CONSORZIO NESTORE: PREFETTURA DISPONE RESCISSIONE DEI CONTRATTI

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Prefettura d Caserta
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Consorzio Nestore: dopo l’interdittiva antimafia confermata anche dal Consiglio di Stato, la Prefettura ordina rescissione dei contratti 

È la Prefettura di Caserta a disporre che i contratti in essere del discusso Consorzio Nestore, operante nel settore dei servizi sociali, siano rescissi dalle varie pubbliche amministrazioni con cui il medesimo consorzio lavora.

A maggio scorso, la Prefettura di Caserta aveva firmato l’interdittiva antimafia nei confronti del Consorzio Nestore riconducibile a Pasquale Capriglione, ex guardia carceraria e imprenditore di Carinola finito sotto la lente della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli a dicembre 2021. Secondo la DDA, Capriglione sarebbe in rapporti con Luigi Lagravanese ed entrambi legati alla fazione Schiavone del Clan dei Casalesi attraverso un paio di società.

Il Consorzio Nestore, come noto, ha concluso un accordo col Distretto socio sanitario Lt5, in particolare con il Comune capofila di Gaeta per servizi di di assistenza a soggetti fragili e disabili. E peraltro già da prima aveva rapporti con i comuni del sud pontino, su tutti Formia (per cui il consorzio gestiva il trasporto pubblico scolastico). Ecco perché la decisione della Prefettura casertana di sollecitare la rescissione degli appalti con il Consorzio tocca da vicino il sud pontino. Si tratta in particolare della gestione dei servizi domiciliari e dei centri diurni ricadenti nel distretto sanitario del sud pontino e che vede più di 50 persone lavorarvi. Il contratto di gestione dei centri diurni dovrebbe essere revocato, facendo subentrare il secondo classificato, mentre quello sui servizi domiciliari scadrà il prossimo novembre.

Ai primi di agosto, peraltro, la sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva respinto l’istanza presentata dallo stesso Consorzio Nestore per accedere alla procedura prevista dall’articolo 34 bis del decreto legislativo numero 159 del 2011, con il quale avrebbe conservato i titoli sulle attività già in esercizio e frutto degli affidamenti ottenuti negli ultimi anni dagli enti locali casertani (la Asl e alcuni comuni) e non casertani, tra cui appunto il comune di Formia e il Distretto Socio-Sanitario LT5 di cui è capofila il Comune di Gaeta.

A fine agosto, il Consiglio di Stato, tramite ordinanza (pubblicata il 29 agosto) della Sezione Terza presieduta dal Giudice Michele Corradino – estensore dell’atto, il giudice Giovanni Pescatore -, aveva respinto il nuovo appello presentato dal Consorzio contro il provvedimento di interdittiva antimafia emesso dalla Prefettura di Caserta. Il ricorso del Consorzio era stato presentato contro la stessa Prefettura e il Ministero dell’Interno e per la riforma dell’ordinanza cautelare del TAR della Campania che, a giugno, aveva confermato la decisione di disporre l’interdittiva.

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