ELEZIONI E MANIFESTI PER LA RESA DEI CONTI: A FORMIA TUTTI CONTRO L’ABUSO DELLA LEGA, A ITRI M5S ALLERTA PREFETTO

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Mancano appena cinque giorni alla nuova chiamata alle urne dei cittadini italiani in occasione delle elezioni europee. E così come nel governo italiano, anche sui territori, nelle comunità locali, si respira una forte tensione dovuta alla ricerca del massimo consenso, per quello che sarà un importante appuntamento per testare l’indice di gradimento ed eventualmente i rapporti di forza anche nelle alleanze. Un consenso che va allargato con tutti i mezzi anche quelli – diciamo così – meno leciti. Nelle ultime ore Formia e Itri sono diventate palcoscenico di questa battaglia senza esclusione di colpi. Nel primo caso, nella città amministrata da un gruppo di liste civiche, la battaglia vede ancora una volta la Lega di Matteo Salvini al centro della bufera, in mezzo a un fuoco incrociato da parte del Pd, di ignoti e pure di quelli che al governo sono alleati. Ma andiamo con ordine.

Domenica mattina i formiani che, come spesso fanno, si recano presso Vindicio per qualche ora di relax in riva al mare, nel transitare sulla via Olivella che li conduce nella pineta, hanno visto l’enorme cartello politico affisso presso la sede formiana della sezione della Lega, imbrattato probabilmente nella notte da ignoti, che hanno sostituito con una bomboletta spray, la frase “Barra il simbolo e vota Lega”, con la frase “Barra il simbolo e gioca Lega”, molto probabilmente scimmiottando la discussa iniziativa del Ministro dell’Interno che ha lanciato il “Vinci Salvini”. E se ne sono accorti pure il sottosegretario alle politiche sociali del governo Claudio Durigon in visita presso la sede della Lega a Formia per lanciare la campagna elettorale europea ai candidati europei Cinzia Bonfrisco e Matteo Adinolfi (anche loro presenti). Ovviamente, uno scherno ottimo per denunciare l’attacco così da permettere alla formazione politica di trasformarlo in un chiaro segnale della buona politica che non fa comodo ai “teppisti”. Ma si sa la Lega “ce l’ha duro”, e così subito si è provveduto alla sostituzione del cartello.

Peccato che passano solo poche ore e, già in serata, è un esponente del MoVimento Cinque Stelle di Formia – Delio Fantasia – a pubblicare dal suo profilo Facebook, il testo della denuncia presentata al comando dei vigili urbani di Formia per chiedere la rimozione del cartello incriminato, non perché sia imbrattato, ma perché è illegale “ai sensi e per effetto della legge numero 212 del 4 aprile 1956”. Cioè il cartellone è abusivo perché esprime una indicazione di voto al di fuori degli spazi elettorali dedicati e preposti per legge allo scopo. Bingo. Già ieri mattina è stato lo stesso Fantasia ad annunciare che il cartellone “sarà rimosso o oscurato” aggiungendo: “La legalità e il rispetto delle norme elettorali deve valere per tutti, anche per il partito che esprime il Ministro degli Interni. Anche per i bulletti destroidi che si credono i padroni della città. Formia non è una città dove ognuno fa quello che gli pare, a prescindere dalla legge. Almeno fino a quando ci sarà qualcuno che chiederà conto del rispetto delle norme. Ringrazio il Comando di Polizia Municipale che in questi minuti si sta attivando per risolvere la questione”.

Ma, come abbiamo detto, mancano pochi giorni alle elezioni, e per la Lega, a Roma come in tutto il Paese, è un appuntamento importantissimo per il futuro stesso del partito. Quindi, senza perdersi d’animo, il cartello viene rimosso e sostituito con un nuovo cartello. Come dite? Un cartello finalmente legittimo? Macché! A denunciare che anche il nuovo cartello è abusivo (e in effetti se hanno dichiarato illegittimo il primo e lo hanno rimosso, perché in quella posizione non poteva riportare le indicazioni di voto, questo fa lo stesso) è Francesco D’Angelis – sostenitore Pd e componente dell’associazione Tilt – che per lo stesso motivo che ha mosso Fantasia, oggi stesso ha presentato una analoga denuncia per la rimozione del cartello che, a questo punto, ci si aspetta venga rimosso. Una semplice disattenzione o un affronto? Non lo sappiamo, magari possiamo rispondere al prossimo cartello.

Nel frattempo anche a Itri – amministrazione civica anche qui – si consumava quella che sembra un’altra grave violazione alle norme sulle affissioni. Un fatto “gravissimo” come hanno commentato il consigliere comunale del MoVimento Cinque Stelle in opposizione a Itri Osvaldo Agresti e persino il deputato grillino – di Gaeta – Raffaele Trano, che ha rilanciato la denuncia social di Agresti. Ma cosa è successo? Con un video Agresti testimonia come su uno dei pannelli per le affissioni dei manifesti elettorali sia sparito dalla locandina che ricorda alla cittadinanza tutte le liste in corsa, proprio il simbolo del MoVimento Cinque Stelle, insieme ad altre otto. “Una magia per la quale vengono affisse solo le liste comode”, denuncia Agresti, chiedendosi poi chi all’ufficio affissioni abbia commesso”…la magia”. Il fatto viene segnalato anche alla Prefettura di Latina. Intanto alla lista di commenti al post, interviene anche Vittorio Tucciarone che – presentandosi come componente dell’ufficio affissioni – precisa che si tratta solo di un mero errore materiale e che in altre parti della città l’affissione del medesimo manifesto riepilogativo è stata eseguita in maniera corretta. Concludendo che si sarebbe provveduto a rimediare all’errore.

Insomma ormai è battaglia senza esclusione di colpi, con controlli a campione, denunce, testimonianze social e attacchi incrociati, che non risparmiano alleanze o amicizie. L’elezioni europee si presentano come un esame di governo, come una valutazione del cosiddetto sovranismo dopo un anno di governo, una linea del tempo, chi le passa è nel futuro, chi inciampa resta indietro. È come un confronto tra highlander, ne resterà uno soltanto. La politica lo sa, i partiti pure e i territori sono le trincee nelle quali regolare i conti in sospeso e di duelli, gli ultimi cinque giorni, potrebbero offrirne ancora.

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