Il 25 marzo di quest’anno un cucciolo di delfino spiaggiato viene trovato sulla spiaggia di Foce Verde a Latina.
18 agosto ad Ostia viene ritrovato morto sulla costa un delfino tra il porto e Fiumara Grande e da subito le cause del decesso vengono individuate con tutta probabilità nella malattia provocata dal Morbillivirus dei cetacei (CeMV). Lo stesso virus che era stato pochi giorni prima individuato come causa della morte di almeno quattro esemplari trovati spiaggiati lungo il litorale toscano.
Primo pomeriggio del 7 settembre scorso. L’estate volge al termine, ma molti sono i bagnanti che a Scauri, in particolare presso il Lido Sirene, affollano la spiaggia. Davanti uno spettacolo non proprio edificante: un delfino femmina di oltre due metri è arrivato fino a riva già morto (vedi video). Dopo la segnalazione dello stabilimento, giungono sul posto, per gli accertamenti del caso, l’Asl e i militari della Guardia Costiera. Poche ore, prima, sempre attraverso i social, il delfino era stato già avvistato morto al largo da alcuni diportisti (vedi video). L’esemplare presenta un grosso taglio sul corpo: non viene fatta l’autopsia e rimane il dubbio se quella ferita, probabilmente causata dall’elica di un motore sia stata letale o le cause debbano ricercarsi altrove.
Il 10 settembre scorso un esemplare lungo circa due metri viene ritrovato morto in riva al mare a Fregene nei pressi dello stabilimento balneare “La Perla”, lungo il litorale della provincia di Roma. Si tratta di un esemplare lungo circa due metri.
5 ottobre. Ancora un delfino trovato morto, a Lavinio mare, individuato da alcuni pescatori. Sul posto le guardie zoofile di ‘Fare Ambiente’ e la Polizia Locale di Anzio. Interviene il personale della Asl veterinaria Roma 6, viene effettuato l’esame autoptico sul delfino maschio ormai in avanzato stato di decomposizione.
La mattina del 28 novembre verso le 7 e 30 nei pressi dello stabilimento Enel lungo il Lido di Latina viene ritrovato il corpo di un delfino lungo circa due metri. Probabilmente il cetaceo è deceduto da poco tempo. Sul posto giungono gli uomini della Forestale.
Infine ieri ad Ardea sul lungomare degli ardeatini, all’altezza del civico 188, è stato rinvenuto un esemplare femmina di stenella striata della lunghezza totale di 178 cm. Alla presenza dei militari della Guardia costiera di Torvajanica, il biologo Valerio Manfrini (referente per il Lazio del Centro Studi Cetacei), e il veterinario della Asl Roma 6, sono stati effettuati i primi esami sulla carcassa del mammifero. All’altezza della coda il delfino presentava una fune di nylon legata a sua volta ad un ammasso informe di legni, rifiuti vari e barili di plastica come quelli usati per le reti da posta. Lo strozzamento a ridosso della coda è avvenuto quando l’animale era ancora in vita, testimoniato dalla necrosi della coda stessa. È probabile che lo strozzamento della fune sia stato causato dai tentativi del delfino di liberarsi.
Ciascuno dei casi elencati potrebbe essere riconducibile ad una causa differente, dal Morbillivirus dei cetacei alle reti dei pescatori e alle eliche dei motori fino agli agenti inquinanti presenti nelle acque marine, ma è certo che da marzo ad oggi numerosi sono stati i casi di delfini ritrovati senza vita lungo il litorale pontino e quello romano.