La situazione in Corden Pharma, lo stabilimento chimico di Sermoneta protagonista di una lunga e difficile trattativa tra azienda e lavoratori conclusasi lo scorso gennaio, rimane difficile sul lato degli esuberi e per quanto riguarda i nuovi progetti, che ad oggi, dicono dai sindacati, sono solo allo studio.
Sindacati da cui traspare sostanzialmente preoccupazione, dopo il deludente e interlocutorio incontro che ha avuto luogo ieri tra le segreterie provinciali, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) di Corden Pharma, e i vertici della società, l’ing. Zucconi e la dr.ssa Palombi.
In tale sede, è stato verificato l’andamento del piano concordatario ma sopratutto la gestione degli esuberi che, di fatto, non ha prodotto i risultati che i sindacati auspicavano. Nonostante le risorse di incentivo messe in campo per 12 mensilità, ad oggi le adesioni sono circa 47/48 a fronte dei 188 esuberi dichiarati nella procedura.
È emerso, inoltre, che all’orizzonte rimarrebbe in piedi la pista che porta alla vendita della piattaforma ecologica, in quanto subordinata all’omologa del concordato che dovrebbe terminare intorno al 16 marzo 2020.
Già dalle prime due settimane di novembre, la società darà il via a una nuova procedura di mobilità senza i profili in uscita, oltre al fatto che a quella data le 12 mensilità non saranno più disponibili.
I sindacati continuano a nutrire speranza nel tavolo regionale rimasto aperto dall’inizio della crisi, mettendo sul piatto anche la possibilità per una proroga della cassa integrazione.