ELEZIONI LATINA, TAR: RICORSO AMMISSIBILE, DISPOSTA VERIFICA DEI VOTI

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Tar Lazio sezione di Latina

Elezioni a Latina: il Tribunale Amministrativo ha ritenuto ammissibile presentato da ex candidati di Latina nel Cuore

Così hanno deciso i giudici del Tar ventilando forti dubbi sulla vicenda elettorale. Si deciderà intorno ad aprile/maggio, ma sarà l’ordinanza (dovrebbe uscire in serata) a stabilire il merito del giudizio dove si deciderà il destino degli organi politici del Comune di Latina. Ad essere verificate dalla Prefettura di Latina saranno verbali delle sezioni e schede elettorali: nello specifico le schede a disposizione della sezione; le schede vidimate prima del voto; le schede che poi sono state utilizzate dagli elettori per votare; il conteggio delle schede vidimate rimaste e delle schede lasciate in bianco e non vidimate.

Il ricorso era stato depositato al Tar di Latina, lo scorso novembre, ed era finalizzato a chiedere l’annullamento del verbale di proclamazione degli eletti scaturiti dall’esito delle elezioni, datate 3 e 4 ottobre scorsi, per comporre il nuovo Consiglio Comunale del capoluogo di provincia e di conseguenza il turno di ballottaggio avvenuto due settimane dopo che aveva proclamato la vittoria del Sindaco Damiano Coletta.

Alcuni candidati consiglieri della lista “Latina nel cuore” – Giovanni MonterubbianoAlessandro Rossi ed Emilio Cerci -, che ha sostenuto la candidatura di Vincenzo Zaccheo Sindaco, presentarono il ricorso, tramite gli avvocati Biagio Coppa e Toni De Simone, con cui intendevano annullare l’esito del primo turno delle votazioni, nello specifico chiedendo di rivotare in 33 sezioni su 116.

Tante le irregolarità evidenziate dal ricorso dei tre sostenitori di Zaccheo, tra cui, a esempio, la mancata corrispondenza tra il numero dei votanti e le schede votate o le schede votate ma non firmate dai componenti del seggio. Le sezioni contestate dal ricorso sono le seguenti: 13, 20, 41, 51, 56, 60, 76, 84, 109, 113, 7, 24, 40, 44, 68, 73, 75, 81, 83, 85, 86, 91, 92, 94, 95, 98, 103, 106, 107, 110 e 114, 69, 64.

In sintesi, secondo i ricorrenti, “il risultato del primo turno è inficiato da un significativo numero di voti illegittimamente assegnati e di schede elettorali illegittime nei verbali delle sezioni elettorali”. I dati raccolti dai verbali evidenzierebbero infatti che nelle 33 sezioni ci sarebbe un ammanco di circa 3mila voti.

Un ricorso che presentava più di un’insidia tanto è che il Comune di Latina, con una delibera della Giunta Coletta votata il 29 dicembre, aveva conferito gli incarichi legali agli avvocati Francesco Cavalcanti (Dirigente dell’Avvocatura di Piazza del Popolo) e Anna Egeo così da costituirsi in giudizio.

A suggerire il ricorso all’Ente e quindi alla Giunta Coletta fu la relazione, protocollata lo scorso 23 dicembre dalla stessa Dirigenza dell’Avvocatura Comunale, che confermava la sussistenza, allo stato, dei presupposti di fatto e di diritto perché il Comune di Latina si costituisse in giudizio.

Il Comune di Latina, infatti, fece proprio il risultato elettorale scaturito all’esito della consultazione ultima e per tale ragione, secondo la Giunta, si è potuto costituire in giudizio e difendersi.

Ora, la decisione del Tar che avverrà, come detto, tra qualche settimana, potrebbe voler dire votare di nuovo nelle 33 sezioni. Oppure potrebbe esserci un altro tipo di esito, staremo a vedere.

A margine dell’esito del ricorso Damiano Coletta ha dichiarato di non essere mai entrato “nel merito del ricorso presentato dinanzi al Tar su presunte irregolarità alle ultime elezioni. E non ho intenzione di farlo nemmeno oggi, considerato che siamo ancora in una fase istruttoria e nel massimo rispetto degli organi competenti nel giudizio. La mia priorità è sempre stata amministrare Latina, un compito che svolgo con orgoglio e grande impegno visto il momento storico e le importanti opportunità di rilancio da cogliere. Rinnovo l’invito a tutte le forze politiche della città a dimostrare la responsabilità necessaria per affrontare le sfide che ci aspettano: l’uscita dall’emergenza economica e sociale e l’agenda dettata dal PNRR”.

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