CURTA PER 6 ANNI COME SE AVESSE LA SLA: ASL CONDANNATA, MA È BATTAGLIA IN APPELLO

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Curato come se avesse la Sla, invece soffriva di una malattia che non comporta le stesse cure: la vicenda di un uomo di Cisterna di Latina

A riportare la notizia è il sito di Tg24, che racconta di come, per sei anni, un uomo residente a Cisterna di Latina è stato curato come fosse un malato di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Si tratta, come noto, di una malattia molto grave che arriva a bloccare il corpo e conduce alla morte.

La scoperta di non avere la Sla è avvenuta quando l’uomo, all’epoca 59enne, si è recato presso il Policlinico “Gemelli” per essere sottoposto ad una visita da parte di un luminare scoprende di soffrire di una malattia banale e che comunque non comporta tutto il carico di farmaci e attenzioni della Sla: la Mielopatia Spondilogenetica.

Un problema di cervicale scaturito da due anelli vicini tra loro della colonna vertebrale. L’errata diagnosi di SLA ha comportato al paziente gravi danni. In particolare il grave danno morale da diagnosi errata di malattia gravissima e da sopravvenuta consapevolezza di non essere stato adeguatamente trattato per la reale patologia.

A seguito di tali fatti, l’anziano è caduto in uno stato di grande depressione. Malattia che il 7 Ottobre 2018 ha portato l’uomo a togliersi la vita. Il pensionato, tramite il suo legale Enzo Moriconi, del Foro di Frosinone, aveva chiesto un congruo risarcimento danni alla ASL di Latina e all’operatore sanitario che aveva formulato l’errata diagnosi.

La sentenza di primo grado del Tribunale di Latina, arrivata dopo il suicidio dell’uomo, ha condannato i convenuti al risarcimento del danno morale pari a 148 mila euro. In seguito all’ordinanza della Corte d’Appello di Roma, che sospendeva in parte l’esecutività della sentenza di primo grado, l’ASL di Latina e la compagnia assicurativa dell’operatore sanitario hanno provveduto a pagare parzialmente il risarcimento ai familiari del paziente.

La battaglia legale è ancora in corso presso la Corte d’Appello di Roma, dove gli Avvocati dei familiari, Enzo e Valerio Moriconi, hanno proposto appello incidentale.

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