Sottoposto agli arresti domiciliari non è presente ad un controllo di Polizia. Eseguita la custodia cautelare in carcere disposta in aggravamento della misura già disposta.
La Polizia di Stato di Latina, nei giorni scorsi, ha dato esecuzione alla misura della custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina nei confronti di Carmine Di Silvio, soggetto già ristretto agli arresti domiciliari.
In particolare l’uomo, nello scorso mese di dicembre, era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in quanto imputato per il reato di rapina aggravata commessa ai danni di un cinquantenne invalido. Per tali fatti, Carmine Di Silvio verrà giudicato con il rito abbreviato il prossimo 6 settembre.
Lo scorso 10 maggio, durante i consueti ed incisivi controlli a persone ristrette agli arresti domiciliari o sottoposti a misure alternative alla detenzione, effettuati dai poliziotti della Squadra Volante, l’uomo non era stato rinvenuto in casa; un’assenza non giustificata e non autorizzata e pertanto era stato denunciato per il reato di evasione.
L’accertata insofferenza verso l’osservanza degli obblighi di permanenza domiciliare, comprovata dall’allontanamento ingiustificato dal domicilio e conclamata dalle attività condotte dagli investigatori della Questura di Latina, ha condotto la Procura della Repubblica di Latina a richiedere al G.I.P. del Tribunale di Latina l’aggravamento della misura cautelare. Aggravamento che è stato disposto dall’Autorità Giudiziaria che ha disposto nei suoi confronti l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, eseguita nel pomeriggio di ieri, 19 maggio, dai poliziotti della Squadra Mobile di Latina, guidati da vice questore Mattia Falso.
Non è la prima volta che il figlio di Antonio Di Silvio detto “Cavallo”, Carmine Di Silvio, finisce nelle cronache e all’attenzione delle forze dell’ordine. Lo scorso ottobre, il 33enne era stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Compagnia di Latina, insieme ai colleghi del Nucleo Investigativo, per aver sottratto un’auto a un cittadino che passava per Via Milazzo. Davanti al giudice per le indagini preliminari, Carmine Di Silvio negò e per l’inattendibilità del riconoscimento fotografico fu scarcerato.
Un mese dopo, a novembre scorso, la casa nel quartiere Nicolosi occupata illegittimamente dalla compagna fu restituita al proprietario dopo 12 anni grazie all’intervento dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, guidati dal tenente colonnello Antonio De Lise.
Successivamente, a dicembre, il 33enne Carmine Di Silvio fu per l’appunto arrestato (ai domiciliari) dalla Squadra Mobile di Latina, su richiesta del sostituto procuratore, Giorgia Orlando, per una prepotenza ai danni dell’anziano, peraltro invalido, che stava camminando a Campo Boario, in Via San Carlo da Sezze. Alle rimostranze del signore, il 33enne lo ha minacciato dicendogli che lui è il figlio di “Cavallo” Di Silvio e che la zona in cui camminava era “roba sua”.
Nella circostanza della rapina all’anziano signore, che ha sporto denuncia, Carmine Di Silvio, dopo averlo intimidito, gli ha sottratto la cifra di 17 euro contenuta nel portafoglio.