ELEZIONI A TERRACINA: BENNATO RIENTRA, LA LISTA TERRACIVICA PER SCISCIONE NO

Andrea Bennato
Andrea Bennato

Dopo le esclusioni delle rispettive liste, destini diversi per Andrea Bennato e Gianfranco Sciscione due tra i candidati sindaci alle prossime elezioni amministrative

Abbiamo vinto il Ricorso al Tar. Ora andiamo a Vincere le Elezioni“. Così è esploso Andrea Bennato dopo aver saputo che il Tar aveva accolto il suo ricorso nei confronti della commissione prefettizia (Ministero degli Interni) che lo aveva escluso per un patteggiamento emerso nel suo casellario giudiziario. Una sentenza di condanna di 23 anni fa, nel 1997, che aveva escluso il candidato sindaco Andrea Bennato con le ripercussioni sulle liste che lo appoggiano alla corsa per diventare primo cittadino di Terracina: “Forza&Coraggio” e “Gilet Arancioni”.

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Al che, a esclusione avvenuta, Bennato aveva parlato di un sistema e poteri forti che ne volevano la testa, chiedendosi come mai fosse stato depennato pur essendo un consigliere comunale in carica. Un punto, in effetti, che aveva una sua ragionevolezza: era evidente infatti che la legge Severino che ne aveva disposto l’esclusione risale al 2012, una data antecedente al 2016 quando Bennato si candidò consigliere comunale e venne eletto nell’assise cittadina. O qualcuno non aveva controllato nel 2016 oppure c’era una possibilità non ancora tenuta in considerazione. A spiegarlo, i giudici del Tar.

E ieri, infatti, il sistema, almeno per quanto riguarda il tribunale amministrativo di Latina, ha dato ragione a Bennato, accogliendo il suo ricorso: il gilet arancione, dunque, torna in corsa in quanto ai fini dell’incandidabilità, secondo i giudici del Tar, alla carica di sindaco o di consigliere comunale, fanno fede, in base a una giurisprudenza ormai consolidata, le condanne a partire dal 1 gennaio 2000, mentre il suo patteggiamento è, come detto, datato tre anni prima, al 1997, e non integra le ipotesi della legge Severino. “Il ricorrente – spiega il Tar – è stato illegittimamente escluso dalla competizione. Il ricorso deve pertanto essere accolto con conseguente annullamento degli atti impugnati e condanna dell’amministrazione resistente (il ministero dell’Interno) alle spese di giudizio”.

Ecco allora che Bennato ha potuto manifestare la sua gioia attraverso l’immancabile video su Facebook (vedilo di seguito) in cui ha ricordato che ora la Commissione soccombente dovrà pagare 4mila euro di spese (soldi pubblici), prendendosela anche con i giudici che non indossavano la mascherina.

Niente da fare, invece, per una delle due liste che sosteneva il candidato sindaco Gianfranco Sciscione, imprenditore e attuale Presidente del Consiglio Comunale: “Terracivica per Sciscione sindaco”. “Il soccorso istruttorio invocato da parte ricorrente – ha chiarito il Tar – sul punto non è
esperibile dato che l’autenticazione stessa costituisce una forma
sostanziale dell’atto, indefettibile e insostituibile, che non ammette equipollenti”. La lista non era riuscita, infatti, al momento della presentazione a raggiungere il minimo numero di candidati: 16. Un errore di cui si era scusato sin da subito Sciscione in persona il quale si è attribuito la responsabilità di aver mancato l’autenticazione della dichiarazione di accettazione della candidatura di un candidato consigliere a causa di una banale distrazione. Sciscione, ad ogni modo, rimane in corsa come candidato sindaco con l’altra sua lista: Lista Sciscione Sindaco.

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