DIRTY GLASS: PER ALTOMARE NON CAMBIA NIENTE, RIMANE AI DOMICILIARI

Natan Altomare
Natan Altomare

Operazione “Dirty Glass”: Natan Altomare, uomo individuato dagli inquirenti come il braccio destro di Luciano Iannotta, rimane agli arresti domiciliari

Arrestato insieme a Iannotta, Luigi De Gregoris e Pasquale Pirolo, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Dirty Glass” per disposizione dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip romano Antonella Minunni, Altomare era stato già destinato ai domiciliari dopo l’interrogatorio di garanzia.

Non per decisione il Tribunale del Riesame, che infatti si è pronunciato oggi per lui, ma ad alleviare la detenzione al 44enne originario di Cori è stato ma il gip Minunni su richiesta dei pm che hanno condotto l’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Ilaria Calò, Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro.

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L’ex fisioterapista e manager nel campo della sanità, nell’interrogatorio di garanzia col gip Minunni, aveva rilasciato spontanee dichiarazioni cui erano seguiti due interrogatori degli inquirenti che, da ciò che si apprende, dovrebbero contenere alcune novità nell’indagine complessiva tanto più che i medesimi pm hanno prodotto un’integrazione investigativa – scaturita dai predetti interrogatori – presentata proprio quando si discuteva la liberazione, nel Riesame, di Luciano Iannotta lasciato in carcere dai magistrati del cosiddetto Tribunale della Libertà.

È difficile capire se l’integrazione abbia rafforzato l’accusa nei confronti dell’imprenditore di Sonnino e Presidente del Terracina Calcio, fatto sta che Iannotta è rimasto in carcere mentre Altomare, definito dagli investigatori della Squadra Mobile, come suo braccio destro, è in detenzione domiciliare.

Altomare è accusato di aver partecipato al sequestro di due persone, con tanto di pestaggio e un’arma da fuoco, dopo l’ormai famigerata truffa regionale da 600mila euro in cui il fantomatico Stefano Ricci ha sottratto sotto il naso di Iannotta, e quindi dei fratelli napoletani Festa che l’avevano corrisposti, i soldi con una manovra degna di un Arsenio Lupin III.

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Oltre a questo, il faccendiere pontino è accusato di turbativa d’asta per due immobili a Sonnino e di una truffa ai danni di Invitalia per supposti fondi europei e un appalto farlocco riguardante il recupero rifiuti a Latina.

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Tutti reati che i giudici gli contestano in concorso con altri indagati, su tutti Luciano Iannotta.

Oggi, il Tribunale del Riesame di Roma, sostituendo per Altomare la misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari, non fa che confermare quanto deciso dal giudice per le indagini preliminari di Roma Antonella Minunni che già, il 24 settembre, gli aveva concesso la misura più lieve.

È probabile che nelle parole di Altomare trascritte nei due nuovi verbali, pieni di omissis, ci siano spunti investigativi rilevanti per il proseguo del procedimento che ha visto, oltre ai 4 arrestati succitati (Pirolo è stato scarcerato dal Riesame), in tutto 27 indagati, tra cui la Italy Glass srl, e altre sette misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari – da cui sono stati liberati Franco Cifra e Thomas Iannotta – e un divieto di dimora, annullato dal Riesame, in origine a carico del sostituto commissario di Polizia di Terracina Stefano Ivano Altobelli.

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