ora interrogato dal collegio difensivo..
Ad essere indagati, oltreché ad Alberto Veneruso, anche membri del collegio sindacale, liquidatori e manager: Giorgio Di Mare, Maurizio Genovese, Mario Schisa, Claudio Pepè Siarria, Marco Cimino, Franco Bottoni, Giuseppe Egitto, Mario Dinacci e Pietro Rizzo.
Sul fronte civile, il Tribunale per le Imprese ha respinto il ricorso della curatela fallimentare della Meccano che aveva chiesto la cifra di 19 milioni di euro come risarcimento dei danni cagionati al patrimonio sociale e alla massa dei creditori. La Meccano, costituita il 31 gennaio 2001, avrebbe previsto la riconversione del sito ex Goodyear e il reimpiego di personale. Una tesi che, però, è stata respinta dal Tribunale capitolino che aveva fatto così decadere l’azione di responsabilità nei confronti di Veneruso e dei sindaci del collegio.
Per quanto riguarda il lato penale, le indagini della Guardia di Finanza di Latina e del sostituto procuratore Marco Giancristofaro hanno contestato diverse bancarotte una dietro l’altro fino a ottobre del 2012, ossia prima che la Meccano fosse dichiarata fallita.
La società Meccano, secondo l’accusa, sarebbe stata ridotta a un guscio vuoto e svuotata di beni e del patrimonio, prima con la cessione alla Alven Investimenti del medesimo gruppo Veneruso per una cifra irrisoria di poco più di 42mila a fronte di un valore effettivo di oltre 3 milioni di euro. Al contempo fu comprata anche la M.A. Interiors per 56 mila 800 euro, una società che aveva un patrimonio di 874mila euro.
Il Gup Cario ha aggiornato l’udienza preliminare al prossimo 11 luglio. In quella data il giudice potrebbe prendere una decisione se rinviare a giudizio o meno gli indagati.