DIRTY GLASS: RIESAME SCARCERA PIROLO. RIDIMENSIONATO UN EPISODIO PER DE GREGORIS

Pasquale Pirolo al momento dell'arresto
Pasquale Pirolo al momento dell'arresto

Operazione Dirty Glass: l’inchiesta che ha terremotato il sistema Iannotta ha la sua prima battuta d’arresto, il Riesame ha annullato alcune parti di ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip romano Antonella Minunni

Tanto per cominciare, il Tribunale della Libertà ha scarcerato Pasquale Pirolo, il 71enne che tra i personaggi coinvolti ha sicuramente il passato criminale più pesante (più volte descritto come contiguo al Clan de Casalesi, da Bardellino in poi). Pirolo, secondo inquirenti e investigatori, sarebbe stato il tramite tra Luciano Iannotta e i fratelli napoletani Festa per una operazione di riciclaggio di circa 2 milioni di euro da immettere nella società Italy Glass.

Leggi anche:
DIRTY GLASS: IL MONDO DI IANNOTTA TRA “IMPRENDITORIA”, CLAN DI SILVIO E L’UOMO LEGATO A BARDELLINO

Il collegio del Riesame, formato dal Presidente Cinzia Parasporo, a latere Debora Sulpizi e Filippo Steidl, ha annullato anche la misura cautelare degli arresti domiciliari per il figlio di Luciano, Thomas Iannotta, accusato di detenzione di arma di fuoco e di aver partecipato alle minacce nei riguardi del dipendente della Corte dei Conti Fabio Zambelli e di Pierpaolo Tomaino: i due furono sequestrati, secondo la versione degli investigatori con tanto di intercettazioni ambientali e telefoniche, e portati presso i locali di Akros Holding a Capocroce. Per Thomas Iannotta rimane solo il divieto di dimora nella provincia di Latina.

Leggi anche:
DIRTY GLASS, LUCIANO IANNOTTA: UNO, NESSUNO E (SEI)CENTOMILA FASULLI

Annullata, invece, la misura del divieto di dimora nella provincia di Latina nei confronti del sostituto commissario della Polizia di Stato, in servizio presso il Commissariato di Terracina, Stefano Ivano Altobelli, coinvolto come ausiliatore, secondo gli inquirenti Luigia Spinelli, Claudio De Lazzaro e Corrado Fasanelli, coordinati dal Procuratore aggiunto di Roma Ilaria Calò, nella falsa estorsione organizzata nei riguardi del braccio destro di Iannotta, Luigi De Gregoris, e contro i fratelli Ippoliti. Altobelli si adoperò anche per procurare a De Gregoris una scheda Sim intestata a una ignara donna di origine indiana, dipendente di un’attività a San Felice Circeo.

Per De Gregoris e Pio Taiani, considerati dagli inquirenti come teste di legno in alcune società di Iannotta, l’accusa ha retto per tutti i capi di imputazione. Solo per De Gregoris c’è una posizione annullata dai giudici del Riesame ed è quella riguardante il reato di riciclaggio con il reimpiego di soldi nell’ambito dell’operazione attuata per eludere misure di prevenzione patrimoniale. Coinvolta la società Italy Transport srl intestata a Iannotta le cui quote sarebbero state intestate in maniera fraudolenta alla Akros Holding srl (per il 5%) e alla Italy Glass (95%), di cui De Gregoris risultava essere rappresentante legale nonché prestanome dell’imprenditore di Sonnino.

Il 14 settembre prossimo è attesa la discussione davanti al Tribunale del Riesame per il principale indagato di “Dirty Glass”, Luciano Iannotta.

Articolo precedente

TRIPODI SUL MINI-LOCKDOWN A LATINA: “STATO DI GUERRA”

Articolo successivo

FORMIA, SCUOLA: NEGLI ISTITUTI LE MENSE INIZIERANNO IN DATE DIVERSE

Ultime da Giudiziaria