FALLIMENTI PILOTATI A LATINA: IN AULA LA TESTIMONIANZA DI CHI DENUNCIÒ IL SISTEMA LOLLO

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Fallimenti pilotati al Tribunale di Latina: ascoltato un testimone nel processo nato dall’appendice dell’inchiesta sull’ex giudice Lollo

Dopo diversi rinvii, è di fatto iniziato il processo a carico Marco Ciriaci, Davide Ianiri e Andrea Lauri difesi rispettivamente dagli avvocati Valentina Odolinto, Maria Teresa Ciotti e Renato Archidiacono. Un processo che, come noto, è una costola del maxi procedimento penale che ha già visto celebrarsi altri processi. Il processo odierno, invece, mette al centro una serie di fallimenti pilotati emersi nell’indagine madre che, nel 2015, culminò negli arresti dell’ex giudice del Tribunale di Latina-sezione fallimentare Antonio Lollo e degli altri coinvolti in uno degli scandali giudiziari più roboanti della storia pontina, e non solo.

La Procura, nella scorsa udienza, ha chiesto che nel processo siano ascoltati come testimoni proprio l’ex giudice Lollo, che nel filone principale ha patteggiato una pena a 3 anni e 6 mesi, e l’ex giudice della sezione fallimentare di Latina, ora in Cassazione, Roberto Amatore.

Come noto, a finire all’attenzione di questo processo, costola dell’inchiesta “choc” della Squadra Mobile di Latina sull’ex giudice del Tribunale pontino, sono le procedure di fallimento che hanno riguardato l’Azienda Fratelli Mandara e il Consorzio Costruttori Pontini. Solo che, a due anni dal rinvio a giudizio degli imputati, avvenuto a febbraio 2022, il processo ha visto solo oggi, 17 settembre 2024, il primo testimone esaminato in aula.

A febbraio 2022, il giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa aveva rinviato a giudizio ben sei persone. I reati a cui devono rispondere gli imputati sono gravi: si va dalla istigazione alla corruzione alla bancarotta fino alla ricettazione, alla rivelazione d’atti d’ufficio, all’induzione indebita e persino alla minaccia. Alcuni di questi reati sarebbero stati commessi in concorso con il commercialista Marco Viola, già processato e condannato presso il Tribunale di Perugia dove è stato condannato anche l’ex giudice Lollo.

Il processo vedeva dapprincipio sul bando degli imputati l’imprenditore Luca Granato, l’ex cancelliera del Tribunale Rita SacchettiMarco Ciriaci, Davide Ianiri e Andrea Lauri. A novembre 2022, però, il collegio difensivo composto dagli avvocati Ciotti, Marcheselli, Archidiacono e Scipione aveva evidenziato che alcuni dei reati contestati erano destinati a prescrizione. Il Tribunale aveva comunque disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione per uno degli imputati, Luca Granato, accusato di istigazione alla corruzione e, falso, minaccia e turbativa d’asta.

Ad essere stralciata anche la posizione di Davide Ianiri il quale, però, come si è scoperto oggi, davanti al II collegio del Tribunale di Latina composto dai giudici Coculo-Villani-Trapuzzano, la sua posizione non andava completamente stralciata in ragione delle prescrizioni maturate. Ianiri, infatti, deve rispondere anche di bancarotta che si prescrive in tre lustri, ragion per cui il Tribunale di Latina è stato costretto a rinviare a oggi 17 settembre, così da notificare l’udienza anche all’avvocato difensore del medesimo Ianiri.

Uno slittamento di 9 mesi per via di un errore nella trascrizione dei capi d’imputazione. E sono passati quasi dieci anni (2015) dai primi arresti che fecero esplodere lo scandalo giudiziario nel Tribunale di Latina.

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Oggi, davanti al secondo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Francesca Coculo, si è celebrata l’udienza con l’esame di un testimone particolare: si tratta del commercialista di Latina, Massimo Mastrogiacomo. Sul banco degli imputati non vi è più l’ex cancelliera del Tribunale di Latina, Rita Sacchetti, deceduta qualche mese fa.

Particolare è il testimone Mastrogiacomo perché è da lui che, il 30 dicembre 2014, è pervenuto l’esposto presentato in Procura di Latina. Dopo le festività natalizie, esattamente l’8 gennaio 2015, Mastrogiacomo fu ascoltato dall’allora sostituto procuratore di Latina, Luigia Spinelli, titolare dell’indagine che portò all’emergere dello scandalo della sezione fallimentare del Tribunale di Latina.

Mastrogiacomo, esaminato dal pubblico ministero Antonio Sgarrella, ha spiegato di aver sostituito Marco Viola, il vero braccio destro del giudice Lollo, nella procedura che vedeva coinvolti il Consorzio Costruttori Pontini in concordato preventivo e la Pizzarotti. È in quel frangente che il commercialista si accorse che qualcosa non andava: uno degli imputati odierni, Davide Ianiri, stava trattenendo gli assegni derivanti dal credito che il consorzio aveva con la Pizzarotti. Il perché, secondo l’avvocato difensore di Ianiri, era ascrivibile al fatto che lo stesso Ianiri fosse convinto che Mastrogiacomo facesse parte della cricca dei fallimenti gestita dall’allora magistrato Lollo.

“Ebbi il primo incontro con la Pm spinelli – ha detto in aula, Mastrogiacomo – e ho rappresentato che c’era un’anomalia nel prelevamento di 150mila euro per un compenso spropositato”. Ianiri, secondo il testimone, era assistito da uno pseudo avvocato e non si fidava di consegnare i soldi.

Fatto sta che Mastrogiacomo fu ascoltato dal Pm Spinelli anche il 15 gennaio 2015 e il resto è storia, poiché trattasi di una delle vicende giudiziarie più note a Latina e oltre. Uno scandalo che ha portato all’arresto di un giudice e una girandola di soldi che viaggiavano in maniera illecita che ha visto coinvolti professionisti e la cosiddetta Latina bene. Il processo è stato rinviato al prossimo 7 marzo.

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